Diplomatico tra due guerre Stampa E-mail

Giovanni Tassani

Diplomatico tra due guerre
Vita di Giacomo Paulucci di Calboli Barone

Le Lettere, pagg.522, Euro 28,00

 

tassani_diplomatico  IL LIBRO – Giacomo Barone Russo, diverrà Paulucci di Calboli nel 1924, assumendo titoli e nome della famiglia nobiliare forlivese della moglie. Entrato in diplomazia nel 1915 a Berna, parteciperà alla Conferenza della Pace di Parigi per inserirsi poi al Ministero degli Esteri, come segretario dei ministri Della Torretta e Schanzer. Mussolini, nuovo ministro degli Esteri, lo nominerà suo capo di gabinetto nel novembre '22. Con la fascistizzazione del ministero verrà inviato come sottosegretario generale a Ginevra, alla Società delle Nazioni, ove rimarrà dal '27 al '32. Al ritorno Mussolini lo impegnerà nel rilancio dell’Istituto Luce, allora in crisi, facendolo inoltre presidente dell’Ente nazionale industrie cinematografiche. Ambasciatore in Belgio nel '40, nella primavera '43 Mussolini l’invierà ambasciatore in Spagna presso Franco, anche al fine di trovare contatti con gli anglo-americani. Questa biografia si avvale di una ricca e inedita documentazione, salvata dallo stesso Giacomo Paulucci a futura memoria.

  DAL TESTO – “Il lavoro di Giacomo Paulucci è intanto ripreso agli Esteri. Egli non crede nel coinvolgimento diretto di Mussolini nell'affare Matteotti, ma deve registrare come Mussolini ne sia stato più che lambito, col rischio di perdita di credibilità anche in campo internazionale, come si può evincere dai richiesti rapporti telegrafici sul caso che sono giunti a Mussolini da ambasciate e legazioni italiane per tutto il mese di giugno. Il modo migliore per superare la crisi appare allora proprio quello di rilanciare ruolo e volontà di pace dell'Italia in ambito internazionale. E ciò non può che avvenire se non mediante la figura di Mussolini. Dal 17 giugno egli ha lasciato al nazionalista, e moderato, Luigi Federzoni il Ministero degl'Interni, cui ha affiancato come sottosegretario il fascista Dino Grandi, ed ha invece, facendo cessare l'interim, assunto la titolarità piena degli Esteri. Alla Conferenza di Londra, ove l'Italia è rappresentata dal ministro delle Finanze Alberto De Stefani, fascista moderato e liberista, si è respirata aria nuova grazie alla disponibilità americana a cofinanziare con gli alleati la banca centrale tedesca e a concedere prestiti per la ricostruzione. A seguito di ciò la Francia si appresta a lasciare la Ruhr, occupata l'anno prima come garanzia del debito tedesco. Al Ministero fino all'ultimo ci si domanda se, specie in questo nuovo clima, non sia il caso di far intervenire Mussolini alla V Assemblea generale della Società delle Nazioni, che si svolgerà a Ginevra a metà settembre. Proprio a questo fine Giacomo Paulucci chiede a Bernardo Attolico, che a Ginevra è vice segretario generale per l'Italia, un rapporto informale, che questi gl'invia a fine agosto. Attolico afferma che, dopo Londra: «Tanto la Francia quanto l'Inghilterra hanno tutto l'interesse a proclamare all'Assemblea del Settembre l'inizio di una nuova era e quasi di un novus ordo». E si domanda quale interesse abbia l'Italia a che questa proclamazione sia solo franco-inglese. Di fronte a 400 giornalisti e a molti capi di Governo, anche l'Italia deve avere la sua parte, salvo finire per accettare a Ginevra una posizione «di secondo ordine». Può anche darsi, per Attolico, che a Mussolini siano riservate accoglienze meno calorose che a MacDonald ed Herriot, ma è anche vero che una sua assenza potrebbe esser interpretata come «manifestazione di perdurante preoccupazione da parte sua circa lo stato dell'ordine pubblico in Italia». Attolico si sbilancia quindi sulla seconda possibilità: con l'assentarsi dall'Italia anche solo per tre giorni Mussolini mostrerebbe al mondo la restaurata tranquillità del suo paese: «Persino dal punto di vista interno, questo sarebbe, a mio parere, la migliore manifestazione del ritorno alla normalità».”

  L’AUTORE – Giovanni Tassani è autore di vari studi su Raniero e Fulcieri Paulucci di Calboli, e della cura dei volumi: R. Paulucci di Calboli, Parigi 1898. Con Zola per Dreyfus. Diario di un diplomatico, 1998, e F. Paulucci di Calboli, La patria, l’amore, la guerra. Lettere e scritti 1911-1919, 1999. Tra i suoi libri di storia politica italiana: Aldo Moro. Il politico nella crisi 1962/1973, 1983 (con G. Baget Bozzo), La terza generazione. Da Dossetti a De Gasperi, tra Stato e rivoluzione, 1988, L’Italia difficile di Mario Scelba, 2006.

  INDICE DELL’OPERA - Premessa - I. La formazione e i primi passi nella "carriera" - II. Capo di Gabinetto di Mussolini - III. Innovazione e fascistizzazione - IV. A Ginevra: le potenze, i popoli e la diplomazia multilaterale - V. Società delle nazioni: l'egemonia anglo-francese e il rango dell'Italia - VI. Presidente dell'Istituto Luce: manager con diplomazia - VII. Cinema, identità e storia, tra Africa e Mitteleuropa - VIII. I luoghi del cinema, l'estremo oriente, il "tripartito" - IX. Verso la guerra. Nel Belgio occupato - X. 1943, Ambasciatore a Madrid - XI. Risalire la china - XII. Epilogo. Un monarchico in Repubblica - Indice dei nomi