Il mondo non è bello se non veduto da lontano Stampa E-mail

Giacomo Leopardi – Paolina Leopardi

Il mondo non è bello se non veduto da lontano
Lettere (1812-1835)


Edizioni Nottetempo, pagg.195, € 14,00

 

leopardi mondo  IL LIBRO – In queste lettere la sorella del poeta esce dall'ombra di un fratello straordinario. Paolina si fa spazio fra queste righe e parla di molte cose: di una prigionia femminile che è fonte di sofferenza e frustrazione, di una curiosità indomita, di un desiderio di libertà che diventa viaggio interiore e intellettuale, di un amore fraterno profondissimo che si incrinerà per gli orientamenti ideologici sempre più contrastanti, fino al silenzio. Paolina è per Giacomo un'interlocutrice colta e vivace, complice e sostenitrice, uno spirito inquieto esiliato nel severo Palazzo Leopardi; e lui la conforta da lontano con le sue bellissime lettere che le aprono il mondo: le città, le letture, gli incontri, mescolati al fluire della vita intima e alle "bagattelle" che restituiscono il sapore del quotidiano. Emerge da questo dialogo non soltanto il ritratto di due "anime" malinconicissime e appassionate, che si specchiano a distanza, ma anche l'immagine di una società chiusa e dura, alla quale entrambi tentano caparbiamente di resistere.

  DAL TESTO – "Cara Paolina. La tua lettera m'è stata molto gradita, come sempre mi saranno quelle che mi scriverai, ma mi dispiace pur molto di sentirti così travagliata dalla tua immaginazione. Non dico già dalla immaginazione, volendo inferire che tu abbi il torto, ma voglio intendere che di lì vengono tutti i nostri mali, perchè infatti, non v'è al mondo nè vero bene, nè vero male, umanamente parlando, se non il dolore del corpo. Vorrei poterti consolare, e proccurare la tua felicità a spese della mia; ma non potendo questo, ti assicuro almeno che tu hai in me un fratello che ti ama di cuore, che ti amerà sempre, che sente l'incomodità e l'affanno della tua situazione, che ti compatisce, che in somma viene a parte di tutte le cose tue. Dopo tutto questo non ti ripeterò che la felicità umana è un sogno, che il mondo non è bello, anzi non è sopportabile, se non veduto come tu lo vedi, cioè da lontano; che il piacere è un nome, non una cosa; che la virtù, la sensibilità, la grandezza d'animo sono, non solamente le uniche consolazioni de' nostri mali, ma anche i soli beni possibili in questa vita; e che questi beni, vivendo nel mondo e nella società, non si godono nè si mettono a profitto, come sogliono credere i giovani, ma si perdono intieramente, restando l'animo in un vuoto spaventevole. Queste cose già le sai, e non solo le sai, ma le credi; e nondimeno hai bisogno e desideri di vederle coll'esperienza tua propria; e questo desiderio ti rende infelice. Così accadeva a me, così accade e accaderà eternamente a tutti i giovani, così accade agli uomini ancora e agli stessi vecchi, e così porta la natura. Vedi dunque quanto io sono lontano dal darti il torto. Ma io voglio che per amor mio tu facci qualche sforzo, ti approfitti un poco della filosofia, proccuri di rallegrarti alla meglio, come io so per lunga esperienza che si può fare anche nel tuo stato, niente meno che in qualunqu'altro."

  GLI AUTORI – Giacomo Leopardi (1798-1837) è uno dei più grandi poeti dell'età moderna. I Canti, le Operette morali, lo Zibaldone sono capolavori di cui si è nutrito il nostro tempo.
  Paolina Leopardi (1800-1869), sorella di Giacomo, trascorse tutta la sua vita in casa Leopardi, a Recanati, da cui riuscì ad allontanarsi solo pochi anni prima di morire. Fu lettrice fervida, traduttrice e scrittrice.

  INDICE DELL'OPERA – Nota introduttiva, di Laura Barile - Giacomo e Paolina Leopardi: Carteggio - Cronistoria 1812 - Lettera del 1812 - Cronistoria 1822-'23 - Lettere 1822-'23 - Cronistoria 1825-'28 - Lettere 1825-'28 - Cronistoria 1830-'35 - Lettere 1830-'35 - Bibliografia minima per la Cronistoria - Qualche notizia - La parola dell'affetto e il vento dell'altrove, di Antonio Prete