Controstoria della Liberazione Stampa E-mail

Gigi Di Fiore

Controstoria della Liberazione
Le stragi e i crimini dimenticati degli alleati nell'Italia del Sud

Rizzoli, pagg.355, Euro 19,00

 

difiore_controstoria_della_liberazione  IL LIBRO – Sicilia, luglio 1943. Il capitano americano John C. Compton raduna più di trenta italiani che si sono arresi e ai suoi soldati domanda: “Chi vuole partecipare all’esecuzione?”, per poi finire personalmente con un colpo alla nuca i pochi sopravvissuti. Qualche ora dopo, il sergente Horace T. West ammassa un altro gruppo di prigionieri — “disarmati e collaborativi”, come recitano gli atti dei processi — e chiede un mitra: “È meglio che non guardiate” dice ai suoi “così la responsabilità sarà soltanto mia”. Poi li uccide tutti. In quei giorni torridi e confusi la stessa sorte toccherà a molti altri italiani e tedeschi, catturati in prima linea dalle truppe alleate a Biscari, a Comiso, a Canicattì: “Ci era stato detto” hanno dichiarato i soldati americani “che il generale Patton non voleva prenderli vivi”. I fatti di Sicilia non sono che l’inizio di una lunga serie di violenze e soprusi commessi dagli Alleati in Italia durante la difficile risalita della penisola: dai bombardamenti a tappeto, forse non tutti necessari dal punto di vista strategico, agli stupri di massa in Ciociaria, dove i marocchini del contingente francese ebbero in premio tre giorni di impunità per il coraggio dimostrato nello sfondare la linea Gustav: li usarono per saccheggiare le case e stuprare donne, uomini e ragazzi. Fino agli ottocento giorni dell’occupazione di “Napoli-Sciangai”. Dopo aver affrontato il mito del Risorgimento nel bestseller Controstoria dell’Unità d’Italia, Gigi Di Fiore riapre le ferite inflitte al nostro Paese dall’esercito di Liberazione. Scopre così il volto meno glorioso, dimenticato dai resoconti oleografici più o meno ufficiali, degli Alleati salvatori: la collusione con la mafia e la delinquenza, la corruzione, i regolamenti di conti, i colonnelli cinici che fecero i loro affari senza andare troppo per il sottile, i processi farsa del dopoguerra. Vicende scomode, e a lungo taciute, che ci obbligano a ripensare squilibri e fallimenti dell’Italia di oggi.

  DAL TESTO – “Quanti tra coloro che hanno vissuto da vicino la guerra partigiana al Nord conoscono i particolari delle migliaia di stupri compiuti in Ciociaria dalle truppe marocchine o le fucilazioni dei militari italiani arresisi agli americani in Sicilia o gli ambigui comportamenti alleati nella Napoli liberata dai nazifascisti?
  “La marcia degli americani fu considerata una liberazione dall'oppressione e dalla barbarie. Ma gli yankees e le truppe loro alleate tennero sempre un comportamento corretto e impeccabile? Purtroppo, non tutto fu sempre applausi, foto di donne sorridenti, distribuzione di tavolette di cioccolata, sigarette e chewing-gum. Ci furono massacri ingiustificati, accordi criminali, stupri, bombardamenti, detenzioni durissime, furti e altri affari illeciti. E tutto questo sulla pelle della popolazione civile. Insomma, gli Alleati non risparmiarono al Mezzogiorno lutti, sangue e sofferenze, come le truppe piemontesi più di ottant'anni prima. Presentatisi come amici, uccisero, violentarono, imprigionarono, bombardarono.”

  L’AUTORE – Gigi Di Fiore, già redattore al “Giornale” di Montanelli, è inviato del “Mattino” di Napoli (Premio Saint-Vincent per il giornalismo 2001). Ha pubblicato con successo diversi saggi, tra cui I vinti del Risorgimento (2004), La camorra e le sue storie (2005), Controstoria dell’Unità d’Italia (Rizzoli 2007) e L’impero (Rizzoli 2008).

  INDICE DELL’OPERA - Introduzione. Un'altra storia del Sud – 1. Quei mafiosi antinazisti – 2. Fucilateli senza pietà – 3. Prigionieri degli Alleati – 4. Un regno tra Brindisi e Salerno – 5. Cobelligeranti di serie B – 6. Bombe amiche – 7. Donne come prede – 8. La pelle di Napoli – Appendici (Cronologia degli avvenimenti - I sei governi dell'ordinamento provvisorio) – Note – Fonti - Indice dei nomi