La filosofia dell’autorità Stampa E-mail

Giuseppe Rensi

La filosofia dell’autorità

La Vita felice, pagg.276, € 14,50

 

rensi_autorit  IL LIBRO – Pubblicato a Palermo, nel 1920, nella Filosofia dell'autorità Giuseppe Rensi evidenzia i rapporti di forza che caratterizzano la politica anche negli stati democratici. I partiti sono portatori di diverse interpretazioni del mondo, di differenti verità. Queste verità non si compongono attraverso il dialogo di una verità superiore, ma al contrario si impongono le une sulle altre ricorrendo a quell'atto di forza che è il voto che non è altro che «presunzione di forza, simbolo di forza».
  Arrivato all’ultima pagina della Filosofia dell’autorità, infatti, il lettore non verrà assalito dalla tentazione dell’antipolitica, né tantomeno proverà attrazione per scorciatoie autoritarie o populiste. Semmai, sentirà un grande richiamo alla responsabilità individuale. Del resto, per Rensi, «non esiste il popolo, ma i cittadini». La libertà, ci ricorda il filosofo non è che un compromesso. E «il compromesso tra libertà e autorità realizzato nel regime borghese» scrive Rensi, «rappresenta ancora il male minore». Del resto, ne era convinto perfino Winston Churchill: «La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre che sono state sperimentate finora».
In fondo, meglio non dormire troppo tranquilli. D’altronde i buoni libri non aiutano ad addormentarsi, ma a restare svegli.

  DAL TESTO – “Può essere seducente e doveroso insorgere contro l'autorità e il conformismo, quando il loro impero è esteso, formidabile e potente su tutte le sfere della vita politica, economica, religiosa, scientifica, morale dell'individuo, e, combattendoli, riuscire a sottrarre ad essi, e a rimettere alla libertà di questo, almeno un qualche margine di essa vita.
  “Ma nel momento presente, in cui così nel campo politico ed economico, come in quello spirituale, il bisogno più profondo e la sete più viva è bisogno e sete d'autorità, quale essa sia, non sembrerà incongruo e inopportuno il presentare una filosofia dell'autorità, e, annientato il falso artificio razionalistico dell'identità di legge e libertà, mettere in luce le vecchie solide basi irrazionaliste della forza, della guerra, della rivoluzione, dell'imposizione, del mero imperio, sulle quali soltanto si è sempre constatato che un'autorità, la quale non volatilizzi nel libito di quelli su cui deve esercitarsi, può essere assisa; i solidi mezzi, che non ostante le parole, sono quelli che anche ora si vedono, e più si vedranno, all'opera nell'attuale trasformazione del mondo.”

  L’AUTORE – Giovane avvocato socialista, Giuseppe Rensi fu costretto a riparare in Svizzera in seguito ai disordini del 1898. Divenne nel 1903 il primo deputato socialista del parlamento del Canton Ticino. Tornato in Italia, si concentrò sugli studi filosofici. L’esperienza della Prima guerra mondiale mandò in crisi le sue convinzioni idealistiche, conducendolo verso lo scetticismo, la cui prima formulazione sono i Lineamenti di filosofia scettica del 1919. In quell’opera Rensi sosteneva che la guerra aveva distrutto la fede ottimistica nell’universalità della ragione, sostituendola con lo spettacolo tragico della sua pluriversalità. Espose nella Filosofia dell’autorità (1921) la traduzione politica di questa concezione. Dopo una simpatia per il Regime divenne un oppositore, sottoscrivendo nel 1925 il Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce, pagando questa scelta con una breve reclusione e con la perdita della cattedra di Filosofia morale all’Università di Genova.

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Paolo Beltramin – Prefazione – Proemio - I fondamenti filosofici del razionalismo politico (liberalismo) – L’unanimità – L’unicità della «volontà generale» o del «bene comune» - La volontarietà dell'errore - La «volontà generale» e il bene comune – L’impossibilità di persuadere - La falsa apparenza della razionalità - L'inesistenza del popolo - La pura autorità nella vita internazionale - La guerra, la pace «giusta» e la rivoluzione - Spiegazione e razionalità - La giustizia - Formalismo e scetticismo - «Tutto è vero» - Scetticismo e autorità - Conclusione