Catilina. Tutta un'altra storia Stampa E-mail

Salvatore Marra

Catilina
Tutta un'altra storia


Akádemos Edizioni, pagg.128, € 15,00

marra catilina  IL LIBRO – Per l'accertamento del vero sono essenziali l'indipendenza assoluta da ogni condizionamento ideologico, uno spirito libero da pre-comprensioni aprioristicamente escludenti il dinamismo epistemologico del dubbio e soprattutto l'accurata verifica "sul campo", come si usa dire nel gergo della ricerca, ossia il vaglio critico delle fonti. Le scoperte spesso risultano sorprendenti e, non di rado, hanno il sapore delle smentite. Succede, così, che certe apoteosi (si pensi alle tante che affollano, non a caso, la storia contemporanea!) si sfatino in tutta la loro inconsistente fatuità e che, di contro, rappresentazioni da autentica damnatio memoriæ si rivelino costruzioni artefatte e strumentali.
L'antica vicenda di Catilina, che questo libro di Salvatore Marra analizza sulla base di una complessiva rivisitazione delle fonti, emerge quale caso emblematico di verità storica ampiamente vulnerata dalla parzialità e dall'autoreferenzialità dei testimoni nonché da pre-giudizi ermeneutici imposti dalla logica dei modelli culturali dominanti.

  DAL TESTO – "Così moriva questo personaggio forse contraddittorio, certamente altero ed eroico: il più spregiudicato, ma anche il meno cinico, il meno calcolatore, il meno diplomatico e il più generoso. Comunque il più popolare di tutti quelli che tali volevano apparire, ma che spesso parlavano di popolo strumentalmente, senza mai rischiare di persona. Catilina pagò questa scelta con la vita. Con lui finiva, stroncato nel sangue, il tentativo di rinnovare lo Stato romano tramite un audace rivolgimento dal basso. Lo stesso Cicerone, suo acerrimo nemico, ammetterà che Catilina aveva doti eccelse di intelletto, di eloquenza, di azione («consilio deerat neque lingua neque manus») e che non c'era nulla, in tutto ciò che operava, che egli stesso non esaminasse, affrontasse, sorvegliasse con cura per cui si desse pensiero; era temprato ad ogni prova, tanto da poter sopportare qualsiasi sacrificio compresi il freddo, la sete, la fame («erat nihil quod ipse non obiret occurreret vigilaret, laboraret; poterat ferre frigus, sitis, famem»). Alcuni anni dopo, precisamente nel 56, in occasione della difesa di Celio Rufo [...], Cicerone parlando nuovamente di Catilina e, probabilmente con animo meno traboccante di passioni, affermò che, nonostante la mutevolezza del carattere, «aveva in sé non pochi germi di virtù». Un riconoscimento tardivo, ma certamente molto significativo."

  L'AUTORE – Salvatore Marra, storico, docente di Metodologia della ricerca presso l'Istituto di Scienze Religiose di Otranto e ordinario di Lettere negli Istituti di istruzione superiore, è diacono della Chiesa di Otranto e direttore dell'Ufficio diocesano per la cultura e le comunicazioni sociali. Ha pubblicato, tra gli altri titoli, "Chiesa e Stato in Italia dal dissidio alla collaborazione" (1999), "I giubilei nella storia dalle origini al Grande Giubileo del 2000" (2000), "Il Sillabo aveva ragione" (2004), "Quando Lutero non pubblicò le sue tesi" (2006) e, per Akádemos edizioni, "La Pascendi Dominici gregis: con-temporaneità della Chiesa nella perenne fedeltà alla traditio fidei" (2008).

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Introduzione. Congiura o rivoluzione? - Capitolo I. Le contraddizioni della società romana (I privilegi dell'oligarchia senatoria - L'ambiguo ruolo del ceto equestre - La crisi della piccola proprietà contadina - Tentativi di riforma e reazione tra II e I sec. a. C.) - Capitolo II. Catilina: l'audacia del dissentire (Un politico anti-sistema - «Vindicamus in libertatem». Un progetto politico di riscatto - Fuga di notizie e sconfitta elettorale) - Capitolo III. L'opzione rivoluzionaria (L'ultima battaglia elettorale - Il piano insurrezionale - La scoperta e i provvedimenti anti-rivolta - La seduta del Senato dell'8 novembre 63) - Capitolo IV. Il ruolo di Cicerone: i suoi metodi e la sua strategia (La corruzione degli Allobrogi - La prevaricazione della legge - Il comizio del 3 dicembre: un capolavoro di demagogia) - Capitolo V. Il Senato trasformato in assise giudiziaria (La relatio di Cicerone e la richiesta di morte per gli arrestati - L'abile discorso di Cesare - Il duro intervento di Catone - Il cinismo di Cicerone - Un'esecuzione barbara e illegale) - Capitolo VI. Come un ceppo possente che la bufera non riesce a sradicare (Rivolta sociale, non sedizione - L'ultimo discorso di Catilina: lottare per Roma, non contro Roma - Una morte eroica - L'onore e il coraggio dei seguaci di Catilina) - Capitolo VII. Paradossi e risvolti (Il moderatismo tragico di Sallustio e le sue contraddizioni - L'ideologia retriva di Cicerone - All'orizzonte, la fine della Repubblica - L'asservimento del mondo contadino e la rovina dell'economia agricola)