Costituzione e secolarizzazione Stampa E-mail

Pietro Giuseppe Grasso

Costituzione e secolarizzazione

Cedam, pagg.XXII-290, Euro 21,00

 

grasso_Costituzione_e_secolarizzazione  IL LIBRO – Chi ha una qualche vocazione al pensiero vive nella sofferenza la straordinaria inadeguatezza dei criteri che, sul piano giuridico, si è soliti utilizzare per tentar di comprendere il senso delle istituzioni. Percepisce, nell'inquietudine, che le geometrie costituzionali portano a una geometrizzazione della vita stessa e, dunque, a una sua sostanziale aberrazione; oppure se le vagheggiate geometrie non siano supportate da un efficace potere realizzativo, il rischio, attualissimo, è che esse finiscano con l'essere avulse dal reale e, dunque, perfettamente inutili. E comprende, così, che in gioco c'è addirittura il modo di concepire il diritto, non riducibile - come in altra occasione si è scritto - soltanto a una fabbrica ordinatissima di concetti.

  Pietro Giuseppe Grasso rompe - discutendo vicende che hanno fortemente caratterizzato il costituzionalismo repubblicano - schemi talora ripetitivi e sottopone alla meditazione del lettore fatti storici e soluzioni giuridiche, chiarendo che l'uomo contemporaneo è costretto a ridefinire i fondamenti della propria convivenza: anzi, delle convivenze all'interno di una medesima civiltà e tra civiltà.

  Apparentemente datate, le riflessioni dell'autore urtano la coscienza, di chi ha coscienza, e gli impongono di andare oltre il vuoto ineffabile dei luoghi comuni, indispensabile soprattutto quando si impongono riforme della legge fondamentale. (Mario Bertolissi, Università di Padova)

   DAL TESTO – "A chiarire le questioni sopra accennate, torna utile ricordare la polemica condotta, dagli anni del secondo Dopoguerra, da Carlo Francesco D'Agostino e dal piccolo partito da lui fondato, il "Centro politico italiano". Argomento principale di una tale polemica era proprio mostrare, documenti alla mano, la contraddizione assoluta tra la dottrina sociale della Chiesa, come esposta nelle Encicliche dei Papi, da un lato, e, dall' altro, i presupposti teorici e gli indirizzi pratici dei democristiani. Per accennare a un solo aspetto essenziale, va avvertito che D'Agostino fu tra i primissimi a svelare il carattere "laicista" della Costituzione repubblicana del 1947, votata dai democristiani. Sul punto, dopo le sentenze della Corte costituzionale, tutti ormai sono d'accordo, ma sia consentito ricordare che, per lungo tempo, fra i cattolici si era cercato di accreditare ben altre opinioni; taluni sostenevano persino che nella carta della Repubblica fosse da riconoscere, come trasfusa, la dottrina della Chiesa.

  "In realtà, e nella lettera e nello spirito, quella Costituzione riproduce i paradigmi di altre Costituzioni liberaldemocratiche conformi al modello accolto nei Paesi del Continente europeo, con ordinamenti non cattolici, nel primo e poi nel secondo Dopoguerra. È garantito quindi il fatto del sentimento religioso, come manifestazione libera del pensiero umano; la Chiesa è riconosciuta come istituzione storico-sociale di fatto esistente; la morale è identificata col costume collettivo mutevole nel tempo perché dipendente dall'opinione sociale prevalente di fatto in un dato momento.

  "Sarebbe errore dimenticare che decisiva nel processo di "secolarizzazione" della legislazione e della vita civile italiana si è dimostrata 1'applicazione delle disposizioni costituzionali, come deliberato dalla Corte costituzionale, organo depositario dell'interpretazione ufficiale della stessa carta repubblicana. Come esempi sono da menzionare gli effetti dell'applicazione di norme costituzionali, con sentenze della stessa Corte, nelle questioni circa il divorzio, l'aborto, la famiglia di fatto e altre ancora, fra cui le dichiarazioni d'incompatibilità fra i principi della Costituzione, laicista, e talune disposizioni del Concordato del 1929".

  L’AUTORE – Pietro Giuseppe Grasso dal 1971 è Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Pavia. Dopo la libera docenza in Diritto costituzionale, conseguita nel 1961, tenne diversi incarichi d'insegnamento. Nel 1968 divenne titolare della cattedra di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Urbino. Nel 1999 è stato cooptato fra i membri della Reale Accademia di Spagna di Giurisprudenza e Legislazione. Attualmente è Presidente dell'Institut International d'Etudes Européennes "A. Rosmini" di Bolzano.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Danilo Castellano - Introduzione - Stato laico e decadenza della società cattolica - Osservazioni su un recente referendum Sull'incostituzionalità di norme del Concordato lateranense - Sulle riforme istituzionali - Prime osservazioni sulle modificazioni del Concordato - Riflessioni sull'art. 7 Cost. dopo la revisione del Concordato - Il caso Godard e la neutralità religiosa della Repubblica - L'avvento della Repubblica e la "secolarizzazione" della società italiana - Pensieri sulla Costituzione repubblicana: le origini - Pensieri sulla Costituzione repubblicana: la scelta laicista - Confermato il laicismo della Costituzione - Pensieri sulla Costituzione repubblicana: l'oscurità del linguaggio - Pensieri sulla Costituzione repubblicana: la politica delle eccezioni - Pensieri sulla Costituzione repubblicana: le frasi reboanti - Un'altra conferma dei principi dell'89 - Una contrapposizione insanabile - Le conseguenze di una scelta del 1947 - Costituzione laicista e buon costume - Costituzione e piccone - Orizzonti ristretti - La Costituzione fattore di unità? - Inverno della Repubblica - Da un fallimento motivi per una riflessione - La dissoluzione dell'ordine civile - Il giuramento nella società secolarizzata: una formula in bianco - Prima Repubblica e morale - Una questione che si ripropone - La Corte costituzionale "certifica" il laicismo della Costituzione - L'Italia si scristianizzò sotto il partito dell'unità dei cattolici - Bibliografia di Pietro Giuseppe Grasso - Indice dei nomi, a cura di Michele Gaslini