Il linguaggio della dea Stampa E-mail

Marija Gimbutas

Il linguaggio della dea

Venexia, pagg.390, € 36,00

 

gimbutas_dea  IL LIBRO – Il Linguaggio della Dea (1989), pietra miliare dell'archeomitologia, ha rivoluzionato le prospettive sulle origini della nostra cultura. L'autrice è riuscita a ricostruire la civiltà arcaica dell'Europa Antica e a riportare alla luce la presenza centrale del femminile nella storia. I suoi studi spaziano dal neolitico all'età del bronzo. A sostegno delle sue tesi, esamina i reperti, in parte già noti e in parte da lei stessa dissepolti durante i suoi scavi nel bacino del Danubio e nel nord della Grecia, che comprendono un vastissimo repertorio di oltre 2000 manufatti, tutti riprodotti nel volume, mostrando i nessi dimenticati tra il mondo materiale e quello dei miti di una cultura raffinata, la cui genesi è alle radici del patrimonio culturale dell'Occidente. Il libro è stato curato da Selene Ballerini.

  DAL TESTO – “Il mondo della Dea implica l’intero regno in cui lei stessa si è manifestata. Quali erano le sue principali funzioni? Quali relazioni aveva con i propri animali, le proprie piante e gli altri elementi naturali? Il suo ruolo nella preistoria e all'inizio della storia quale figura cosmogonica - la fertile sorgente universale - ormai non è più una novità per numerosi lettori e lettrici. In parecchi libri di storici della religione, mitologi e psicologi la Dea è stata descritta come la Grande Madre che dal proprio ventre dà vita a tutte le cose. Generalmente è raffigurata come le ben note "Veneri" paleolitiche e come le statuette dell'Europa neolitica e dell'Anatolia o dell'Età del Bronzo cretese. Si sono ricercate analogie per questa Dea in tutto il mondo: nell'Asia pre-vedica, in Egitto, in Mesopotamia, presso le culture degli indiani d'America e altrove. Erano però semplicistiche e proposte senza il beneficio di studi precedenti. Per non fondare la mia interpretazione dei simboli e delle funzioni delle Divinità su tali analogie accidentali derivate da tutti i continenti del mondo ho focalizzato la mia ricerca esclusivamente sulle emergenze europee, ma includendo tutte le culture neolitiche e seguenti, fase dopo fase. Ho poi seguito la continuità dei simboli e delle immagini in avanti, fino ai tempi preistorici e storici più tardi, e anche indietro, risalendo alla loro origine nel Paleolitico. I materiali a disposizione per lo studio dei simboli dell'Europa Antica sono tanto vasti quanto sono stati negletti. Di tale ricco corpus la raccolta delle ceramiche rituali e degli altri oggetti marcati con simboli è la più completa. Le minuscole sculture che sono chiamate statuette, rinvenute copiosamente in quasi tutti gli insediamenti e le necropoli del Neolitico, sono inestimabili per ricostruire non soltanto il simbolismo, ma la religione stessa. Poiché i rituali venivano celebrati utilizzando tali statuette in pietra, in avorio, in osso e in argilla si è conservata molta parte del contenuto di quella religione preistorica. La tradizione di marcare le statuette e gli altri oggetti di culto con cimboli ci permette di decifrarne le funzioni.”

  L’AUTRICE – Marija Gimbutas (1921-1994), nata in Lituania, studiò archeologia, folclore e linguistica alle Università di Kaunus e Vilnius. Fuggita durante l'invasione russa, si laureò nel 1946 presso l'Università di Tubinga. Nel 1949 si trasferì negli USA, e iniziò il suo lavoro ad Harvard come esperta di preistoria dell'Europa orientale. Nel 1963 divenne docente di Archeologia all'Università di Los Angeles. È autrice di oltre 20 opere e 200 pubblicazioni su argomenti che spaziano dalla preistoria e mitologia dell'Europa Antica alla religione della Grande Dea e alle origini delle culture indoeuropee.

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione – Introduzione – Categorie di simboli – I. Datrice-di-Vita (1. Chevron e V come simboli della Dea Uccello – 2. Zig-zag e segno della M – 3. Meandri e uccelli acquatici – 4. I seni della Dea Uccello – 5. Corsi d’acqua – 6. Gli occhi della Dea – 7. Bocca/becco aperta della Dea – 8. Elargitrice di Arti: associazioni copn filatura, tessitura, metallurgia e strumenti musicali – 9. L’ariete, animale della Dea Uccello – 10. Il motivo della rete – 11. Tri-linea e potenza del tre – 12. Vulva e nascita – 13. Cerva e orsa come Madri primeve – 14. Il serpente) – II. La Terra rinnovantesi ed eterna (15. Madre Terra – 16. La potenza del Due – 17. Divinità e Daimones maschili) – III. Morte e Rigenerazione (18. Simboli di Morte – 19. L’uovo – 20. Colonne di vita – 21. La Vulva rigenerativa: triangolo, clessidra e zampe d’uccello – 22. La nave del rinnovamento – 23. La rana, il porcospino e il pesce – 24. Il topo, l’ape e la farfalla) – IV. L’energia e la schiusa (25. Spirale, ciclo lunare, spira di serpente, uncino e ascia – 26 Spirali opposte, vortici, pettine, spazzola e vortici di animali – 27. Mani e piedi della Dea – 28. Pietre erette e cerchi) – Conclusioni (Luogo e funzioni – Continuità e trasformazioni della Dea nelle ere indoeuropea e cristiana – La visione del mondo nella cultura della Dea – Glossario dei simboli – Tipologie di Dee e Dei – Sommario delle funzioni e delle immagini della Grande Dea neolitica – Cronologie – Mappe) – Bibliografia e riferimenti – Fonti delle illustrazioni – Indice analitico