L'ultimo orizzonte. Alla scoperta del Tibet sconosciuto Stampa E-mail

Michel Peissel

L'ultimo orizzonte. Alla scoperta del Tibet sconosciuto

Nutrimenti, pagg.240, Euro 16,00

 

peissel.jpg   IL LIBRO – Da Lhasa a Gertse costeggiando la catena dell’Himalaya, e poi verso nord lungo le montagne del Kunlun e oltre la Piana delle antilopi, in un corridoio inesplorato a più di cinquemila metri di altezza sull’immenso altopiano tibetano. Un mondo di bellezza e di libertà. Un universo che resiste inviolato dalla notte dei tempi. Esploratore nell’anima, da quarant’anni Michel Peissel percorre in lungo e in largo il Tibet alla ricerca di regni sconosciuti. Ma per la spedizione raccontata in questo libro ha osato ancora di più: la traversata totale, duemilacinquecento chilometri, del Changtang nordoccidentale. L’ultimo orizzonte è l’appassionante racconto di un’impresa senza precedenti, in cui i paesaggi sublimi e il senso dell’assoluto convivono con le asprezze del clima e con le difficoltà della marcia. Ma anche un percorso a ritroso nel tempo sulle tracce dei cacciatori nomadi sengo, gli ultimi tibetani a vivere isolati, in assoluta armonia con la natura. Un viaggio alla scoperta di una fauna ricchissima, dal raro e feroce grizzly tibetano agli ultimi grandi branchi di yak selvatici, al chiru, l’antilope dal cui manto si ricava il prezioso shahtoosh, la ‘lana dei re’, e che su questi remoti altipiani sopravvive alla feroce caccia dei bracconieri.

 

  DAL TESTO – “È difficile descrivere lo spazio e la distanza, e mancano le parole per rendere l’immensità del Changtang. Avanziamo faticosamente ora dopo ora, di crinale in crinale, di vallata in vallata, eppure è come se percorressimo all’infinito lo stesso territorio. Subito dopo aver valicato l’alto passo che attraversa la catena transhimalayana, raggiungiamo le sorgenti d’acqua calda. È un posto particolare, un fosso circondato da rocce rosse e grigie dalle quali sgorgano decine di rivoli fumanti, le cui acque si uniscono a formare un torrente gorgogliante che scompare dietro una cresta. La sorgente principale è un potente geyser che palpita, brontola ed erutta getti d’acqua ogni dieci secondi, anticipati da un potente fischio che somiglia a una voce d’oltretomba. Quando sono passato di qui la prima volta non ho trovato la minima traccia di presenza umana, nemmeno l’ombra di una bandiera di preghiera. La cosa mi ha lasciato perplesso. In Tibet i fenomeni naturali sono pressoché sempre oggetto di culto. Perché queste sorgenti farebbero eccezione? Sono forse troppo distanti dalle rotte tradizionali delle carovane? O le loro acque sono tossiche? In ogni caso niente che segnali questo miracolo della natura: un fiotto d’acqua bollente in mezzo a montagne coperte di neve, il calore nel cuore di un ambiente glaciale. In Tibet le sorgenti calde sono così abbondanti che non sono mai state censite. Alcune raggiungono temperature elevatissime, tanto che sono state sfruttate per produrre energia elettrica. A nord di Lhasa per anni i cinesi hanno fatto visitare con orgoglio una centrale geotermica, per altro costruita da ingegneri italiani. Oggi l’impianto è chiuso. Per mancanza di manutenzione, le acque sulfuree hanno corroso le tubature e arrugginito i miscelatori. Ciononostante nel caso di Nagchuka, città situata anch’essa a nord di Lhasa, al confine con il Changtang centrale, il riscaldamento è ancora interamente fornito dalle acque provenienti dalle sorgenti calde. I tibetani di solito venerano queste fonti. Vengono qui a mangiare all’aria aperta, e a fare il bagno in queste acque per curare i reumatismi e altre patologie”.

 

  L’AUTORE – Viaggiatore, etnologo, scrittore, Michel Peissel è uno degli ultimi veri esploratori del nostro tempo e uno dei massimi conoscitori del Tibet. Nel corso delle sue numerose spedizioni, ha scoperto le sorgenti del fiume Mekong ed è stato il primo viaggiatore occidentale a percorrere i piccoli regni tibetani di Mustang e Zanskar. Sui suoi viaggi ha scritto diciannove libri, pubblicati in tutto il mondo, in sedici lingue e in centoquindici edizioni. Nutrimenti lo presenta per la prima volta in Italia.