America nuova terra promessa Stampa E-mail

Gianna Pontecorboli

America nuova terra promessa
Storie di ebrei italiani in fuga dal fascismo

Francesco Brioschi Editore, pagg.192, € 15,00

 

pontecorboli_america  IL LIBRO – Nelle pieghe della nostra Memoria è conservata una storia, individuale e collettiva, che la saggezza storica di Gianna Pontecorboli fa riemergere dal passato: è quella di centinaia di ebrei italiani che alla promulgazione delle leggi razziali del 1938 si rifugiano negli Stati Uniti. Si tratta di professori universitari, medici, avvocati, scienziati, giornalisti e artisti che, lontani dalla patria che li ha disconosciuti, si ricostruiscono una carriera e un'identità partendo da zero. La penna di Gianna Pontecorboli restituisce alla Storia il dramma di questi esuli, che tra mille ostacoli riescono a ottenere un visto per l'America, passano da una vita di agi a una vita di ristrettezze, rinunciano all'affetto delle proprie famiglie, per piantare radici in una nuova terra, in cui non sempre sono ben accetti. Il loro legame con l'Italia è sì compromesso, ma non distrutto, così molti abbracciano la causa dell'antifascismo, si prodigano per favorire la Liberazione e poi per avviare il processo di ricostruzione. Per la maggior parte, tuttavia, il futuro resta in America, paese che in molti casi mantiene la promessa di regalare ai rifugiati e ai loro figli una vita brillante e ricca di riconoscimenti, che talvolta porta fino al premio Nobel.

  DAL TESTO – “Da parte loro, gli espatriati non si fanno pregare per dare un aiuto. L'inizio del conflitto dilata la sensazione di paura per quello che sta succedendo in un paese e a una popolazione che ancora amano. La speranza di poter contribuire alla costruzione futura di un'Italia democratica è una molla potente.
  “Nessuno dei giovani fisici, avvocati, economisti, architetti ha molta voglia di finire sotto le armi. Qualcuno ha già fatto il suo dovere in Italia; in America ci sono una nuova carriera e una nuova vita appena iniziate e che cominciano finalmente a lasciar intravedere un futuro. Ma finalmente tutti possono sentirsi utili, mostrare una riconoscenza concreta al paese che li ha accolti con generosità. Pearl Harbor significa prepararsi a dare un contributo che sarà per alcuni lungo, difficile e pericoloso. E che, per chi accetta di indossare la divisa, sarà ripagato con una strada privilegiata e accelerata verso la cittadinanza.
  “Con l'inizio della guerra, per molti giovani ebrei italiani comincia una nuova fase che merita di essere raccontata, una traiettoria che li vede partire ancora confusi, indistinguibili da milioni di altri ragazzi coinvolti più o meno direttamente in un conflitto più grande di loro. Alla fine della guerra, tuttavia, quasi ognuno avrà trovato una sua strada unica, una maturità resa preziosa dalla sensazione di aver saldato il proprio debito. Tra questi, c'è anche chi regala la sua giovane vita.”

  L’AUTRICE – Gianna Pontecorboli, giornalista, si è laureata in Storia Economica alla facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Genova. Prima di trasferirsi a New York ha lavorato per Editoriale Domus e Rizzoli a Milano. È stata corrispondente dagli Stati Uniti e dall'Onu per l'agenzia Quotidiani Associati ed è uno dei soci fondatori dell'agenzia indipendente di giornalisti Lettera 22. Oggi collabora con diversi quotidiani e periodici sia italiani sia svizzeri.

   INDICE DELL’OPERA – Via di fuga, di Furio Colombo - Dove tutto è cominciato - La vita offesa - Bentornata libertà - Resistenza americana - Il dramma degli intellettuali - Sognando una cattedra - Anche l'America entra in guerra: è il momento di aiutare - Medici e giornalisti - Musicisti e artisti - Rivive la tradizione degli affari - Dalla guerra alla pace. Impegnati nella transizione - Quale casa - La nuova Italia bussa alla porta - Non solo Nobel – Note - Bibliografia