La mia testimonianza davanti al mondo Stampa E-mail

Jan Karski

La mia testimonianza davanti al mondo
Storia di uno Stato segreto

Adelphi Edizioni, pagg.513, € 32,00

 

karski_testimonianza  IL LIBRO – "Non le darò istruzioni né le farò raccomandazioni ... Dovrà soltanto riferire obiettivamente quello che ha visto, raccontare quello che ha vissuto in prima persona e ripetere ciò che in Polonia le è stato ordinato di dire su coloro che vivono là e negli altri paesi occupati d'Europa»: con questo viatico il premier Sikorski mandò Jan Karski a informare gli Alleati di ciò che stava accadendo agli ebrei nel suo paese e di come i polacchi non avessero mai smesso di lottare. Unitosi alla Resistenza nel 1939, il giovane ufficiale della riserva era stato incaricato di tenere i collegamenti fra lo Stato segreto polacco – una struttura clandestina perfettamente funzionante nelle sue varie ramificazioni, caso davvero unico quanto misconosciuto nell'Europa occupata dai nazisti – e gli organi ufficiali del governo in esilio a Londra. Oltre a svolgere temerarie missioni – culminate nella sua cattura da parte della Gestapo e in una rocambolesca fuga –, Karski aveva compiuto un'impresa inaudita: era riuscito a infiltrarsi nel ghetto di Varsavia e nel campo di transito di Bełzec e, fatto ancora più inaudito, a uscirne indenne, deciso a denunciare al mondo le atrocità commesse dai nazisti ai danni della nazione polacca e degli ebrei tutti. Porterà in effetti la sua testimonianza diretta ai grandi della terra, incluso il presidente Roosevelt, ma per motivi politico-strategici il suo appello non verrà raccolto né avrà seguito: non gli resterà, nel 1944, che affidarlo a questo libro. Dimenticato nel dopoguerra in ragione dei nuovi assetti politici mondiali, Karski sarà riscoperto e intervistato dal regista Claude Lanzmann per il celeberrimo Shoah (1985), che darà l'avvio alla seconda fase della sua missione: ricordare l'indifferenza degli Alleati di fronte al consumarsi del genocidio.

  DAL TESTO – “Oltrepassare il muro del ghetto significaca davvero entrare in un altro mondo, diverso da qualunque altra cosa possa mai essere stata immaginata dall’uomo. Sembrava che l’intera popolazione del ghetto vivesse per strada. Si faceva fatica a trovare un metro quadro di marciapiede o di carreggiata che non fosse ingombro di corpi. Mentre cercavamo di farci largo tra il fango e le macerie, le ombre di quelli che un tempo erano stati uomini o donne ci oltrepassavano all’inseguimento di qualcuno o di qualcosa, negli occhi la vampa febbrile della fame o della follia.
  “Ogni persona, ogni cosa pareva fremere con un’intensità innaturale, sembrava costantemente in moto, avvolta da un’aura di malattia e disfacimento, i corpi sul punto di disintegrarsi in un’ultima, parossistica pulsazione. Chissà che tutto quell’agitarsi non fosse che un’estremo, disperato tentativo di ingannare la morte imminente.”

  L’AUTORE – Jan Karski, pesudonimo assunto durante il secondo conflitto mondiale da Jan Kozielewski, nacque a Łódź nel 1914. Emissario della Resistenza polacca nei tumultuosi anni 1939-1943, alla fine della guerra si stabilì negli Stati Uniti, dove insegnò a lungo Scienze politiche presso la Georgetown University. Morì a Washington nel luglio 2000. Pubblicato a Boston nel 1944, Story of a Secret State (il titolo qui adottato riprende quello della traduzione apparsa in Francia nel 1948) è stato attentamente rivisto dall’autore in occasione della prima edizione polacca (Varsavia, 1999).

   INDICE DELL’OPERA – I. La disfatta - II. Prigioniero in Russia - III. Lo scambio e la fuga - IV. La Polonia in ginocchio - V. Gli inizi - VI. La trasformazione - VII. L'iniziazione - VIII. Borzeçki - IX. Contatti fra le cellule - X. Missione in Francia - XI. Lo Stato clandestino - XII. Catturato dalla Gestapo - XIII. Le torture - XIV. Nell'ospedale delle SS - XV. Il salvataggio - XVI. Il «giardiniere» - XVII. Propaganda dalla campagna - XVIII. Esecuzione di un traditore - XIX. Il movimento clandestino - XX. L'appartamento della signora Laskowa - XXI. Missione a Lublino - XXII. Punizione - XXIII. La stampa clandestina - XXIV. Il mio apparato cospirativo - XXV. Le staffette - XXVI. Matrimonio per procura - XXVII. La scuola clandestina - XXVIII. Il Parlamento in Polonia - XXIX. Il ghetto - XXX. Morire «in un'agonia di dolore» - XXXI. Ritorno a Unter den Linden - XXXII. In viaggio attraverso la Francia e la Spagna - XXXIII. La mia testimonianza davanti al mondo - Post scriptum - Messaggero, testimone, personaggio: l'uomo che cercò di fermare la Shoah, di Luca Bernardini