Serbia, l'orgoglio di un popolo Stampa E-mail

Antonio Acone

Serbia, l'orgoglio di un popolo

Albatros Il Filo, pagg.92, Euro 13,50

 

acone_serbia  IL LIBRO – La situazione balcanica, al centro dell'attenzione internazionale negli ultimi anni per i cruenti conflitti che l'hanno caratterizzata, deve essere considerata in maniera complessa: in un'area in cui da secoli si incrociano popolazioni di etnia, cultura e religione diverse, si sono venuti a creare rapporti di potere instabili a livello locale, sui quali si inseriscono gli interessi delle più grandi potenze a livello mondiale. Qual è stato il ruolo dell'ONU nella gestione del conflitto balcanico? C'è una speranza di risoluzione definitiva dei problemi di questa terra dilaniata tra conflittualità e voglia di ricostruzione? La ricerca di Antonio Acone è accuratamente dettagliata: include testimonianze di tipo documentario e d'inchiesta sul campo, adottando una prospettiva completa e ricca di spunti critici per meglio interpretare le vicende passate e delineare possibili sviluppi futuri.

  DAL TESTO – “Il 2008 sarà ricordato dai Serbi come uno degli "anni più amari" della loro storia.

  “Il nostro Paese - essi dicono - foglia dopo foglia è stato ridotto al minimo territorialmente. Abbiamo anche perduto lo sbocco al mare. Non ci resta che la fierezza. La fierezza di un popolo.

  “Con il ballottaggio del 3 febbraio si è avuta la rielezione del presidente Boris Tadic, cioè la scelta della riconciliazione, almeno parziale, con l'Unione Europea.

  “Subito, a Pristina, si è proclamata la secessione, con l'inalberamento della bandiera con l'aquila albanese.

  “Nelle "isole" a popolazione serba, invece, ci si prepara al peggio. Ha fatto ritorno la politica che caratterizzò le Conferenze di Berlino di due secoli orsono, dove le potenze dell'Europa - USA presente ma in posizione tutelare - si impegnarono nella spartizione dell'Africa, guardando le mappe geografiche, senza tener conto delle origini e delle tradizioni dei popoli. Quello spirito persiste, con il beneplacito dell'ONU.”

  L’AUTORE – Antonio Acone è nato in Italia, da famiglia di origini medievali scandinave. È stato allievo del Prof. Renato Caccioppoli e del Gen. Umberto Nobile, al Politecnico di Ingegneria Aeronautica (Università di Napoli). Ha dato corsi postuniversitari all'Institut Habib Bourguiba (Université de Tunis). Ha partecipato a conferenze e ricerche in alcuni Paesi del Vicino Oriente e nella maggior parte di quelli d'Europa e d'Africa. Ha lavorato come corrispondente di guerra dai Fronti di Liberazione d'Algeria e Angola. Ha collaborato con quotidiani e riviste in Algeria ("Alger Républicain"), in Francia ("L'Humanité"), in Italia ("Mondo Operaio", "Avanti!", "Il Tempo", "Avvenimenti", "Il Messaggero", "La Stampa"), in Romania ("Curentul"). Altre sue pubblicazioni sono: Voci dalla Valle del Sabato, Ceausescu, Algeria, la Rivoluzione mancata, Bastone & carota. È fondatore di: "Corriere Africano","Simba - Gruppo Studi-Ricerche". È anche speleologo e pilota di alianti.

  INDICE DELL’OPERA - Serbia, l'orgoglio di un popolo - Alle donne del Danubio - A Cesare quel che è di Cesare - Parte prima. Il passato - Parte seconda. La spartizione del pianeta - Parte terza. Il presente - Parte quarta. L’avvenire