La Francia in Costa d'Avorio Stampa E-mail

Tony Akmel

La Francia in Costa d'Avorio
Guerra e neocolonialismo

Nexus Edizioni, pagg.144, € 8,50

 

akmel_francia  IL LIBRO – Il 19 settembre 2002, dopo che Laurent Gbagbo, presidente della Costa d'Avorio, ha aperto il mercato del paese ad investimenti di società cinesi, statunitensi e giapponesi nel settore dei lavori pubblici e delle concessioni per l'estrazione del petrolio, è scoppiato un tentativo di colpo di Stato ai danni di questo Presidente. Per un lungo periodo, nei mercati sopra citati, hanno operato solo e soltanto gruppi economici francesi. In questo famigerato 19 settembre, uno sparuto gruppo di militari, con armi e mezzi più sofisticati e potenti di quelli dell'esercito regolare ivoriano, ha tentato di prendere possesso di tutti i punti strategici di controllo del potere.
  Qualunque multinazionale dovrebbe temere di perdere un mercato così appetibile come quello della Costa d'Avorio che, oltre alle sue risorse naturali quali greggio, gas naturale, diamanti, oro, manganese, minerali di ferro, cobalto, bauxite, rame, energia idroelettrica, ha anche risorse agricole come caffè, banane, noci di cocco, mais, riso, zucchero, cotone, gomma, legname, ananas e olio di palma, oltre ad essere il primo produttore di cacao al mondo.
  Questo testo, nel denunciare la genesi e le motivazioni di un conflitto le cui conseguenze si trascinano sino ad oggi, ne ripercorre le tappe principali mettendo in luce le ingerenze internazionali e le contraddizioni dell'intervento militare francese, chiaramente dovuto all'apertura del ricco mercato ivoriano alle multinazionali cinesi, giapponesi e americane a discapito di Parigi.

  DAL TESTO – “Nel 2000, Gbagbo, appena eletto, dichiarava: «Noi africani dobbiamo imparare ad essere più indipendenti». Ovviamente dalla Francia. Da quando è diventato presidente, la Francia ha incominciato a preoccuparsi; ed è stato lui a dare il primo schiaffo a Parigi all'indomani della sua elezione, nel 2000. «Il Presidente francese dell'epoca (Jacques Chirac) lo aspettava all'Eliseo per farsi baciare l'anello, ma lui si recò in Italia» racconta un medico inglese che lavorava per una organizzazione non governativa (estratto dall'articolo di Pietro Del Re, La Repubblica, 06.12.2004).
  “[…] Laurent Gbagbo si batterà perché è colui che ha osato dire al suo popolo che per quaranta anni e cioè dal 1960, data dell'indipendenza, al 2000, anno della sua elezione a Presidente, «lo Stato ivoriano ha pagato per i locali dell'Assemblea nazionale con sede a Abidjan un affitto alla Francia».
  “Sì, Laurent Gbagbo e gli ivoriani si batteranno perché non accettano più l'ingerenza straniera negli affari di uno stato sovrano.”

  L’AUTORE – Tony Akmel è un cittadino di origini ivoriane residente in Italia sin dal 1991. Nel 2008 ha ottenuto la cittadinanza italiana e da quel momento si sta impegnando nella realtà politica del nostro paese per dare un contributo alla vita della nazione in cui è inserito e per restituire un po' dell'affetto e dell'amicizia con i quali è stato accolto da tutti.

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione - Il gangsterismo internazionale di Stato - Come la Francia ha organizzato la ribellione - Linas-Marcoussis o il colpo di stato costituzionale (Allegati) - Perché gli Ivoriani respingono Marcoussis (1. Il contesto degli accordi di Linas-Marcoussis - 2. Le parti presenti alla Table Ronde di Parigi - 3. Le conclusioni della Tavola Rotonda di Parigi, la prova della costituzione ivoriana - Esame dei punti degli accordi di principio) - L'ONU, la Francia, le FANCI e la possibilità di uscire dalla crisi (1. L’allarrne: la relazione dell'ONU sui Diritti dell'uomo - 2. Il MPCI e lo Stato ivoriano vantano ciascuno la difesa legittima: chi ha ragione? - 3. Perché l'ONU non ha autorità nella crisi ivoriana? Quali sono le posizioni dell'ONU? - 4. Che cosa fa l'esercito francese in Costa d'Avorio? - 5. Quale soluzione si offre alla Costa d'Avorio e alle FANCI?) – Conclusione - Triste Epilogo - Date importanti