La società della trasparenza Stampa E-mail

Byung-Chul Han

La società della trasparenza

Edizioni Nottetempo, pagg.93, € 11,00

han trasparenza  IL LIBRO – La società contemporanea è al servizio della "trasparenza": da una parte le informazioni sulla "realtà" sembrano alla portata di tutti, dall'altra tutti sono trasparenti – cioè svelati, esposti – alla luce degli apparati che esercitano forme di controllo collettivo sul mondo postcapitalista. Così il valore "positivo" della trasparenza maschera, sotto l'apparente accessibilità della conoscenza, il suo rovescio: la scomparsa della privacy; l'ansia di accumulare informazioni che non producono necessariamente maggiore conoscenza, se manca un'adeguata interpretazione; l'illusione di poter contenere e monitorare tutto, anche grazie alla tecnologia. In questo saggio, Byung-Chul Han interpreta la trasparenza come un falso ideale, come la più forte delle mitologie contemporanee, che struttura molte delle forme culturali più pervasive e insidiose del nostro tempo.

  DAL TESTO – "L'odierna società del controllo rinvia a una peculiare struttura panottica. Diversamente dai detenuti isolati del panottico di Bentham, i suoi abitanti si connettono e comunicano massivamente tra loro. Attraverso l'isolamento la trasparenza non è garantita dalla solitudine, ma dall'iper-comunicazione. La particolarità del panottico digitale è, soprattutto, che i suoi stessi abitanti collaborano attivamente alla sua costruzione e al suo mantenimento, esponendosi loro stessi alla vista e denudandosi. Espongono se stessi sul mercato panottico. L'esposizione-alla-vista pornografica e il controllo panottico trapassano l'una nell'altro. L'esibizionismo e il voyeurismo alimentano la rete come un panottico digitale. La società del controllo si realizza là dove il suo soggetto si denuda non in conseguenza di una costrizione esterna, ma di un bisogno auto-prodotto, quindi là dove l'angoscia di dover abbandonare la propria sfera privata e intima cede al bisogno di esporsi alla vista senza pudore."
  "La società della trasparenza segue esattamente la logica della società della prestazione. Il soggetto di prestazione è libero dall'istanza di dominio esterna, che lo costringerebbe a lavorare e lo sfrutterebbe. Egli è signore e imprenditore di se stesso. La scomparsa dell'istanza di dominio, però, non conduce a una libertà reale e a un'assenza di costrizione, perché il soggetto di prestazione sfrutta se stesso. Lo sfruttatore è al tempo stesso lo sfruttato. Carnefice e vittima coincidono. L'auto-sfruttamento è più efficace dello sfruttamento da parte di un terzo, perché si accompagna al sentimento della libertà. Il soggetto di prestazione si sottopone a una costrizione libera, auto-prodotta. Questa dialettica della libertà sta alla base della stessa società del controllo. L'auto-illuminazione è più efficace dell'illuminazione che proviene da un altro, perché si unisce a un sentimento di libertà."

  L'AUTORE – Byung-Chul Han, filosofo di origini coreane, è docente di Filosofia e Teoria dei Media presso la Staatliche Hochschule für Gastaltung di Karlsruhe, in Germania. Ha pubblicato saggi e studi sulla cultura della globalizzazione e sull'iperculturalità. Per nottetempo ha pubblicato La società della stanchezza (2012).

  INDICE DELL'OPERA – La società del positivo - La società dell'esposizione - La società dell'evidenza - La porno-società - La società dell'accelerazione - La società dell'intimità - La società dell'informazione - La società dello svelamento - La società del controllo - Note