Theodor Herzl. Il Mazzini d’Israele Stampa E-mail

Luigi Compagna

Theodor Herzl. Il Mazzini d’Israele

Rubbettino, pagg.242, Euro 15,00

 

compagna_herzl  IL LIBRO – Con l’istituzione del Congresso Sionista nel 1897 Theodor Herzl diede voce e forma alle molteplici anime dell’ebraismo, traghettando l’antica questione ebraica dalla sfera social-religiosa alla più appropriata dimensione giuridico-diplomatica internazionale. Egli riuscì così a imporsi all’attenzione dei grandi della terra e a far sì che dall’ottocentesca idea di nazione gli ebrei non fossero esclusi. Dando vita al “Parlamento della nazione ebraica”, che avrebbe ininterrottamente presieduto fino alla morte (1904) e, quindi, attraverso sei congressi, Herzl avrebbe anticipato così la successiva fondazione dello Stato e la legittimazione del territorio sul quale Israele sarebbe poi effettivamente nato. Come già intuito all’indomani della prima guerra mondiale da Francesco Ruffini, il ruolo di Herzl nel risveglio nazionale ebraico può esser paragonato a quello svolto da Giuseppe Mazzini nella storia italiana: entrambi si fecero promotori di una sfida alla realtà e al realismo dei loro tempi, entrambi seppero esprimere straordinaria dedizione alla cosiddetta politica dell’irrealtà.

  DAL TESTO – “Mazzini esaltava con acceso idealismo la «missione» della terza Italia e i benefici effetti europei e internazionali della sua presenza nel mondo. Herzl concludeva il suo libro con uguali accenti: «il mondo sarà liberato per la nostra libertà, arricchito della nostra ricchezza e ingrandito della nostra grandezza. E quel che tenteremo sol per la nostra prosperità varrà ad esercitare un'azione potente e benefica a pro degli uomini tutti».
  “Il profetismo di Herzl derivava ovviamente dalla fusione dello spirito patriottico con quello religioso, non nuovo certamente nella storia ebraica. Insolito, invece, nella storia italiana il profetismo nazionale-religioso di Mazzini: quasi un ritorno a Dante. Già, ma per Mazzini non era difficile risalire a Dante: poiché scriveva nella lingua nazionale di cui aveva una profonda conoscenza letteraria. Il pubblicista ebreo, invece, scrisse in tedesco, non in ebraico. Egli stesso domandava ai suoi correligionari chi sapesse tanto ebraico da poter chiedere un biglietto ferroviario in questa lingua. Tanto è vero che, suggerisce il mazziniano e mazzinologo Tramarollo, il più appariscente miracolo del sionismo sarebbe stato proprio la rinascita della lingua ebraica”.

  L’AUTORE – Luigi Compagna (Napoli, 1948) professore ordinario di Storia delle Dottrine Politiche alla LUISS “Guido Carli” di Roma, più volte parlamentare, ha presieduto nella XIV legislatura (2001-2006) il comitato di amicizia Italia-Israele nell’ambito dell’Unione Interparlamentare . Fra le sue opere: Alle origini della libertà di stampa nella Francia della Restaurazione (Laterza, 1979), Gli opposti sentieri del costituzionalismo (il Mulino, 1998).

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Francesco Cossiga - 1. Herzl politico dell'irrealtà (1.1. Dalla questione ebraica al sionismo - 1.2. Diritto alla nazione - 1.3. Daniel Deronda nel Paese dei Rothschild) - 2. Mondo vecchio e mondo nuovo (2.1. L'Europa delle nazioni - 2.2. Sinfonia americana) - 3. Dal ghetto allo Stato (3.1. Illuminismo ed emancipazione - 3.2. Nazionalità e religiosità - 3.3. Alfred Dreyfus nel paese dei droits de l'homme) - 4. In rappresentanza della nazione ebraica (4.1. Mazzini e Herzl - 4.2. Sionismo e diasporismo - 4.3. Sionismo culturale e sionismo politico - 4.4. Quella statualità che precede lo Stato) 5. Un parlamento prima di un territorio (5.1. Da Est a Ovest - 5.2. Diplomazia a tutto campo - 5.3. Quella «danza sulle uova» - 5.4. La garanzia di diritto pubblico) - 6. Un congresso dopo l'altro (6.1. L'Europa e la Turchia - 6.2. Qualche insofferenza, qualche disagio - 6.3. La polemica antiborghese di Bernard Lazare) - 7. L’utopia di Altneuland e la realtà di Vilnius (7.1. La nuova Palestina - 7.2. La vecchia Russia - 7.3. Dal Sinai all'Uganda - 7.4 Mosè nel reame dei pogrom) - 8. Cala il sipario (8.1. Un rifugio per la notte - 8.2. La quasi scissione dei sionisti russi - 8.3. Una bandiera, un inno, due funerali) - Appendice iconografica - Indice dei nomi