La democrazia senza partiti Stampa E-mail

Damiano Palano

La democrazia senza partiti

Vita e Pensiero, pagg.140, € 12,00

 

palano democrazia  IL LIBRO – Travolti dall'onda della personalizzazione della politica e dai ritmi della società dello spettacolo, i partiti hanno ormai modificato il loro volto e sono irrimediabilmente distanti dalle macchine politiche novecentesche. Oggi i partiti sembrano a molti soltanto maschere che celano, maldestramente, interessi di piccole e grandi consorterie, presenze fantasmatiche senza più consistenza, destinate a rimanere tra le memorie di un mondo definitivamente perduto.
  Ci sarà, dunque, una democrazia senza partiti? Saranno direttamente i cittadini a incidere sulle scelte politiche senza l'intermediazione di strutture organizzate? O, piuttosto, dovremo fare i conti con una nuova modalità di partito, più leggera e fluida, in grado di intercettare i mutamenti nelle domande della società e dei suoi settori? Sono gli interrogativi che muovono le riflessioni di Damiano Palano.
  La sua ricostruzione del processo di trasformazione delle 'gabbie d'acciaio' del XX secolo verso i partiti 'liquidi' odierni e futuri porta in primo piano il cuore del problema: dare sostanza reale a quell'oggetto misterioso e inafferrabile che siamo soliti chiamare 'democrazia europea'.

  DAL TESTO – "Se i partiti continuano - e continueranno probabilmente - a calcare il palcoscenico della politica occidentale, le basi della democrazia dei partiti sembrano molto meno solide, perché i processi che ne minano la stabilità affondano in una serie di mutamenti sociali, economici e culturali di lungo periodo. La 'crisi di governabilità' che in vari modi accompagna i nostri sistemi politici può infatti essere il frutto anche di dinamiche congiunturali, destinate a essere superate. E dunque non è totalmente da escludere l'eventualità che nuove identità politiche si possano formare anche nel prossimo futuro, che si definiscano nuove fratture, concludendo in qualche modo il ciclo più che trentennale di indebolimento delle identificazioni partitiche novecentesche. Ma è invece piuttosto improbabile che l'attitudine 'critica' dei cittadini postmoderni venga del tutto superata, e che torni in auge – nelle stesse modalità del passato - il modello organizzativo del partito di massa, con la sua struttura pesante, la geometria della sua disciplina interna, la retorica dell'abnegazione e dello spirito di sacrificio che sbandierava. E per questo, nonostante le sue matrici siano forse soprattutto culturali, quella sorta di 'mutazione antropologica' che ha modificato (e non semplicemente indebolito) il nostro rapporto con l'autorità politica può essere davvero considerata come un dato 'strutturale', sedimentato nella soggettività dei cittadini postmoderni. Ma anche quella 'crisi fiscale' che corrode alla base le democrazie occidentali è senza dubbio una tendenza 'strutturale'. D'altronde, nonostante le trasformazioni produttive degli ultimi trent'anni, a partire dalla rivoluzione microelettronica, abbiano modificato la nostra vita quotidiana e gli stessi ritmi della società, è persino scontato riconoscere come non siano comunque riuscite a riportare la crescita economica a livelli paragonabili a quelli della golden age postbellica [...]. Per quanto l'odierna recessione sia certo una fase eccezionale, è dunque molto probabile che nei prossimi decenni - come ha stimato una previsione dell'Ocse che si spinge fino al 2060 - la crescita del Pil pro capite si attesterà nei principali Paesi dell'Ue ben al di sotto del 2% annuo [...]. E benché la situazione di 'caos sistemico' sembri oggi ancora molto lontana da una qualsiasi soluzione, è allora prevedibile che le risorse che le nostre democrazie avranno a disposizione nei prossimi anni, per governare fenomeni complessi come l'invecchiamento della popolazione o i flussi migratori, saranno sempre più limitate, con conseguenze potenzialmente distruttive per gli equilibri delle società occidentali [...]."

  L'AUTORE – Damiano Palano insegna Scienza politica e Storia del pensiero politico presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra i suoi lavori, "Il potere della moltitudine. L'invenzione dell'inconscio collettivo nella teoria politica e nelle scienze sociali italiane fra Otto e Novecento" (Vita e Pensiero, 2002); "Geometrie del potere. Materiali per la storia della scienza politica in Italia" (Vita e Pensiero, 2005); "Fino alla fine del mondo. Saggi sul 'politico' nella rivoluzione spaziale contemporanea" (2010); "La democrazia e il nemico. Saggi per una teoria realistica" (2012); "Partito" (2013); "La democrazia senza qualità" (2015, nuova edizione).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - I. La macchina del Novecento (1. Gabbie d'acciaio - 2. Metamorfosi - 3. Dentro lo Stato) - II. Al tramonto (1. Un secolo breve - 2. La democrazia dello spettacolo - 3. Requiem) - III. Piccoli principi (1. Macchine senza passione - 2. Nella crisi - 3. Un deficit simbolico) - Conclusione. Un partito liquido? - Bibliografa - Indice dei nomi