Mai sono stata tranquilla Stampa E-mail

Amedeo La Mattina

Mai sono stata tranquilla
Vita di Angelica Balabanoff, la donna che ruppe con Mussolini e Lenin

Einaudi, pagg.314, Euro 20,00

 

lamattina_balabanoff  IL LIBRO – Poliglotta, colta, proveniente da una ricchissima famiglia ebrea ucraina, Angelica Balabanoff abbandonò ogni cosa per dedicarsi totalmente alla causa socialista e del proletariato. Viaggiò in tutta Europa e negli Stati Uniti attraversando due guerre mondiali e una rivoluzione, quella bolscevica, accanto a Lenin e Trockij, di cui presto comprese però la natura tirannica. «Sei un'indomita moralista», le disse Lenin quando lei abbandonò Mosca nel 1921.
  Cocciuta e allergica al potere, fu la «talent scout» di Benito Mussolini, che portò al vertice del Partito socialista italiano e alla direzione dell'«Avanti!», per poi pentirsene amaramente quando lui tradì il partito: da questa contrastata relazione nacquero i suoi libri più famosi, tra cui Il Traditore. In molte biografie mussoliniane è inserita nell'harem del Duce, ma egli stesso parlò di lei come di nessun'altra donna: al suo biografo Yvon De Begnac confidò che se non l'avesse incontrata sarebbe rimasto «un piccolo attivista di partito, un rivoluzionario della domenica».
  Eppure questa donna non comune, femminista della primissima ora, amica di Rosa Luxemburg e dei maggiori esponenti del socialismo mondiale, è rimasta una figura storica di secondo piano, dimenticata e sottovalutata. Finora non era stata mai raccontata la sua straordinaria avventura esistenziale e politica, segnata dalla maledizione che la madre le lanciò quando lei decise di tuffarsi nel vulcano della rivoluzione e dalla damnatio memoriae di comunisti e socialisti per la sua adesione alla socialdemocrazia, in odio allo stalinismo.

  DAL TESTO – “La giovane Angelica incita i domestici a ribellarsi, a non tollerare di essere trattati come animali da soma, senza rendersi conto che lo stato di povertà non consente loro di mettersi contro la signora Balabanoff, donna intelligentissima, dalla personalità complessa e duplice: a casa integerrima padrona, fuori una filantropa. Porta la figlia nei ricoveri di invalidi e dementi per distribuire regali, abiti, biancheria. Un giorno chiede alla bambina di regalare una sciarpa a una mendicante che viene ospitata e rifocillata per qualche giorno. Angelica, che ha sette anni, la conduce in un viale del giardino, lontano dagli sguardi della famiglia. Quando la mendicante prende in mano la sciarpa, la ragazzina s’inginocchia davanti a lei e bacia la mano.
  “Sembra destinata a pronunciare i voti cattolici, la ragazza ebrea che trasformerà la mancanza d’amore familiare in un’utopia di redenzione terrena. Ma il suo ascetismo caritatevole prende una piega non religiosa. Questa propensione, paradossalmente, si sviluppa tra l’infanzia e l’adolescenza, sotto il tallone di una madre d’acciaio ma che non riesce a odiare. Le riconosce il sacrificio che ha dovuto fare per la famiglia, anche prima della morte prematura del marito. A suo modo, ama i figli e per loro vuole il meglio. La Balabanoff riconoscerà questo lato positivo cinquant’anni dopo, quando il mondo le sarà crollato addosso. Negli anni Trenta, a New York, Angelica sarà una donna addolcita dall’età. E, scrivendo La mia vita di rivoluzionaria, diventerà perfino languida nel ricordo del suo passato in Ucraina.”

  L’AUTORE – Amedeo La Mattina è nato a Palermo e vive a Roma. Laureato in Giurisprudenza, ha studiato giornalismo alla Luiss. È stato inviato dell'agenzia Ansa e dal 2000 lavora come giornalista politico presso la redazione romana de «La Stampa». Mai sono stata tranquilla (Einaudi, 2011) è il suo primo libro.

  INDICE DELL’OPERA – I. Mamuska - II. L'università della Rivoluzione - III. L'Italia, un amore lunghissimo - IV. Caro Benito, carissima Angelica - V. «Su, Compagne!» - VI. L'insignificante Lenin - VII. «L'Avanti!» di Angelica e Benito - VIII. Rachele, Edda e la «madre russa» - IX. L'odio di Margherita e le dame socialiste - X. La rottura - XI. La maledizione si avvera - XII. Gli occhi di Benito su Angelica - XIII. Guerra e rivoluzione - XIV. Angelica nell'uragano leninista - XV. Brutte notizie per Angelica - XVI. Pranzo a casa Lenin - XVII. La rivoluzione che non c'è - XVIII. La prima segretaria dell'Internazionale comunista - XIX. Sangue ucraino - XX. Gli italiani a Mosca - XXI. Fuga dall'inferno - XXII. Stoccolma, Vienna, Parigi sola andata - XXIII. Gli irriducibili fascisti italo-americani - XXIV. I massimalisti chiudono bottega - XXV. Il silenzio della guerra e la sua Italia - XXVI. Un altro uomo sbagliato - XXVII. Non voglio essere riabilitata - Indice dei nomi