Traditori. Una storia politica e culturale Stampa E-mail

Marcello Flores

Traditori
Una storia politica e culturale


il Mulino, pagg.555, € 29,00

 

flores traditori  IL LIBRO – In ogni epoca il tradimento è stato considerato il crimine peggiore. Questo libro ricostruisce la storia del tradimento «moderno», quello che s'impone attorno alla metà del Settecento e si diffonde con le rivoluzioni americana e francese, quando si perfeziona una concezione del tradimento politico come rottura del patto che unisce tutti i cittadini alla propria patria. Ma chi è davvero un traditore quando si combatte per l'indipendenza del proprio paese o quando si vuole rovesciare un governo e cambiare radicalmente lo stato? Dalla rivoluzione americana alla Grande Guerra, un'affollata galleria di casi, tratti sia dalla storia europea sia da quella di Stati Uniti, Giappone, Argentina, Messico, sia dalla storia della colonizzazione in Cina, Sudafrica, India.

  DAL TESTO – "La fondazione di Roma, nella versione mitologica che ce ne ha lasciato Tito Livio, è strettamente legata, oltre che al fratricidio commesso da Romolo verso Remo, al tradimento di Tarpea, «il primo caso di proditio conosciuto nella storia romana. Tarpea appare così come l'incarnazione del tradimento primordiale». Benché esistano versioni successive, raccontate in epoche diverse e con differenze spesso fondamentali, prevale l'idea che la brusca interruzione dell'equilibrio apportata dal tradimento abbia avuto «una dimensione creatrice. In effetti la rottura provocata da Tarpea appare come un elemento costitutivo: è grazie alla sua colpa che l'Urbs ha potuto essere fondata definitivamente».
  "L'episodio ha luogo all'indomani del ratto delle Sabine da parte dei romani, organizzato da Romolo per poter riequilibrare la mancanza di donne nella città appena fondata. Tarpea è la figlia del guardiano del Campidoglio, la cittadella assediata dai sabini che vogliono vendicare l'oltraggio subìto. Uscita dalle mura per cercare dell'acqua, la giovane incontra il re sabino Tito Tazio e s'invaghisce dei gioielli che egli porta con sé (altre versioni, come quella di Properzio, sostengono che si invaghisca a prima vista dello stesso re). «Presa da un desiderio irresistibile di possedere quelle gioie, Tarpea promise al re nemico che, se gliene avesse fatto dono, gli avrebbe aperto la porta della rocca. E Tazio accettò. Ma in cambio del tradimento non diede a Tarpea i lucenti, agognati monili: appena penetrato nel Campidoglio, scagliò su di lei lo scudo e, obbedendo al suo ordine, la stessa cosa fecero i suoi soldati. Tarpea morì miseramente, sepolta dalle armi nemiche». Una seconda versione, di un secolo successiva, ritiene invece che Tarpea non abbia tradito. «Astutamente, in cambio del tradimento, aveva chiesto a Tito Tazio quello che il re portava al braccio sinistro, come tutti i soldati sabini, vale a dire lo scudo: e così i nemici, entrati nel Campidoglio disarmati, sarebbero stati sorpresi dai soldati di Romolo, avvertito da un suo messaggero. Ma il messaggero aveva tradito. Entrato nella Rocca, quindi, Tazio aveva punito Tarpea ordinando ai suoi soldati di seppellirla sotto gli scudi». Il gioco di parole che «tradisce» le aspettative di Tarpea (aveva chiesto ai sabini di avere in cambio «ciò che portano al braccio», intendendo i braccialetti; il re rispetta la promessa facendola seppellire dagli scudi che i suoi soldati portavano ugualmente al braccio) non può nascondere il carattere interessato del suo atto di tradimento. La ricerca del lusso, sembra essere la morale del mito romano, non può che portare alla rovina e a tradire la propria stessa patria."

  L'AUTORE – Marcello Flores insegna Storia dei diritti umani e Storia della cultura nell'Università di Siena. Per il Mulino ha pubblicato «Il secolo-mondo» (20052), «Storia dei diritti umani» (20072) e «Il genocidio degli armeni» (nuova edizione 2015).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - I. La lunga storia del tradimento (1. Il tradimento nell'antichità - 2. Il tradimento nel Medioevo - 3. Nelle corti europee - 4. Se il re è un traditore) - II. Verso il tradimento moderno, 1760-1800 (1. Il traditore Benedict Arnold - 2. Il diritto di salire al patibolo - 3. La stagione dei tradimenti - 4. Tradimenti orientali - 5. Come cambia l'idea di tradimento - 6. Il tradimento moderno e i processi di fine Settecento) - III. Il tradimento, la letteratura, il pubblico (1. I romanzi e le nuove protagoniste femminili - 2. L'adulterio, ovvero la criminal conversation - 3. Intrighi e relazioni pericolose - 4. Le lettere, strumento di sovversione - 5. Tradire gli ideali, cambiare, pentirsi) - IV. L'età delle ribellioni, 1800-1850 (1. Tradimento e protesta - 2. Aaron Burr, il processo del secolo - 3. Complotti e colpi di stato in Francia - 4. Fedeltà alla patria o fedeltà al sovrano - 5. Tradimenti spagnoli, creoli, nazionali - 6. Sacrificarsi per la libertà - 7. Il tradimento contro il popolo) - V. L'età romantica (1. Se l'eroe è il traditore - 2. «Chi son io tu non saprai» - 3. I romantici e il potere - 4. L'America puritana - 5. La donna e la legge non scritta) - VI. La dimensione internazionale, 1850-90 (1. Tradimento e razza - 2. Il tradimento e l'America Latina - 3. Il tradimento nelle colonie - 4. In difesa delle istituzion, contro la lesa maestà - 5. La paura degli aliens - 6. Canada: eroe francese o traditore inglese? - 7. Nazionalisti e anarchici contro lo stato) - VII. L'età vittoriana (1. Il matrimonio vittoriano - 2. La moralità francese e l'adulterio romantico - 3. L'adulterio pubblicizzato - 4. L'America dell'età dorata - 5. Scandali in pubblico - 6. La morale e la donna in Russia - 7. La crisi della morale vittoriana - 8. Scandali e processi borghesi) - VIII. La patria, 1890-1914 (1. L'affaire Dreyfus - 2. Tradire un amico - 3. Un mondo di spie e di agenti segreti - 4. Tokyo: tradire l'imperatore - 5. La spinta verso la modernità - 6. Conclusione) – Note – Bibliografia - Indice dei nomi