Quando lo Stato uccide Stampa E-mail

Tommaso Della Longa – Alessia Lai

Quando lo Stato uccide

Castelvecchi Editore, pagg.256, Euro 16,00

 

dellalonga_lai_quando  IL LIBRO – Il G8 di Genova, le morti di Carlo Giuliani, Federico Aldovrandi, Gabriele Sandri, Stefano Cucchi… E poi, sparsi nell’ultimo decennio, altri nomi di persone uccise da uomini in divisa, spesso ignoti all’opinione pubblica, ma non a chi piange la scomparsa di un proprio caro.
  Errori. Imprudenze. Fatalità. Nelle poche righe che i giornali dedicano alle morti per mano di tutori dell’ordine la spiegazione della tragedia viene in genere archiviata in questo modo, tendendo a dimenticare che dietro ogni caso c’è una storia e che dietro ogni storia ci sono famiglie lasciate sole contro muri di indifferenza o di vera e propria omertà.
  Un filo rosso lega i giorni genovesi del 2001 – nei quali la gestione dell’ordine pubblico in Italia ha dato prova di incapacità e approssimazione portando all’estrema conseguenza dell’omicidio di un ragazzo – alle morti più e meno conosciute per mano di agenti di Polizia registrate dal 2000 fino ai giorni nostri. Quando lo Stato uccide, il pregiudizio dell’innocenza concesso ai responsabili tende a diventare una verità assoluta, sempre e comunque.
  Ma forse qualcosa sta cambiando. Il ribaltamento delle sentenze sul G8, il clamore mediatico suscitato dai casi Sandri, Aldrovandi e Cucchi hanno aperto spiragli di giustizia, illuminato verità che sembravano destinate solo a riempire le pagine di denuncia di Amnesty International. Segno evidente che, in rapporto all’ordine pubblico, è giunto il momento di voltare pagina, ricordando la missione di «servizio al cittadino» che dovrebbe animare le forze di Polizia e tornando, finalmente, a parlare di diritti e di garanzie.

  DAL TESTO – “Parlare di casi di cronaca nera legati alle Forze dell'Ordine in Italia è […] molto difficile. Non ci sono statistiche o documenti ufficiali: le uniche notizie che si riescono a reperire sono quelle che provengono dal Web o dai media, molte volte solo ed esclusivamente nelle cronache locali. A parte i casi che hanno avuto spazio nelle colonne dei quotidiani nazionali, come l'omicidio di Carlo Giuliani o Gabriele Sandri, tutto il resto viene relegato alla cronaca spicciola degli eventi. E molte volte manca anche quello. Questo rende difficile stabilire se la giustizia risponde in qualche modo alla necessità di fare chiarezza. Il capitolo dedicato ai morti per mano delle Forze dell'Ordine ha risentito di queste difficoltà: solo grazie a un lavoro continuo di ricerca e all'aiuto di volenterosi colleghi in giro per l'Italia, siamo riusciti a mettere in fila la storia degli ultimi dieci anni di «errori in divisa». Il minimo comun denominatore dei casi di morti ammazzati da pallottole è quasi sempre il colpo esploso per caso. O addirittura deviato. Negli altri, come nel caso del pestaggio a morte di Federico Aldrovandi o Riccardo Rasman, il fattore più evidente è la sensazione di omertà che circonda i fatti. Approfondire i casi più noti e cercare di delineare quelli sconosciuti alla gran parte dell'opinione pubblica è stato complesso, e non solo dal punto di vista della ricerca giornalistica: calarsi nei fatti andando oltre le righe della notizia, parlare con i familiari, gli avvocati, è stata un'esperienza difficile da descrivere in due parole. Ci ha immersi in quella zona grigia della quale magari avevamo scritto facendo un’analisi «a freddo» dei fatti ma che non avevamo toccato con mano. Un territorio nel quale la Legge spesso si contrappone alla giustizia, in cui tutto quel che viene dopo la morte di una persona riporta solo immagini parziali della verità.”

  GLI AUTORI – Tommaso Della Longa è nato nel 1980 a Roma, città dove vive e lavora. Giornalista professionista, si occupa di esteri e zone di crisi, con particolare attenzione alla guerra al confine tra Congo e Rwanda, alla questione palestinese e a quella nordirlandese. È stato direttore dell’agenzia di stampa Inedita, ha realizzato diversi reportage per Rai News 24 e collabora con Rinascita, Il Riformista, Il Sole 24 Ore, Secolo d’Italia, Liberal, Area, Radio 24 e Radio vaticana. Nella sua vita professionale e privata ha sempre seguito le questioni legate alla violenza delle forze dell’ordine e alle leggi speciali che hanno interessato il mondo ultras.
  Alessia Lai, nata a Cagliari nel 1973, è giornalista professionista e vive e lavora a Roma. È caposervizio esteri della redazione del quotidiano Rinascita, collabora con la rivista La Voce del Ribelle in tema di America Latina. Si occupa anche di politica interna e attualità con particolare interesse per le questioni legate all’ordine pubblico, al rispetto dei diritti umani, alla libertà d’espressione e alle leggi speciali contro la violenza negli stadi.

  INDICE DELL’OPERA - Introduzione - Prima parte. Disordine pubblico, le leggi e gli abusi - 1. Il quadro legale - 2. La gestione dell'ordine pubblico - 3. Faccia a faccia con la Polizia - 4. Tutto quello che è passato sotto silenzio o quasi - Seconda parte. Il vaso di Pandora, i casi più eclatanti - 1. Genova 2001, lo spartiacque - 2. Federico Aldrovandi - 3. Gabriele Sandri - 4. Stefano Cucchi e gli altri: i morti ammazzati in carcere – Note - Ringraziamenti