Geofilosofia del Mediterraneo Stampa E-mail

Caterina Resta

Geofilosofia del Mediterraneo

Mesogea, pagg.164, € 13,50

 

resta_mediterraneo  IL LIBRO – La geo-filosofia del Mediterraneo delineata in questo libro è una riflessione filosofica appassionata e vibrante che, partendo dal dato geografico,coglie gli aspetti simbolici e storici di questo mare così cruciale per la storia europea e dell’intero occidente. Il Mediterraneo assume allora i tratti di un pluriverso composito... di un mare di differenze che, tuttavia, mostra una profonda radice unitaria. Proprio questo carattere insieme unitario e plurale, nell’incessante articolazione di terra e di mare, può fungere da paradigma per ripensare nuove forme di convivenza sociale e politica. Per ripensare l’Europa a partire dal Mediterraneo, nel segno dell’apertura e dell’ospitalità.

  DAL TESTO – “Il Mediterraneo, come la stessa parola suggerisce, «un mare circondato da terre, una terra bagnata dal mare», è stato il mare dei viaggi di Ulisse, l'eroe omerico che più di ogni altro incarna lo spirito mediterraneo, la forma della sua razionalità, versatile e sempre misurata, esposta al limite, nell'incessante confronto tra terra e mare. Ma è stato anche il mare dei viaggi missionari di Paolo di Tarso, ebreo della diaspora, viaggiatore infaticabile lungo le rotte del Mediterraneo, che oltrepassa i confini della «chiusura» ebraica, per diffondere in tutto il Mediterraneo l'evangelo di una salvezza per tutti, che non riconosce particolarismi ed «elezioni». Collocandosi sullo spartiacque tra due mondi (ebraismo ed ellenismo, Oriente e Occidente) e al crocevia di molte lingue (Paolo conosceva il greco della parola scritta e parlata, l'ebraico della parola sacra, l'aramaico di Gesù e dei suoi primi seguaci, il latino dell'Impero romano), Paolo si spinge a toccare i più importanti porti del Mediterraneo, approda sulle sue isole, ne costeggia le rive e sosta nei suoi centri più importanti (Tarso, Antiochia, Gerusalemme, Filippi, Tessalonica, Atene, Corinto, Efeso, Roma), diffondendo un nuovo credo dalla portata universale.
   “Difficile sottovalutare la portata di questo mare, che è stato culla dell'Europa e della civiltà occidentale, sulle cui sponde sono nate la filosofia e la democrazia ateniese, che ha visto affermarsi e diffondersi il diritto romano e fronteggiarsi le tre religioni monoteistiche, il mondo arabo-musulmano, quello cristiano e quello ebraico. Rivendicare dunque la matrice mediterranea dell'Europa, significa riconoscere la complessa articolazione da cui ha tratto la sua peculiarità il primo Occidente, la quale non può essere limitata semplicemente all'eredità ebraico-cristiana o greco-romana, ma include a pieno titolo anche quella arabo-islamica. Proprio questa pluralità di radici costituisce la più vistosa differenza tra il Vecchio Occidente (l'Europa e il grande spazio mediterraneo) e il Nuovo Occidente (il grande spazio del Nord America).”

  L’AUTRICE – Caterina Resta è ordinario di Filosofia teoretica e Filosofie del Novecento all’Università di Messina. Si è in particolare occupata del pensiero di Heidegger, Juenger e Schmitt e dei temi della differenza e dell’alterità, confrontandosi con il pensiero di Derrida, Nancy e Lévinas. Tra le sue pubblicazioni più recenti: L’evento dell’altro. Etica e politica in Jacques Derrida, Bollati Boringhieri, Torino 2003; L’Estraneo. Ostilità e ospitalità nel pensiero del Novecento, il Melangolo, Genova 2008; Stato mondiale o Nomos della terra. Carl Schmitt tra universo e pluriverso, Diabasis, Reggio Emilia 2009 (n. ed.); Intervista sulla Geofilosofia, a cura di R. Gardenal, Diabasis, Reggio Emilia 2010 (con Luisa Bonesio).

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Caterina Resta – I. Atlantici o mediterranei? – II. L'Europa a-venire – III. Un mare che unisce e divide – IV. Cartografie dell'Italia – V. Dove origina Messina