Mussolini. L'ultima illusione Stampa E-mail

Robinio Costi

Mussolini
L'ultima illusione

Datanews, pagg.400, Euro 20,00

 

costi_mussolini  IL LIBRO – Partendo dal presupposto che almeno sino al 1938 Mussolini seppe orchestrare con sagacia per assicurare all'Italia un posto di rango nel concerto europeo, l'autore affronta il tema dello sganciamento italiano dalla politica di una collaborazione europea a favore di una scelta filotedesca, e, di converso, quello delle ragioni che spinsero il Duce ad entrare in guerra nel 1940 e, l'anno dopo, a precipitarsi nella sciagurata impresa di Russia. Centrale, in questo quadro, diviene la domanda se egli vedesse giusto o se si illudesse nell'individuare in una pace separata con Stalin, con o senza Hitler, la possibilità per l'Italia di una più dignitosa conclusione della guerra. Costi ritiene che il rischio di una rappresaglia tedesca si sarebbe ridotto se una pace di compromesso con Stalin fosse stata decisa, così come aveva previsto Mussolini, in sede di una conferenza dei paesi del Tripartito. A questi e altri temi l'autore ha fornito risposte le quali si segnalano per non essere sempre in linea con la storiografia più affermata.

  DAL TESTO – “Tre i fatti su cui fondiamo la nostra riflessione sul periodo aprile-luglio 1943: il ritiro dell'Armir dalla Russia, la conferenza di Giovanni Gentile in Campidoglio e l'interesse di Mussolini per il progetto di socializzazione di Cianetti. Essi paiono, con buone probabilità, fortemente correlati con il proposito di organizzare la ricordata conferenza dei Paesi dell'Asse da tenersi prevedibilmente entro settembre. Quei tre fatti, insomma, si prestano ad essere valutati come una sorta di virata a sinistra del fascismo italiano. Nel caso in cui fossero maturate le condizioni per un'interruzione della guerra sul fronte orientale, le iniziative testé citate forse avrebbero ritagliato per Mussolini un ruolo privilegiato al tavolo dei negoziati. Non solo il dittatore italiano si era precostituito un retroterra di rappresentanza dei paesi aggregati all'Asse, ma anche ideologicamente avrebbe potuto rispolverare i vecchi concetti di una certa contiguità tra corporativismo fascista e bolscevismo. Mussolini può aver così ipotizzato di dare finalmente vita al suo originario sogno di essere lui a guidare la politica dell'Asse, sfruttando indirettamente quel potenziale bellico che l'Italia non possedeva e che invece si imponeva come il dato preponderante dell'alleato germanico. Anche il Giappone avrebbe potuto recitare un ruolo analogo al suo nei confronti di Stalin: Roma per un motivo e Tokyo per un altro, comunque, non erano in guerra con Mosca. Questa, forse, doveva essere la carta segreta della quale solo lui, con ostentata sicurezza, dichiarava di possedere la chiave per trarre fuori l'Italia dall'imbuto nel quale stava precipitando dopo lo sbarco anglo-americano in Nord Africa, ed alla quale aveva fatto cenno, inopinatamente, alla conclusione del consiglio dei Ministri del 19 giugno 1943.”

  L’AUTORE – Robinio Costi (Roma, 1943) nel 1976 fonda il circolo culturale "Odisseo" d'ispirazione riformista e turatiana. Giornalista pubblicista, ha collaborato con "La Giustizia", con l’”Umanità”, con "L'Opinione", con la rivista culturale mensile fondata da Ignazio Silone "Tempo Presente", con la rivista culturale "Ragionamenti". È laureato in Sociologia e in Filosofia. Ha conseguito il diploma di Specialista in Analisi e Gestione della Comunicazione (Università di Tor Vergata). Nella XI legislatura è stato eletto deputato nella circoscrizione del Lazio. È stato membro della Direzione Nazionale del PSDI. Collabora con l'Eurispes in qualità di esperto in Storia Contemporanea.

  INDICE DELL’OPERA - Introduzione. Mussolini e l'Europa nel vortice di contraddizioni insanabili - Il Patto a quattro - Da Stra a Stresa: Mussolini versus Hitler (Alcuni interrogativi sull'impresa etiopica - Dino Grandi - Conclusioni sulla vicenda etiopica) - Gli anni dei giri di valzer (La virata dell'Italia verso la Germania) - Essenza del rapporto Hitler-Mussolini (Due differenti culture - Le donne - «Odi et amo» - Mussolini e le leggi razziali - Mussolini-Hitler: un rapporto troppo sbilanciato) - L'appeasement di Chamberlain (Coerenza e contraddizione - Il caso Hess) - Il Patto d'acciaio: verso la guerra (Le capriole di Mussolini e di Hitler prima della firma del Patto d'acciaio - Pars destruens (inaffidabilità di Hitler) - Pars construens (Mussolini non vuole una guerra europea) - Il parere di Dino Grandi - Porte Burgunde e la visita di Adrian Dingli - Mussolini: "Farò come Bertoldo" - Il 7 aprile c'è un nuovo incontro con Dingli - Lo strabismo politico-militare di Mussolini - Mussolini non si preoccupa di preparare la guerra - La scelta del combattimento) - La guerra parallela (Realismo o avventura? - La battaglia d'Inghilterra - Pars destruens - Pars construens) - Roosevelt: la Carta Atlantica (L'America è nuovamente coinvolta - La Carta Atlantica) - La guerra di Russia (Mussolini è contrario ma si piega a Hitler, Aveva alternative? - Prima ipotesi: Mussolini dichiara guerra alla Russia senza inviare truppe - Seconda ipotesi: l'Italia resta fedele all'Asse ma non dichiara guerra alla Russia - Il Piano Walkiria) - Stalin dal '41 al '43 giocò la carta dell'accordo con Hitler? (La diffidenza di Stalin) - Sintomi di affrancamento (Hitler: "Quel tragico buffone") - Mussolini riprende l'iniziativa politica (La carta sovietica - Punti di contatto ideale tra fascismo e comunismo - Monta la marea del dissenso interno - Mussolini cade nella trappola del Re: suo immobilismo - 22 luglio: colloquio Mussolini-Emanuele III - Colloquio Mussolini-Grandi: Mussolini, una risorsa per l'Italia - Colloquio Mussolini-Hidaka) - Il tardivo buon senso di Mussolini (Sganciamento dai tedeschi - Ipotesi principale: rimescolamento totale delle carte - La subordinata: rimescolamento parziale delle carte - Il piano di Dino Grandi) - Ringraziamenti