Sentinelle della patria Stampa E-mail

Annamaria Vinci

Sentinelle della patria
Il fascismo al confine orientale 1918-1941

Laterza, pagg.260, Euro 22,00

 

vinci_sentinelle  IL LIBRO - "'Fascismo di confine' è la formula di grande pregnanza simbolica con cui il fascismo costruisce la propria identità alla frontiera nord-orientale d'Italia. Il confine orientale è esibito agli occhi della nazione come luogo per eccellenza in cui la patria si riconosce: da quella sorgente, che si veste di sacralità, essa può trarre la sua forza, le sue potenzialità espansive verso l'Europa centro-orientale e i Balcani, i suoi diritti di conquista, la sua tenacia difensiva contro il nemico interno ed esterno. Alla fine della Grande guerra, le 'terre redente' rappresentano un sacrario a cielo aperto per tutti i simboli del passato irredentista e dell'epopea bellica che vi sono inscritti: a essi, durante tutto l'arco del ventennio, il fascismo attinge per costruire la sua storia e le sue ritualità. Qui si tocca con mano la reinvenzione della tradizione e la nascita di una nuova cultura politica di cui il regime si fa portatore."
  Annamaria Vinci analizza, a partire dal 1918 e fino alle soglie della seconda guerra mondiale, i percorsi politici e sociali di una periferia laboratorio': qui la vicenda fascista elabora in modo esasperato una violenza politica straordinaria, che introietta nelle persone uno stato d'animo di aggressività e bellicosità che si prolunga negli anni. Il nodo cruciale del rapporto tra maggioranza e minoranze nazionali, che in tutta Europa è giocato con estrema difficoltà, ha al confine orientale il suo maggiore 'esempio italiano'.

  DAL TESTO – “Il regime sceglie ancora una volta il linguaggio forte dei simboli e delle cerimonie per ribadire un cambio di passo definitivo, nella logica della politica di massa. Sono in particolare i giovani del Guf nel novembre 1929, in occasione del 25° anniversario degli scontri svoltisi a Innsbruck tra studenti austro-tedeschi e studenti italiani che rivendicavano l'Università italiana a Trieste, ad inscenare dimostrazioni che puntano non solo ad ottenere finalmente per Trieste una «Università completa» ma anche a ribadire la necessità del mutamento. Vengono invitati alla dimostrazione gli «ex agitatori»,  ormai attempati signori, per onorare la ribellione giovanile ed irredentistica di quegli anni lontani; ma il corteo è dominato dalla figura del segretario del Guf, Carlo Perusino. Ogni cosa - egli proclama - deve avvenire sotto «l'usbergo del regime», non c'è spazio per distinzioni, non esistono più gli «ex irredenti o gli italiani delle nuove province; [vogliamo] confonderci e chiamarci solamente e semplicemente italiani».”

  L’AUTRICE - Annamaria Vinci è docente di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trieste. Si occupa di storia del fascismo, del confine orientale italiano e delle vicende dell'Italia repubblicana. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Educazione e democrazia per l'Italia postfascista nei progetti degli alleati in L'Italia alla metà del XX secolo (a cura di L. Ganapini, Milano 2005); Il fascismo al confine orientale in Dall'Impero austro-ungarico alle foibe (con altri autori, Torino 2009); Regime fascista, nazione e periferie (a cura di, Udine 2010); Frontiere invisibili? Storie di confine e storie di convivenza (a cura di, Trieste 2010).

  INDICE DELL’OPERA - Premessa - 1. Terre redente/terre occupate (1. «Beata cecità» - 2. In fuga - 3. Spaesamenti - 4. In regime di occupazione - 5. Paure e sospetti - 6. Sulla punta delle armi vittoriose - 7. Passaggi di consegne) - 2. Insicurezza violenta (1. Aus der Dammerung einer Welt - 2. Il primo fascismo - 3. Scenari violenti - 4. «Lo splendore della lotta incessante») - 3. Roghi (1. Guidare «l’ardore della folla» - 2. «Essi non ragionano: sentono» - 3. Scioperi - 4. «Essenza dello squadrismo» - 5. «Primo maggio di sangue» - 6. «Brucerà tutta Trieste?» - 7. L’alitare della paura - - 8. Una moderazione debole) - 4. L’avventura della pace (1. Le squadre - 2. Barricate - 3. Benito Mussolini - 4. Rapallo - 5. Alleanze - 6. Finale di partita) - 5. Il tempo fascista (1. A Roma/da Roma - 2. Ridefinire i ruoli - 3. Progetti e utopie - 4. «Noi siamo lo Stato» - 5. Lo scacchiere del potere locale - 6. Oberdan: l’orgoglio di una tradizione - 7. La Milizia - 8. La Società filarmonico-drammatica) - 6. Assestamenti e fratture (1. Uniformare/omologare - 2. «L’allogeno che non c’e» - 3. Federali, prefetti e podestà - 4. Svolte - 5. «Catacombe popolate di spettri» - 6. «I preti cosa dicono?» - 7. Martiri/terroristi, giovani uomini) - 7. Le organizzazioni di massa del Pnf (1. Celebrazioni di potenza. Espressioni di modernità - 2. Rimodellare il partito - 3. Gli anni della grande crisi - 4. Provvedimenti - 5. Assistenza fascista - 6. Il campeggio di Duttogliano) - 8. «Inquinamento dell’anima» (1. Il primo brivido - 2. Ai confini dell’Impero fascista - 3. L’anno terribile) - Epilogo. «Bianche navi nei porti della Dalmazia» - Sigle e abbreviazioni - Indice dei nomi