Storia di Genova dalle origini ai giorni nostri Stampa E-mail

Paola Pettinotti

Storia di Genova
dalle origini ai giorni nostri


Edizioni Biblioteca dell'Immagine, pagg.385, € 12,00

 

pettinotti genova  IL LIBRO – Così scrive Giuseppe Gorani nel XVIII secolo: "Di tutte le repubbliche mercantili, quella di Genova è la più invidiata, la più denigrata e la meno conosciuta". Soprattutto nella sua ultima parte l'affermazione è ancora valida oggi. Eppure conoscere la storia di Genova non riveste solo un interesse localistico, ma molto più ampio: non a caso Braudel ha definito la città "il sismografo ultrasensibile di ciò che accade nel Mondo".
  Emporium romano, Repubblica marinara, incontrastata Signora del Mare: la storia della Superba si snoda in una rete di commerci e battaglie, crociate e arditi intrallazzi che ne fanno una delle grandi potenze medievali del Mediterraneo; poi ecco la città della finanza, il "secolo d'oro" dei Genovesi, grandi banchieri e splendidi palazzi; il decollo ottocentesco come porto industriale infine, e l'evoluzione più recente in Polo siderurgico.
  Se tutti conoscono la magniloquente descrizione data dal Petrarca: "Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica Signora del Mare", pochi citano però le righe immediatamente successive: "La sua stessa potenza, come è già accaduto a molte città, le nuoce e le reca danno, perché offre materia alle contese e alle gelosie cittadine". Al poeta non era sfuggito come le difficoltà insite in un territorio serrato tra il mare e la montagna avessero finito per influire pesantemente sul carattere dei suoi abitanti. Genio degli affari e spirito di indipendenza: la storia di Genova è infatti quella dei Genovesi, popolo attento al portafoglio ma al tempo stesso indomito, dagli antichi Liguri alle rivalità medievali fra fazioni, passando per complotti e rivolte fino al grido di libertà del Balilla, quindi alle lotte operaie, e alla resistenza.
  In questo libro, l'Autrice ha cercato non solo di rievocare in modo chiaro ed esaustivo i momenti salienti di questa millenaria storia, ma di dar voce anche a personaggi a prima vista secondari, a notai e anonimi poeti, e non ultimo alle donne, che raramente appaiono in prima persona nel volgersi ufficiale degli eventi ma che al pari degli uomini ne sono state partecipi. Ci racconta la storia istituzionale e politica, delle migrazioni e delle battaglie, l'economia e i commerci; ma anche la cultura e l'arte, la musica e il bel vivere, i palazzi e i musei della città. Racconti focalizzati però sugli attori di quelle storie, facendoli rivivere coi loro pregi e difetti; uomini sul proscenio e donne in seconda fila (spesso soltanto apparente), usi costumi e cibi, burocrazia, associazionismo e solidarietà, prepotenze e terrorismi. E poi scrittori e poeti, artisti e musicisti, signore celebri per bellezza e matrimoni d'interesse, aziende e mercati, le case, le vie e le piazze. Tutte storie rigorose e compiute, ma offerte al lettore con linguaggio sobrio, accattivante per curiosità e significati. Così da aiutarlo a leggere e saperne a sufficienza.
  Città di mercanti e di cantautori, di eroi piccoli e grandi, splendide ville affrescate e buia umidità dei "caruggi": in queste pagine Genova rivive in una narrazione ricca di aneddoti e curiosità, che in tono lieve fa scoprire ai Genovesi come ai "foresti" quella che a detta dello storico contemporaneo Edoardo Grendi è "una città bellissima, ma che, per una ragione o per l'altra, non si scopre mai".

  DAL TESTO – "Che Genova derivi dal dio Giano - Janua, in latino come Janus - suona bene, ma è una colta invenzione medievale. Peccato, perché offriva parecchi spunti: come Giano è il dio delle porte, così la città potrebbe simbolicamente essere considerata una porta, una via di comunicazione fra Oriente e Occidente, fra le rotte mediterranee e le strade che risalgono verso il Nord... E invece niente. Infatti nei documenti coevi la città non è mai menzionata come Janua, ma come Cenua. Da qui altre interpretazioni, più moderne, che farebbero derivare il nome da kainua = città nuova, in etrusco; o dalla radice indoeuropea geneu = ginocchio, in riferimento alla forma del porto. O ancora, potrebbe trattarsi della contaminazione etrusca di un precedente termine celto-ligure, Ghenaua = bocca, imboccatura, proprio perché la città, come si è scoperto di recente, è nata alla foce, o bocca, del fiume Bisagno. La stessa radice per altro da cui deriva il nome di Ginevra, nata allo sbocco del Rodano dal lago Lemano."

  L'AUTRICE – Paola Pettinotti è nata a Torino nel 1965, ma risiede a Genova da quasi trent'anni. Laureata in Storia, esercita principalmente l'attività di guida turistica. Dopo aver pubblicato alcuni romanzi gialli di ambientazione genovese e aver collaborato con "Il Sole 24 Ore" per le collane "I Grandi Filosofi" e "I Grandi sella Scienza", ha scritto il saggio "Breve storia di Genova dalle origini ai giorni nostri" uscito nel 2012. Oltre a vari articoli pubblicati su riviste universitarie ha al suo attivo un recente saggio sulla storia del caffè.

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione - Storia di Genova - Capitolo I. Nasce "Genua" ed è già "Emporium" (A volte la metropolitana serve - "Genua", "oppidum" e "emporium") - Capitolo II. L'ascesa di "Janua" (Goti, Bizantini e Franchi - A Genova si parla anche arabo - Quando le fontane sanguinavano – Giurar Compagna - Mura e mare - Mediterraneo, teatro di battaglie) - Capitolo III. L'oro, la fede e la spada ("Deus Vult..." ma con un occhio ai propri interessi - Torri di pietra, torri di legno - "Praepotens Genuensium Praesidium" - Quasi una crociata... l'impresa di Spagna) – Capitolo IV. Fra Aquila e Leone, nasce il Grifone (Imperatori ed economia - "Se cerchi guerra triste e vinto ti ritirerai ... " - L'affaire bizantino - La Terza crociata - Mani piene di vento - Lo "Stupor mundi" non ama Genova - "Gryphus ut has angit, sic hostes Janua frangit") – Capitolo V. Il Grifone diventa agnello, ma vola ancora più alto (Fiat populus! - Il Capitano... diventa due - Mare color del sangue - È la volta di San Marco - Genova fouri Genova - Dell'avarizia dei Genovesi - Genova ha una grande forza, e non c'è da meravigliarso se voi non la potete valutare) – Capitolo VI. Un secolo di crisi ("Superba" nel bene e nel male - "Fiat dux!" - "Atra mors" - Guerra contro Venezia e un Doge avvelenato - Superba e Serenissima - Dogi non troppo a vita - Avventurieri, eroi e pirati) - Capitolo VII. Prosperar sotto padrone (Fra il giglio di Francia e il biscione di Milan – Un Signore repubblicano - Il "capo dei demoni" e la caduta di Costantinopoli - Fra piante di basilico e vescovi-pirati - Città di banche, ville e navi – Caterina e le altre - Un ragazzo chiamato Cristoforo) - Capitolo VIII. Secolo d'oro, secolo Doria (Rivolte popolari e Dogi squartati - Zena son la tribolata... - Padre della Patria, corsaro e mecenate – Le "Costitutiones Novae" - Un lungo duello... ma con prudenza - Gatto e libertà! - Di altre riforme e prudenti battaglie) – Capitolo IX. Secolo d'oro, di peste e bombe (Città di marmo e d'oro - Nuove mura e colonne infami - L'età delle congiure - Città di Maria – D'altre congiure e un fantasma vestito di viola – Peste e farina - Bombe e velluti) - Capitolo X. L'età della prudenza (Il commercio si fa in casa - Un tramonto dorato - "Che l'inse!" - Una storia "piccante" - Il ragazzo di Portoria - Il diritto alla felicità - Coccarde tricolori e alberi della libertà) - Capitolo XI. Italiani (Pane di crusca - La fine dell'indipendenza - Moti e colera - Una cauta ripresa - Una città di ribelli non merita riguardo - Sviluppo economico e Italia unita - Dietro il ventaglio: storie al femminile - Storia di un imprenditore - Per gli amici, Pippo - Il violinista del diavolo - Nasce una nuova Genova) - Capitolo XII. Fra cannoni e altiforni (Scioperi e guerra - "Eia Eia Alalà!" - La Dominante - Bombe, fame e rovine - Grazie ma ci liberiamo da soli - La città divisa - Genova si fa canzone - Un serpente che ha inghiottito un coniglio - La città dei camerieri - Genova oggi e domani) - Bibliografia essenziale