Afghanistan. Crisi regionale, problema locale Stampa E-mail

Amir Madani - Germano Dottori

Afghanistan. Crisi regionale, problema locale

Clueb, pagg.290, Euro 24,00

 

madani_dottori_afghanistan  IL LIBRO – Le trame del lungo conflitto che sconvolge l'Afghanistan da oltre trent'anni. Le radici culturali del fenomeno talebano e le sfide che pone alla comunità internazionale. Gli interessi delle grandi potenze, le dinamiche regionali e le poste in gioco della crisi in atto.
  Per la prima volta nel nostro Paese, due studiosi mettono a confronto le proprie peculiari visioni della realtà afghana, prefigurando gli scenari di medio e lungo termine, e i rischi che si vanno delineando di un'eventuale soluzione negoziata.

  DAL TESTO – “Obama, - probabilmente - convinto che la guerra in Afghanistan non sia una soluzione, né un mezzo adatto per combattere il terrorismo (non gli eserciti ma le polizie dovrebbero combatterlo) e tanto meno per creare sicurezza e stabilità, ha deciso per una nuova politica, presentando una exit strategy che gli serve anche per giungere al meglio alle future elezioni presidenziali. Prima di questo aveva cercato di cambiare il corso degli eventi anche riconsiderando il sostegno americano a Karzai.
  “Già durante la campagna elettorale di Obama era apparso chiaro che la futura amministrazione americana non avrebbe mantenuto lo stesso appoggio incondizionato che aveva caratterizzato fino ad allora l'amministrazione Bush. Così Karzai, captando i segnali sin dall'estate 2008, ha iniziato a prendere posizioni patriottico-nazionaliste, cominciando a criticare anche con una certa asprezza alcuni aspetti controversi della presenza e dell'operare dei comandi militari, per esempio le perdite inflitte ai civili (molto pesanti ma sempre minori rispetto alla mortalità causata dai Taliban) oppure la mancanza di controllo da parte del governo afghano sull’esercito.”

  GLI AUTORI – Nato a Semnan (Iran), Amir Madani si è laureato in architettura presso l’Università di Palermo e ha studiato presso la Facoltà di Studi Orientali dell’Università “La Sapienza” di Roma. Collabora come analista, editorialista e commentatore politico con varie testate europee e nord-americane, tra le quali: Huffingtonpost, (Stati Uniti), Mardomsalari, (quotidiano riformista di Tehran), Limes, Kukch International (Afghanistan). Autore di numerosi articoli e saggi, ha scritto il volume Le letture persiane (Edizioni Associate, Roma, 2007). È coautore del volume L’atomica degli Ayatollah (Nutrimenti, Roma, 2006).
  Germano Dottori è analista internazionale, docente universitario presso il Centro Studi Strategici della Luiss, consulente parlamentare specializzato nei campi della politica estera e di difesa.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione. Ma è proprio necessario raccontarsi le bugie?, di Lucio Caracciolo - Introduzione, di Amir Madani e Germano Dottori - Capitolo primo. L'Afghanistan nel Grande Gioco, di Amir Madani (1.1. The Great Game - 1.2. Le risorse e le miniere – 1.3. I gasdotti e oleodotti: TAPI ed IPI) - Capitolo secondo. Afghanistan: regioni ed etnie, di Amir Madani (2.1. La geografia, alcuni elementi culturali e la composizione etnica dell'Afghanistan - 2.2. L'articolazione interna dei Pashtun - 2.3. Le dinamiche del mondo Pashtun - 2.4. Il panorama Tagiko - 2.5. Altre etnie dell'Afghanistan - 2.6. Gli Uzbeki, i Turkmeni, gli Aymak) - Capitolo terzo. Uno sguardo alla storia del Paese, di Amir Madani (3.1. L'Afghanistan come centro di cultura iranica - 3.2. La nascita della monarchia afghana – 3.3. Dalla fine della monarchia afghana all’insediamento dei Taliban - 3.4. L’11 settembre e l'Afghanistan post-Taliban) - Capitolo quarto. Gli attori in territorio afghano, di Amir Madani (4.1. I Taliban – 4.2. Il Pakistan - 4.3 L'Arabia Saudita tra primitivismo e assolutismo - 4.4. L’importanza e l'utilità della presenza internazionale in Afghanistan - 4.5. Gli aiuti internazionali - 4.6. Una presenza internazionale in chiaroscuro) - Capitolo quinto. Verso il 2015: gli equilibri possibili, di Amir Madani (5.1. Che fare? - 5.2. La posizione del Pakistan - 5.3. La posizione indiana - 5.4. La posizione cinese - 5.5. La posizione della Turchia - 5.6. La posizione russa - 5.7. La posizione dell'Iran - 5.8. Gli scenari post ritiro 2014-2015 - 5.9. L'Afghanistan federale) - Capitolo sesto. Morire per vincere. I kamikaze ed il Jihād dalle origini all'Afghanistan, di Amir Madani (6.1. La matrice ideologica del suicidio a scopi militari - 6.2. Alcuni cenni storici - 6.3. Ismailiti, Hashashin e l'uso del delitto come arma politica - 6.4. I kamikaze giapponesi della Seconda guerra mondiale - 6.5. Il concetto della santità della guerra - 6.6. Il Jihād Islamico dei tempi moderni - 6.7. Le condizioni per il Jihād inteso come guerra santa - 6.8. Jihād difensivo ed offensivo - 6.9. Il Jihād offensivo - 6.10. L'effetto pratico del martirio: il cervello in bianco e nero dell'attentatore) - Capitolo settimo. Un punto di vista europeo sul conflitto in atto, di Germano Dottori (7.1. L'Afghanistan ed il paradigma del Grande Gioco in una prospettiva di lungo periodo - 7.2. Caratteristiche e limiti del più recente intervento militare internazionale in Afghanistan - 7.3. Un surge che anticipa la transition strategy e modifica significativamente la dinamica del conflitto - 7.4. Le sfere d'influenza delle potenze esterne nell'Afghanistan attuale - 7.5. Gli obiettivi realistici di un possibile negoziato) - Capito ottavo. Italiani in guerra, di Germano Dottori (8.1. Un apporto poco noto al grande pubblico italiano ed internazionale - 8.2. L'Italia in Enduring Freedom - 8.3. L'Italia al comando dell'Isaf - 8.4. Il 2006 cambia anche la natura delle operazioni militari italiane - 8.5. La realtà sul terreno e le difficoltà incontrate dal Governo italiano nel riconoscerla - 8.6. L'Italia ed il surge afghano - 8.7. Le operazioni nel 2010 - 8.8. L'arrivo di Petraeus ed i più recenti sviluppi dell'impegno italiano - 8.9. Riflessioni conclusive e prospettive) – Postfazione. Verso dove andiamo? Marcello Villari intervista gli autori - Bibliografia