La Confederazione italiana Stampa E-mail

Geminello Alvi

La Confederazione italiana
Diario di vita tripartita

Marsilio Editori, pagg.383, € 22,00

 

alvi_confederazione  IL LIBRO – “Da quando Giacomo Leopardi le dedicò il Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani, la "natura" di questo popolo senza patria e senza nazione si è rivelata come un nodo di problemi irresolubili, un groviglio inestricabile. L'Italia è ormai per definizione un paese "diverso" (anormale) e questa diversità è accettata e subita come un destino, o al più affrontata con amputazioni o metamorfosi (federalismo, secessioni, rivoluzioni), tanto che divenne ricorrente il sogno di "fare" gli italiani che non ci sono, o che come sono non sono abbastanza identificabili da essere una nazione. Geminello Alvi, a conclusione di un bizzarro viaggio attraverso la Russia postcomunista, torna sull'annosa questione con la sapienza di sterminate letture, dalle quali strizza suggerimenti e significati con sobrietà e parsimonia, ma anche con straordinaria intelligenza rabdomantica e con disincantata ingenuità e innocenza, che gli consente di vedere le cose come sinora nessuno le aveva mai colte. Il risultato è un libro imprevedibile e a tratti irriverente, che ci parla di un'Italia diversa da tutte le altre che ci sono state descritte e raccontate, della quale si può appassionarsi sino a innamorarsene, ma si può anche sorridere con indulgenza e si può persino immaginarne un destino affatto diverso da quello che intanto sta vivendo. La Confederazione italiana, «creatura delicata da covarsi nel cuore dei pochi, e nutrirsi di vivo pensiero, sacrificio ed amore», puntualmente immaginata e descritta alla fine di questo libro, con le sue regole, il suo ordine nuovo e le scelte radicali che comporta, è al tempo stesso un sogno ammaliante, narrato con lo stile aforistico e asseverativo caratteristico di tutti i libri di Alvi - che mescola citazioni, ricordi, pensieri, esperienze -, e un progetto utopistico - al tempo stesso concreto e coerente -, che riaccende nei cuori la speranza e la gioia di un mondo migliore.” (Cesare De Michelis)

  DAL TESTO – “Non credo che quanto Mussolini tentò si possa capire adesso che la generazione che lo fece è scomparsa; perché già quella del boom era un'altra. Il fascismo fu il dolore disperato di moltissimi, ma tragedia di pochi, ch'erano peraltro i migliori e sapevano che la continuità tra Mazzini, Garibaldi, Mussolini era totale. «Oggi conviene persuadere governo e nazione che mentre la Francia possiede tre milioni dugento mila uomini, l'Italia può averne almeno due milioni», aveva scritto da Caprera Garibaldi nel 1878. Non erano gli otto milioni di baionette dell'altro, ma il discorso si confermava avviato, e sarebbe proseguito.”
  “L'Italia dei comuni s'inebriò di Mussolini come aveva fatto quella di Petrarca con Cola di Rienzo. Tanto poteva ancora il nome di Roma. L'intento di Mussolini era quello di un uomo d'azione e però astuto, persuaso della necessità di un mito soreliano. E la ripresa della Roma proletaria fu l'appiglio per tentare di mantenere almeno l'Italia in una propria forma nell'epoca delle masse. Il mito ingenuo, come deve sempre essere, richiese agli italiani delle recite, e nel ridicolo tuttavia lasciò respirare le nostre piccole patrie. Io credo che i fascisti almeno ebbero una loro idea, giusta o sbagliata, dell'Italia, che nei palazzi dell'Eur ha ancora la sua dignità. Dopo arrivò la libertas, la Roma dilatata cattolicamente da intenti venali fatti cemento armato.”

  L’AUTORE – Geminello Alvi (Ancona 1955) ha lavorato alla Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, è stato assistente di Paolo Baffi, direttore della rivista «Surplus» per il Gruppo Espresso, editorialista de «il Giornale», «la Repubblica», il «Corriere della Sera», consulente di varie società e istituzioni, nonché membro del Consiglio degli Esperti del Ministero dell'Economia. Attualmente collabora con agi e con la Fondazione eni Enrico Mattei. È autore di numerosi volumi tra cui: Le seduzioni economiche di Faust (Adelphi 1989), Uomini del Novecento (Adelphi 1995), Il Secolo Americano (Adelphi 1996), Vite fuori dal mondo (Mondadori 2001), Ai padri perdono. Diario di viaggio (Mondadori 2003), L'anima e l'economia (Mondadori 2005), Una Repubblica fondata sulle rendite (Mondadori 2006), La vanità della spada. Vita e ardimenti dei fratelli Nadi (Mondadori 2008). Per Marsilio ha scritto la prefazione al libro denuncia di Bernardo Caprotti, Falce e carrello (20075) e Il capitalismo. Verso l'ideale cinese (20112).

   INDICE DELL’OPERA – Il cielo della luna (1. A Mosca, a Mosca - 2. Tra i pastori erranti - 3. Musica - 4. La lingua) - La volontà solare (5. La patria - 6. Fraternité, égalité, liberté - 7. Senza un ordine - 8. Per la tripartizione) - Il cielo di Venere (9. La luna e le donne - 10. La fata turchina - 11. Il cielo di Venere - 12. Il cipresso e gli eroi) - Il cielo di Mercurio (13. Spqr - 14. Mussolini mazziniano – 15. Mercurio lunatico - 16. L'omino di burro) - Il cielo di Marte (17. Il terremoto - 18. L'Apocalisse - 19. Il sole nei Gemelli - 20. Il cielo di Marte - 21. L'Italia di mezzo - 22. Le guerre civili - 23. L'ordine politico) - Il cielo di Giove (24. Verso l'ideale cinese - 25. L'euro - 26. Il capitale degli italiani - 27. Calcoli gioviali - 28. Gli ordini economici - 29. Per una moneta che nasca, viva e muoia - 30. Demografia) - Il cielo di Saturno (31. La Vergine e il Drago - 32. Ora è davvero buio - 33. La Gerusalemme celeste) - Elenco delle opere citate - Indice dei nomi