L'utopia del sindacalismo rivoluzionario Stampa E-mail

Amedeo Osti Guerrazzi

L'utopia del sindacalismo rivoluzionario
I congressi dell'Unione sindacale italiana (1912-1913)


Bulzoni Editore, pagg.342, € 18,00

 

ostiguerrazzi utopia  IL LIBRO – Il Sindacalismo rivoluzionario è stata una delle forme più originali espresse dal movimento operaio italiano. A lungo dimenticato dalla storiografia, il sindacalismo è stato sia un movimento politico e culturale, sia una importante corrente dell'organizzazione sindacale, in diretta concorrenza con il riformismo della Confederazione Generale del Lavoro. Anche a causa dell'ambigua condotta politica di alcuni dei suoi esponenti, che nel primo dopoguerra aderirono al fascismo, il sindacalismo è stato spesso trattato come l'espressione di pochi intellettuali avventuristi, mentre ha saputo proporre, alla classe operaia, una alternativa credibile e radicale di organizzazione di resistenza.
  In questo volume sono raccolte le relazioni e le discussioni dei due congressi nazionali del 1912 e del 1913, dove i migliori dirigenti, da Alceste De Ambris, a Filippo Corridoni, a Tullio Masotti, discussero approfonditamente le tecniche sindacali e le prospettive politiche di un movimento che ha svolto una parte estremamente importante nella storia delle organizzazioni sindacale di classe del nostro Paese.

  DAL TESTO – "[...] i sindacalisti erano considerati un'alternativa credibile dal proletariato organizzato, che non si riconosceva nella prassi riformista, e quindi non soltanto tra i disperati e coloro che non avevano più nulla da perdere, ma proprio per quelle categorie che rappresentavano l'avanguardia del movimento operaio. La crisi del 1911-1913, prettamente industriale, permise infatti ai sindacalisti, pur tra molte contraddizioni, di crearsi un notevole seguito tra i lavoratori di alcune zone evolute e dove, tradizionalmente, più forte era la egemonia riformista. Negli anni 1911-1914 il sindacalismo operò un salto di qualità che portò ad una "terza fase", cioè l'attenuarsi della oramai tradizionale tattica localistica, che aveva consentito un'azione particolarmente efficace nelle campagne, per raggiungere un'articolazione organizzativa e un approfondimento teorico, in grado di mettere seriamente in dubbio il monopolio dell'organizzazione riformista nelle fabbriche del Nord Italia."

  L'AUTORE – Amedeo Osti Guerrazzi (Roma, 1967) collabora con la cattedra di Storia Contemporanea dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e con l'Istituto Storico di Modena. È autore di numerose opere sul fascismo e la Seconda guerra mondiale, tra le quali: "Noi non sappiamo odiare. L'esercito italiano tra fascismo e democrazia" (Utet, 2010); "Roma occupata 1943-1944. Itinerari, storie, immagini" (con A. Majanlahti, Il Saggiatore, 2010); "L'esercito italiano in Slovenia 1941-1943. Strategie di repressione antipartigiana" (Viella, 2011).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Il Congresso del 1912 (Le forme di lotta e di solidarietà. Relazione di Filippo Corridoni al Congresso Naz. dell'Azione Diretta in Modena - Comitato dell'Azione Diretta e Confederazione del Lavoro. Relazione di Ines Bitelli al Congresso Nazionale dell'Azione Diretta in Modena - Comitato dell'Azione Diretta e Confederazione Generale del Lavoro. Relazione di Amilcare De Ambris al Congresso Nazionale dell'Azione Diretta in Modena - Antimilitarismo sindacale. Relazione di G. Ferrarini e U. Pagani al Congresso Naz. dell'Azione Diretta in Modena - Le organizzazioni degli addetti ai pubblici esercizi. Relazione di Livio Ciardi al Congresso Nazionale dell'Azione Diretta in Modena - Comitato Nazionale dell'Azione Diretta. Relazione e progetto di statuto sociale – Discussione) - Il Congresso del 1913 (I Sindacati Nazionali d'industria (Relazione di Ettore Cuzzani) - Il Movimento agricolo. Relazione di G. Bitelli - Neo malthusianismo e organizzazione operaia. Relazione di Alfredo Polledro e Luigi Berta - Antimilitarismo sindacale. Relazione di Gino Ferrarini - Antiprotezionismo e sindacalismo. Relazione di Nicolò Fancello - Lo sciopero generale. Relazione di Armando Borghi – Discussione)