Mare liberum Stampa E-mail

Ugo Grozio

Mare liberum

Liguori, pagg.196, Euro 18,00

 

grozio.jpg  IL LIBRO – Il volume rende finalmente disponibile in traduzione italiana un classico del pensiero politico e del diritto internazionale. In Mare liberum, unico capitolo all’epoca pubblicato (1609) della più ampia opera De iure praedae, Grozio sostiene che il mare, a differenza della terra, è libero per natura e non può essere soggetto a nessuna forma di proprietà o di sovranità. Per argomentare questa tesi l’Olandese sviluppa i primi elementi della sua dottrina del diritto delle genti e avanza una teoria non contrattuale della nascita della proprietà privata. La sua pubblicazione fu «a shot heard around the world» e da allora non ha cessato di alimentare, nel corso dei secoli, intensi dibattiti. Dal Mare clausum di John Selden al Nomos della terra di Carl Schmitt, Mare liberum ha costituito un impareggiabile termine di confronto nella nascita, nello sviluppo e nella crisi dello ius publicum europaeum.

 

  DAL TESTO – “Un tempo, fra i popoli più civilizzati, era ritenuta somma empietà attaccare con le armi coloro che erano disposti a sottoporre ad arbitrato la risoluzione delle loro controversie; e chi rifiutava una condizione tanto equa, veniva domato con le forze di tutti, come nemico non di un solo popolo, ma di tutti. Così vediamo che, per questo motivo, furono stipulati trattati e stabiliti giudici. Anche i re e le nazioni più potenti pensavano che non vi fosse nulla tanto glorioso e magnifico quanto reprimere l’insolenza degli uni e proteggere la debolezza e l’innocenza degli altri. Se anche oggi si osservasse questo costume, secondo il quale gli uomini non reputano nulla di ciò che è umano loro estraneo, certamente godremmo di un mondo più pacifico; l’audacia di molti si placherebbe, e quelli che per il proprio interesse ora non si curano della giustizia disimparerebbero, a proprie spese, l’ingiustizia”.

 

  L’AUTORE – Bambino prodigio, all'età di otto anni componeva versi in latino, l’olandese Huig de Groot (1583-1645), conosciuto anche come Hugo Grotius e, in Italia, come Ugo Grozio, è considerato il padre del diritto internazionale. Iscritto all'università di Leida a 11 anni, si è laureato a soli 15 anni con una tesi di laurea intitolata De mare libero, nella quale difendeva il diritto degli olandesi di navigare i mari dell’Atlantico settentrionale contro la pretesa degli inglesi di riservarli al commercio solo delle proprie navi. Nello stesso anno, il 1598, Grozio comincia la sua carriera diplomatica, accompagnando l'avvocato generale dello stato olandese in missione diplomatica in Francia dal re Enrico IV. Giurista, diplomatico, filosofo, esegeta biblico, fu un convinto sostenitore del principio d'immunità dell'azione diplomatica internazionale, una convinzione che però non gli risparmiò numerose avventure tra le quali una rocambolesca fuga dal carcere fortezza di Loevestein, nascosto dalla moglie dentro una cassa di libri.

 

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Francesca Izzo – Note alla traduzione – Dissertazione di Ugo Grozio sulla libertà del mare o del diritto degli Olandesi al commercio con le Indie – Indice dei nomi – Indice dei nomi di luogo