Il Fascismo e gli Italiani all’estero Stampa E-mail

Matteo Pretelli

Il Fascismo e gli Italiani all’estero

Clueb, pagg.160, Euro 14,00

 

pretelli_fascismo  IL LIBRO – Gli Italiani residenti all'estero furono per il Regime fascista un importante strumento di politica estera. Gli obiettivi di Mussolini nel mondo furono diversi e il Duce ritenne di dover adottare una strategia flessibile a seconda dei Paesi e delle comunità italiane nei confronti delle quali ci si rivolgeva. Mussolini sottopose tali comunità a una massiccia propaganda, enfatizzando l'importanza dell'italianità nei contesti esteri, sottolineando come l'immigrato dovesse divenire un sorta di «italiano nuovo» forgiato dai valori fascisti. Molti immigrati espressero consenso nei confronti del Regime di cui sostennero le politiche. Specialmente nel corso del conflitto con l'Etiopia le comunità si mobilitarono per raccogliere fedi e denaro a sostegno della madre patria impegnata in guerra. Sempre in ambito propagandistico assunse grande valore la promozione di visite di immigrati e dei loro figli in Italia, al fine di mostrare i cambiamenti apportati dal Regime. Prioritaria fu poi la ricerca del consenso delle giovani generazioni attraverso l'organizzazione di colonie estive, l'inquadramento paramilitare e la gestione delle scuole italiane. La guerra giocò contro le ambizioni imperialiste di Mussolini: in molti Paesi le autorità locali reagirono contro gli immigrati italiani accusati di essere potenziali «quinte colonne», sottoponendoli a misure restrittive delle loro libertà personali e giungendo a internare una minoranza di estremisti.

  DAL TESTO – “Fra gli obiettivi dei fasci all'estero vi era il controllo delle comunità italiane, l'opposizione alla snazionalizzazione degli immigrati, la promozione commerciale e l'esaltazione dell'italianità. Importante era poi creare fra gli stranieri correnti di pensiero favorevoli al fascismo. I fasci, però, soprattutto negli anni Venti mantennero un atteggiamento intransigente che non giovò alla loro causa. Bastianini considerava l'emigrazione come uno strumento volto all'affermazione della potenza nazionale e di un imperialismo che identificava l'italianità col fascismo stesso. Il radicalismo dei fasci italiani non esaurisce, però, totalmente il quadro ideologico mussoliniano per gli italiani all'estero. Il regime era consapevole dell'importanza dei legami socio-economici di natura «transnazionale» che le comunità conservavano con la madre patria. Ad esempio, dopo la celeberrima trasvolata atlantica del 1933, riferendosi agli italiani incontrati oltre oceano, Italo Balbo affermò che «i rapporti familiari sono così stretti fra coloro che rimangono e coloro che percorrono le strade del Nuovo Mondo, che, virtualmente, la distanza fra l'Italia e l'America era abolita nel fondo degli spiriti, assai prima che l'aeroplano riducesse la traversata dell'Atlantico a poche ore di volo». Obiettivo di Roma fu perciò inserirsi in tali reti migratorie, in modo che - sosteneva Dino Grandi - i «dieci milioni di italiani sparsi e diffusi oltre i confini [sentano] vigile e presente ad ogni momento la Madre [italiana] che non dimentica»”.

  L’AUTORE – Matteo Pretelli è research affiliate presso la Swinburne University of Technology di Melbourne. Ha conseguito il dottorato di ricerca in storia presso l'Università di Trieste. Si occupa in prevalenza di emigrazione italiana e "diplomazia culturale". È stato Fulbright Research Scholar presso l'Immigration History Research Center dell'Università del Minnesota. È autore con Stefano Luconi di L'immigrazione negli Stati Uniti (Bologna, Il Mulino, 2008) e con Anna Ferro di Gli italiani negli Stati Uniti del XX secolo (Roma, Centro Studi Emigrazione Roma, 2005), oltre che di numerosi saggi pubblicati in volumi e riviste specializzate..

  INDICE DELL’OPERA – Ringraziamenti – Introduzione (Facebook e fascisti all'estero – Il contesto storiografico) - Capitolo 1. Le strutture (Dall'età liberale alla Prima guerra mondiale - La prima fase del fascismo - I fasci italiani all'estero: da Bastianini a Di Marzio - Piero Parini e la Direzione generale degli italiani all'estero - Consolati, Case d'Italia, dopolavoro) - Capitolo 2. L'ideologia (L'«uomo nuovo» fascista all'estero - Gli immigrati nella politica estera fascista - L'imperialismo - Italianità e lotta agli stereotipi) - Capitolo 3. Miti e consenso (Il consenso - La guerra di Etiopia - La patria - La latinità - I sacerdoti cattolici) - Capitolo 4. Italiani all'estero e stranieri (Gli stranieri e il regime - I rapporti con i nazisti all'estero - Italiani e gruppi fascisti stranieri) - Capitolo 5. Commercio, cultura e propaganda (Il commercio - Diplomazia culturale e italiani all'estero - La Società nazionale Dante Alighieri - La stampa etnica - Il cinema - La radio) - Capitolo 6. I giovani italiani all'estero (Le colonie estive - Le organizzazioni giovanili - Le scuole italiane - I programmi didattici - I libri di testo) - Conclusione (La seconda guerra mondiale - Il periodo postbellico) - Fonti d'archivio - Appendice bibliografica