Il fondo sovrano cinese Stampa E-mail

Alessandro Arduino

Il fondo sovrano cinese

O barra O Edizioni, pagg.160, Euro 22,50

 

arduino_fondo  IL LIBRO – Nel 2008 i fondi sovrani dell’Asia e del Medio Oriente si sono presentati alla ribalta del mondo economico e finanziario, inserendosi come protagonisti sulla scena del mercato globale. Alessandro Arduino affronta qui per la prima volta il tema della genesi e delle azioni di uno degli attori più rilevanti sul mercato finanziario internazionale, il fondo sovrano cinese China Investment Corporation (CIC), che fin dalla sua nascita nel settembre 2007 continua a suscitare vivo interesse e ad alimentare ampi dibattiti. Alla speranza che la disponibilità dell'eccesso di liquidità della Cina possa giovare alla concomitante fragilità delle banche dei paesi industrializzati si contrappongono le critiche sulla mancanza di trasparenza e controllo di questo potente strumento finanziario e il timore che esso possa risultare viziato da interessi di natura politico-strategica. Il CIC viene osservato nella struttura organizzativa, nei rapporti con il governo e la banca centrale, nelle modalità di investimento, nel suo impatto sulla scena politica globale. Ma l'analisi dell'autore va ben oltre e si articola su molteplici piani: dalla dinamica tra i fondi asiatici, mediorientali e i paesi dell'OECD allo spostamento dell'equilibrio economico e del mercato del lavoro cinese fino alla rivalutazione del socialismo di mercato come modello alternativo al capitalismo, dalle attuali problematiche finanziarie internazionali alle prospettive future. Un'indagine a tutto campo che intrecciando finanza, macroeconomia, geopolitica porta chiarezza in una materia poco conosciuta e fornisce un'istantanea di un tema in costante divenire.

  DAL TESTO – “Il modello di corporate governance promosso all'interno del CIC, nonostante sia prospettato al pubblico come puramente liberista, con il passare del tempo ricalca sempre più le caratteristiche dominanti del socialismo di mercato. Caratteristiche che possono essere riassunte come ricerca di equilibrio e pragmatismo orientato a uno sviluppo sul lungo periodo. In questo senso le stesse asserzioni di Lou sulla ricerca di investimenti a lungo termine possono avere due differenti chiavi di lettura. La prima, legata all'economia di libero mercato, presenta uno spazio temporale d'azione non legato a speculazioni a breve termine e allo short selling, mentre la seconda, connessa anche allo sviluppo della nazione e non esclusivamente alla preservazione del solo fondo sovrano, presenta maggiori e più profonde implicazioni. La recente turbolenza dei mercati finanziari che ha visto un effetto domino nella caduta di banche d'investimento occidentali, dalle più note istituzioni americane fino all'inglese Royal Bank of Scotland, ricalca la situazione creditizia in cui versavano le banche cinesi negli anni Ottanta e Novanta. Tuttavia, mentre i governi occidentali sembrano puntare a una sostanziale nazionalizzazione delle banche in fallimento, l'azione intrapresa dal governo cinese nel 1990 ha portato a una reale ristrutturazione del sistema bancario nazionale, che ha consentito di limitare l'insolvenza delle aziende di Stato e il volume dei prestiti non performanti e che ha migliorato le pratiche di gestione del rischio e del credito. Ora, dopo meno di quindici anni, le banche cinesi si trovano ora in una posizione di presunta solidità ben maggiore delle controparti americane ed europee. Gli stessi profitti generati dalle quattro banche commerciali in cui il CIC ha investito costituiscono uno dei migliori investimenti fatti dal fondo in tutto il 2008.”

  L’AUTORE – Alessandro Arduino, sinologo, specializzato in Public Policy & Management alla University of London SOAS ed esperto in tematiche cross-culturali con particolare riferimento all’Estremo Oriente, risiede in Cina da più di un decennio. E' autore di numerosi articoli e saggi sul management e sull’economia cinese. Ha pubblicato con M.C. Bombelli: Cina sotto il cielo, una famiglia: gestire le persone e le organizzazioni nel più grande mercato del mondo (2007) e Piemonte in Cina: giovani e mobilità (2009).

  INDICE DELL’OPERA - Capitolo I. I fondi sovrani - 1.1. La situazione attuale - 1.2. L'origine - 1.3. La Cina e le Tigri Asiatiche - 1.4. I nuovi Paesi esportatori di capitale - 1.5. Sintesi dei principali attori finanziari nella Repubblica Popolare Cinese - Capitolo II. Cina, macroeconomia e finanza - 2.1. Trent'anni di riforme dal 1978 a oggi - 2.2. L'avvio della riforma economica - 2.3. Le aree di sviluppo del miracolo cinese - 2.4. Il sistema bancario cinese - 2.5. Le banche in Cina: un po' di storia - 2.6. La riforma dell'odierno sistema bancario - 2.7 .Il renminbi, inflazione e disoccupazione - 2.8. La borsa e il mercato azionario - Capitolo III. Il China Investment Corporation (CIC) - 3.1. La nascita del CIC - 3.2. 29 settembre 2007 - 3.3. La politica monetaria della Repubblica Popolare Cinese dal 2003 al 2006 - 3.4. Lo scatto finale del giugno 2007 - 3.5. Dietro le quinte del CIC: Lou Jiwei - 3.6. Struttura gestionale del CIC - 3.7. Struttura organizzativa - 3.8. Modalità d'investimento - 3.9. Differenziazione con gli altri fondi sovrani - 3.10. L'impatto della Cina sui mercati esteri - 3.11. CNY vs. US$ - 3.12. Il CIC negli Stati Uniti - 3.13. Cina e CIC nel resto del mondo - 3.14. ASEAN e il ruolo di Cina, Giappone e Cerca del Sud - Capitolo IV. Il pericolo asiatico - 4.1. Giappone e Cina sulla scena economica internazionale - 4.2. Le responsabilità sociali del CIC - 4.3. Il CIC assorbe i talenti di Wall Street e della City – Capitolo V. Conclusioni - 5.1. Il socialismo di mercato e Adam Smith - 5.2. La Cina e 1'annus horribilis dei mercati finanziari del 2008: CIC spettatore passivo? - 5.3. CIC contro SAFE - 5.4. Il futuro del fondo sovrano cinese – Bibliografia - Sitografia - Ringraziamenti