L'Opera nazionale dopolavoro |
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Elena Vigilante
DAL TESTO – "Nell'azione dopolavoristica, l'Opera non inventò quasi nulla, limitandosi ad assorbire, per contenuti e modalità, le variegate attività promosse dalle forme disparate di associazionismo presenti nell'Italia liberale. La programmazione prevedeva eventi culturali, manifestazioni sportive, gite ed escursioni, in linea con le manifestazioni tipiche della sociabilità borghese; mentre dalle esperienze della sociabilità popolare erano stati tratti le attività assistenziali, i corsi di alfabetizzazione e di formazione professionale; dalle cooperative e dalle leghe, le esperienze delle piccole industrie agrarie. L'AUTRICE – Elena Vigilante è dottore di ricerca in Storia dell'Europa moderna e contemporanea e archivista libero professionista. Ha insegnato Storia economica nella facoltà di Economia dell'Università degli Studi della Basilicata. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Guido Melis - Introduzione. Gli studi sul dopolavoro in Italia - I. La nascita dell'Opera nazionale dopolavoro (1. Le origini: dal progetto dei dopolavoro industriali all'Ufficio presso la Confederazione nazionale dei sindacati fascisti - 2. La nascita dell'ente del dopolavoro: l'assetto istituzionale - 3. L'instabilità dell'assetto istituzionale e la ricerca di un nuovo equilibrio - 4. L'attività dopolavoristica nel biennio 1925-1926: un primo bilancio) - II. Il decennio del commissariamento 1927-1937 (1. Il commissariamento - 2. Nuove prospettive per l'organizzazione dell'ente: il dibattito - 3. La difficile collocazione giuridica del dopolavoro - 4. Nuove prerogative per il dopolavoro: propagandare l'assistenza - 5. I circoli del dopolavoro e lo spettro sempre vivo del vecchio circolo operaio) - III. La breve fase della risistemazione degli organi direttivi e lo sconvolgimento delle funzioni durante la guerra (1. Verso una nuova legge - 2. L'acquisizione di nuove funzioni: i dopolavoro delle Forze Armate - 3. La conversione imposta dalla guerra: il nuovo commissariamento - 4. La gestione delle nuove funzioni dovute alla guerra: disordine organizzativo e avvicendamenti nel gruppo dirigente (1940-1943) - 5. La riformulazione del consiglio tecnico consultivo - 6. L'attività dopolavoristica negli anni della guerra (1940-1943)) - IV. I dopolavoro delle aree rurali: il caso della Basilicata (1. Il faticoso insediamento degli uffici provinciali del dopolavoro in una regione periferica - 2. Il dopolavoro di Potenza negli anni Trenta: lo scarso fermento organizzativo e la persistente ritrosia dei circoli esistenti ad aderire al progetto - 3. Il dopolavoro di Matera: le «difficoltà ambientali» - 4. L'istituzione dei circoli dopolavoristici sul territorio) - Conclusioni. Il dopolavoro alla caduta del fascismo (1. Il dopolavoro nei giorni di Badoglio - 2. Sdoppiamento e restrizioni: un ente allo sfascio) – Fonti – Appendici (Le principali leggi sull'Opera nazionale dopolavoro - Organigramma dell'Opera nazionale dopolavoro) - Indice dei nomi - Indice dei luoghi |