Dove sono in questa storia Stampa E-mail

Emir Kusturica

Dove sono in questa storia

Feltrinelli Editore, pagg.352, Euro 19,50

 

kusturica_dove  IL LIBRO – "Nel millenovecentosessantuno Jurij Gagarin volò nello spazio, e io andai a scuola." Inizia così il primo dei diciassette capitoli con i quali l'istrionico regista Emir Kusturica apre il proprio album di famiglia e racconta la sua storia. Senza risparmiare nessuno, né se stesso né gli altri. Ci sono voluti quindici anni per mettere insieme autobiografia, cronaca e storie degne dei suoi migliori film, e raccontare una vicenda autentica, emozionante, sorprendente e provocatoria, nella quale si riflette la storia della seconda metà del ventesimo secolo.
  L'infanzia, la Sarajevo degli anni sessanta, Tito e Charlie Chaplin, l'amore per la futura moglie Maja e la scuola di cinema a Praga, Fellini, Ivo Andric´ e Dostoevskij, i primi lungometraggi – Ti ricordi di Dolly Bell? , Papà... è in viaggio d'affari e Il tempo dei gitani –, l'America, Johnny Depp e Arizona Dream, Underground e la guerra, la fine della Jugoslavia e quella di suo padre, la morte di Dio, quella dei rapporti con i vecchi amici e con Sarajevo, Miloševic´ e la malattia della madre.
  Autobiografia di un artista geniale, Dove sono in questa storia è sì il "diario politico di un idiota", secondo le parole dello stesso autore, ma soprattutto il racconto sincero della sua storia personale, l'adattamento letterario del film della sua vita.

  DAL TESTO – “Benché io sia fra quelli che credono che dimenticare sia una salvifica formula di sopravvivenza, voglio discostarmi dalla tendenza contemporanea all’oblio. Oggi la massa segue il modello gallinaceo e ricorda solo ciò che avviene fra una distribuzione di becchime e la successiva. Soprattutto perché l’oblio è stato messo in funzione dalla teoria della “fine della storia”, che si è diffusa nel mondo negli anni novanta del secolo scorso. I tamburini del capitalismo liberale ci hanno in tal modo suggerito di rinunciare alla fede nella cultura e nell’identità per abbandonarci al vortice della rivoluzione tecnologica che dovrebbe canalizzare tutte le correnti del nostro destino, così che il mercato divenga il regolatore dei principali processi della nostra vita. Questo atteggiamento prepotente ha risvegliato in me l’idea di regolare i conti con la memoria, ma anche di farli con l’oblio.
  “Voglio scrivere un libro e spazzare meticolosamente le sale del mio cervello in cui vagano i ricordi, e poi, con l’aiuto di tutti gli angeli scrittori, dai quali ho imparato a pensare e a parlare, separare da quel mucchio ciò che altrimenti finirebbe nascosto, come il sole dietro alle nuvole. Non sarebbe bene se, dopo che io sarò partito per il viaggio eterno, i battiti della mia anima rimanessero per sempre inaccessibili, mentre qualcuno dei miei curiosi discendenti cerca di stabilire un contatto telefonico con me, con l’intento di scoprire il mistero della sua origine. Intendo sfuggire agli equivoci e alla sorte dell’abbonato del telefono che gli amici e la famiglia chiamano invano, ignorando che costui non è più fra i vivi, per poi, dopo un’infinità di chiamate, sentire la voce della signorina del telefono che dice:
  ““Il numero chiamato non è al momento raggiungibile...””

  L’AUTORE – Nato in una famiglia musulmana della borghesia bosniaca, Emir Kusturica mostra subito la sua attitudine per il cinema realizzando già al liceo due cortometraggi. Frequenta la celebre accademia cinematografica Famu di Praga dove si laurea nel 1977 con il corto Guernica, premiato al Festival di Karlovy Vary. Esordisce alla regia di lungometraggi nel 1981 con Ti ricordi di Dolly Bell? , che conquista il Leone d'Oro per la Migliore opera prima alla Mostra del Cinema di Venezia. Papà... è in viaggio d'affari (1985) si aggiudica la Palma d'Oro al Festival di Cannes. Nel 1989 dirige Il tempo dei gitani, che vince il Gran Premio della Regia a Cannes. Nel 1992 dirige il suo primo e unico film americano, Arizona Dream. Nel 1995 è autore di Underground, premiato con la Palma d'Oro a Cannes. Con Gatto nero, gatto bianco vince, nel 1998, un Leone d'Argento alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2004 esce La vita è un miracolo, un adattamento balcanico della storia di Romeo e Giulietta, girato sulle montagne di Mokra Gora. Lì, con la troupe costruisce un villaggio in legno, Küstendorf. Il villaggio, da allora aperto al pubblico, avamposto dell'altermondializzazione, vince nel 2005 il Premio europeo d'architettura Philippe Rotthier. Nel 2007 esce il film Promettilo e nel 2008 il documentario Maradona (Feltrinelli Real Cinema). Il suo lungometraggio Cool Water uscirà nella primavera 2011 e sarà presentato a Cannes.

  INDICE DELL’OPERA - Terra e lacrime - Come la prima volta non vidi Tito - La morte è una voce infondata - Quello che è in alto è anche in basso. Quello che è in basso è anche in alto - Un topolino corre il giro d'onore - La mia vita - Lomonosovovohovno! - Grazie a te, Federico - Il defunto era un grande nemico dell'alcol - Non puoi avere un film senza buio - Sogni d'oro - Arrivederci, paese amato - Dove sono in questa storia - Il gomito del tennista - Memorie dall'Underground - Il Figlio del Padre di Dioniso - Figlio mio, a chi appartieni?