Il caso Pontecorvo. Fisica nucleare, politica e servizi di sicurezza nella guerra fredda Stampa E-mail

Simone Turchetti

Il caso Pontecorvo. Fisica nucleare, politica e servizi di sicurezza nella guerra fredda

Sironi Editore, pagg.288, Euro 17,90

 

pontecorvo.jpg  IL LIBRO – Nell’estate del 1950, Bruno Pontecorvo, un allievo di Fermi che durante la seconda guerra mondiale ha preso parte al progetto nucleare alleato, scompare all’improvviso. Il sospetto che sia fuggito in URSS fa temere che abbia portato con sé importanti segreti atomici, ma i diplomatici e i servizi di sicurezza occidentali minimizzano la defezione: Pontecorvo è solo un fisico teorico, non può essere utile al programma atomico sovietico, né può esserlo stato prima della fuga.

  Sul caso cala il silenzio, rotto ben cinque anni dopo dallo scienziato. Pontecorvo vive e lavora vicino a Mosca, è andato in Unione Sovietica per sfuggire alla caccia alle streghe e per scrupoli morali sulle scelte nucleari dell’Occidente. Nega ogni coinvolgimento nella ricerca militare, senza però sciogliere il mistero sul reale movente della fuga e sulle sue modalità.

  A sessant’anni di distanza, documenti d’archivio ora resi pubblici permettono una nuova ricostruzione del caso. Questo saggio mostra che in realtà il fisico italiano aveva un’enorme esperienza applicativa che poteva essere strategica in URSS; svela il complotto della diplomazia britannica per nascondere le lacune nella sicurezza atomica del Regno Unito agli occhi dell’alleato USA e dell’opinione pubblica; analizza un grave e inedito movente per la fuga e ne propone una possibile dinamica.

  In queste intense pagine, l’affaire Pontecorvo si delinea come un episodio cruciale di una guerra fredda in cui le conoscenze scientifiche sono state il vero oggetto del contendere.

 

  DAL TESTO – “Dato il grande interesse italiano per i nuovi metodi di trasformazione chimica, anche le ricerche di radioattività cominciarono a nutrire qualche appetito commerciale e industriale, visto per esempio l’uso delle sostanze radioattive in medicina per la diagnosi (come sorgenti di raggi X) e la cura delle leucemie. Ciò nonostante, il gruppo di Fermi entrò nel campo della radioattività in modo piuttosto casuale. Tra il 1927 e il 1931, Fermi aveva intrapreso un ciclo di ricerche di spettroscopia atomica, usando i famosi “coccodrilli” della tedesca Hilger. Però, visto che queste ricerche non avevano prodotto risultati particolarmente entusiasmanti, Fermi decise di cercare altri oggetti di studio”.

 

  L’AUTORE – Simone Turchetti, giovane storico della scienza, fa ricerca dal 1999 presso l’Università di Manchester e in questi anni ha pubblicato articoli sulle tre principali riviste accademiche internazionali: Isis, Historical Studies in the Physical and Biological Sciences e British Journal for the History of Science. In Italia collabora con Sapere ed è tra i fondatori del gruppo LASER, con cui ha pubblicato Scienza SPA (Deriveapprodi, 2002) e Il sapere liberato (Feltrinelli, 2005).

 

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione: un terremoto agli albori della guerra fredda - Ebraismo e comunismo – L’avvento del fascismo - Scienza, industria e politica nell’Italia fascista - La radioattività artificiale - Come si sfrutta una scoperta scientifica - La formazione politica a Parigi - La ricerca parigina - A Roma, nel frattempo - La fine della giovinezza – Neutroni di pace, neutroni di guerra – I rabdomanti del XX secolo - Il carotaggio neutronico - Da Tulsa a Montreal - Il progetto Uranio - Il Progetto Tube Alloys - Il reattore nucleare X - La ricerca dei giacimenti uraniferi - La fisica dei raggi cosmici - La guerra fredda della prospezione – Sotto sorveglianza – L’MI5 e gli stranieri nemici - I rifugiati politici negli USA - Il paradosso dello straniero nemico - La prima spia atomica - Verifiche e restrizioni - Caccia alle streghe: il secondo dossier FBI - Il caso Fuchs - L’indagine britannica su Pontecorvo - Una soluzione di comodo – Dieci milioni di ragioni per sparire – Un brevetto “atomico” - La legge McMahon e la nascita dell’AEC - La controversia con l’AEC - Brevetti atomici e sicurezza nazionale - Il pericolo richiedente Pontecorvo - Un’indagine “di terza mano” - Il conflitto di interessi di Fermi - Giannini in contropiede - Scienziati italiani contro Governo USA - Una fuga maldestra – Insabbiare o calcare la mano? – La strategia dei diplomatici britannici - Non disturbare il can che dorme - Il patriota Giannini - L’inchiesta JCAE sullo spionaggio atomico - Il brevetto in saldo - Le Carte di Stott - Sviste (e ritorsioni) dell’FBI - Azzardi della stampa e scrupoli del governo - L’inchiesta di Scotland Yard sulla scomparsa - Dai giornali ai romanzi – Un movente politico – I Partigiani della Pace - Atomi americani e atomi sovietici - L’idea di emigrare - Il Cominform e la pace - La rete clandestina del PCI - Le rivelazioni di Giulio Seniga - La nuova fonte di Scotland Yard - Congetture: premeditazione della fuga - Ulteriori congetture: modalità della fuga - Cinque anni di silenzio - Il tramonto di Sereni – Bruno Maximovich Pontecorvo – Un cittadino sovietico - Operazione Borodino - Un contributo verosimile: trizio e reattori ad acqua pesante - Il ritardo sovietico nella prospezione – Avvistamenti - Un contributo probabile: il cartoccio neutronico - Le gole profonde della letteratura sullo spionaggio – Conclusioni: moventi, omissioni e manipolazioni – Pontecorvo lo scienziato - Pontecorvo la spia - Pontecorvo il fuggiasco - Pontecorvo in prospettiva – Bibliografia - Lista dei brevetti consultati – Elenco delle abbreviazioni - Enti e istituzioni - Documenti d’archivio