L’Italia e le monarchie petrolifere del Golfo Stampa E-mail

a cura di Matteo Pizzigallo

L'Italia e le monarchie petrolifere del Golfo
(1991-2011)


Editrice Apes, pagg.235, € 34,00

 

pizzigallo monarchie  IL LIBRO – Un tempo famosi prevalentemente nelle varie "Piazze Affari" per i loro discreti acquisti di consistenti quote di Debito pubblico dei Paesi occidentali, nonché di quote azionarie di primari istituti bancari, di società immobiliari e di importanti aziende dai marchi prestigiosi, i ricchi sovrani delle petromonarchie del Golfo, da qualche anno, sia pur con modalità e intensità differenti, hanno altresì iniziato a svolgere una più incisiva azione politica ad ampio raggio. Durante la primavera araba hanno abilmente utilizzato tutti gli spazi per allungare la loro protettiva influenza sull'Africa mediterranea, sostenendo direttamente o indirettamente partiti e movimenti di ispirazione islamica, nonché gli insurgent libici anti-Gheddafi e siriani anti-Assad.
  In generale, con riferimento all'analisi di scenario geopolitico della vasta regione, va sottolineato che i sei Stati del Golfo, ricchi e bene armati, (retti da antiche dinastie di devota osservanza sunnita) solidalmente collegati fra di loro attraverso il Consiglio di cooperazione del Golfo (creato nel 1981), negli ultimi tempi, hanno gradatamente rafforzato presenza e attività politico-militari non solo nel Golfo Persico, ma anche Medio Oriente, nel quadro di una più ampia strategia concepita e diretta dall'Arabia Saudita (con il consenso e il sostegno degli Stati Uniti) finalizzata a contenere una volta per tutte le mai sopite ambizioni egemoniche dell'irrequieto e minaccioso regime sciita iraniano.
  Da sempre al centro dell'attenzione della storiografia e della pubblicistica anglosassoni che hanno prodotto pregevoli lavori in materia, gli Stati monarchici del Golfo Persico, ad eccezione dell'Arabia Saudita, sono stati, per così dire, poco studiati in Italia. Ora, con questo volume collettivo (che raccoglie i risultati di una ricerca scientifica promossa e sostenuta nell'ambito della sua attività istituzionale dall'Istituto di Studi Politici San Pio V), viene ricostruita, in maniera sintetica e al tempo stesso sempre precisa e scrupolosa, la rete, talvolta fitta, talaltra a maglie molto larghe, dei rapporti diplomatici fra l'Italia e le sei petromonarchie del Golfo Persico, nei venti anni compresi fra la Guerra del Golfo, nel quadro dell'operazione Desert Storm (1991), cui anche il nostro Paese prese parte, e l'esplosione della primavera araba (2011) i cui effetti, sia pur con diversa intensità, si sono sentiti fino al Mare Arabico.

  DAL TESTO – "Sulle principali questioni regionali, le scelte italiane apparivano in larga parte coincidenti con quelle della diplomazia dei paesi del Ccg. Su Iraq ed Iran, la posizione italiana ricalcava di fatto quella saudita. L'affidabilità del regime di Baghdad veniva infatti valutata in Italia con molta cautela, sia per le palesi mire egemoniche che lo contraddistinguevano, sia soprattutto per la dura repressione operata contro la popolazione curda. Anche sulla questione iraniana, l'Italia sembrava condividere le valutazioni delle monarchie petrolifere sulla necessità di assecondare la fase di ripiegamento della politica estera di Teheran. Nel caso Rushdie, infatti, il nostro governo mantenne una linea meno intransigente rispetto a quella dei partner comunitari, sostenendo, senza troppo entusiasmo, il richiamo degli ambasciatori da Teheran deciso dai Dodici nel febbraio del 1989, ma operando per tenere sempre aperto il canale politico ed economico con il regime degli ayatollah. Un atteggiamento di compromesso e mediazione che attirò all'Italia le critiche di "voler essere l'amica di tutti e la nemica di nessuno"."

  GLI AUTORI – Matteo Pizzigallo è Professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali presso l'Università di Napoli "Federico II'', Facoltà di Scienze Politiche. Autore di diversi volumi sulla diplomazia mediterranea e sulla politica petrolifera italiana. Tra i suoi libri più recenti: "Diblumasiyat Alsadaq. Italia ua Almamlakah Alarabia Alsaudia", edizione in lingua araba (Riyadh, 2005), "La diplomazia italiana e i Paesi arabi dell'Oriente Mediterraneo" (Milano, 2008), "Storie rimosse" (Napoli, 2010) e " Il Ponte sul Mediterraneo" (Roma, 2011).
  Flavia De Lucia Lumeno, dottore di ricerca in Storia delle relazioni internazionali (Università La Sapienza di Roma), è una studiosa di politica estera italiana. Oltre a vari articoli e saggi apparsi in volumi collettanei, ha pubblicato i volumi: "I rapporti italo-argentini tra guerra, rivoluzione e ricostruzione, 1943-1949" (Roma, 2009) e "Luigi Albertini e la cooperazione in Europa" (Roma, 2008).
  Alessandra Frusciante, dottore di ricerca in Scienza politica e Istituzioni in Europa (Università di Napoli Federico II), collabora alle attività didattiche della Cattedra di Storia delle relazioni internazionali dell'Università di Napoli Federico II. Oltre a vari articoli e saggi apparsi in volumi collettanei, ha pubblicato il volume "Le vie del gas. L'Italia e la politica energetica dell'Unione europea. Storia e problemi" (Roma, 2012).
  Paolo Wulzer è docente di Storia delle Relazioni Internazionali presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale". Ha pubblicato volumi, saggi ed articoli sulla politica estera italiana nel Mediterraneo, le relazioni tra Stati Uniti e Medio Oriente dalla guerra fredda al sistema post-bipolare e il ruolo dell'Unione Europea come attore politico e di sicurezza internazionale.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa, di Matteo Pizzigallo - Capitolo primo. Le relazioni fra Italia e Arabia Saudita, di Paolo Wulzer - Capitolo secondo. Le relazioni fra Italia e Kuwait, di Paolo Wulzer - Capitolo terzo. Le relazioni fra Italia e Bahrein, di Matteo Pizzigallo - Capitolo quarto. Le relazioni fra Italia e Qatar, di Alessandra Frusciante - Capitolo quinto. Le relazioni fra Italia e Ernirati Arabi Uniti, di Flavia De Lucia Lumeno - Capitolo sesto. Le relazioni fra Italia ed Oman, di Matteo Pizzigallo – Appendice, a cura di Alessandra Crimi - Gli Autori