Mi vida. Da Orinoca al Palacio Quemado Stampa E-mail

Evo Morales Ayma

Mi vida
Da Orinoca al Palacio Quemado


Edicampus, pagg.408, € 29,00

 

morales mivida  IL LIBRO – Solo fino a pochi anni fa era pressoché inimmaginabile pensare alla possibilità che un bambino contadino, che viveva nella povertà e nato in una delle regioni più periferiche e dimenticate del territorio boliviano, potesse diventare Presidente, prima della Repubblica, e poi dello Stato Plurinazionale di Bolivia. Impossibile per alcuni, invenzione per altri, utopia per i più ottimisti. Ma senza dubbio la Bolivia ha sempre mostrato di saper creare "miracoli". Così Evo Morales Ayma, nato nella comunità di Isallavi e nella remota regione dell'Orinoca è arrivato ad essere il primo Presidente indigeno.
  I sacrifici, le sofferenze e la sua vita di continua lotta lo hanno portato ad essere uno dei Presidenti più importanti nella storia di Bolivia, dalla fondazione della Repubblica, il 6 agosto del 1825.
  Questo libro autobiografico racconta di una vita appassionante dalla nascita di Evo fino al suo ingresso al Palacio Quemado, il 22 gennaio del 2006. Ci racconta le condizioni di povertà in cui vivevano i contadini, in particolare quelli nati nella regione dell'Altopiano. La lotta millenaria degli indios Aymara, Quechua e amazzonici, la difesa delle risorse naturali, il loro sacrificio e le loro continue e innumerevoli battaglie hanno dato come risultato la vittoria di Evo come Presidente, ed è stato come se si trattasse della realizzazione della frase storica di Tupak Katari, pronunciata nel 1781: "Tornerò e sarò milioni".
  La lettura di questo libro "Mi vida" è irrinunciabile se si vuole comprendere la vita di migliaia di bambini e adolescenti dell'Altopiano che giorno dopo giorno lottano per tempi migliori e di contadini che hanno assunto come modalità di vita quella di combattere per il rispetto delle risorse naturali, delle tradizioni, della cultura, per la dignità e la sovranità, e solo così si può comprendere la Bolivia di oggi. Il libro contiene anche i discorsi tenuti a novembre 2015 presso l'Università "Sapienza" di Roma per il conferimento al Presidente Evo Morales del DOTTORATO HONORIS CAUSA in Comunicazione, Ricerca e Innovazione.
  "La storia di Evo Morales – spiega, nella Prefazione, il Prof. Eugenio Gaudio - non appartiene solo a lui e alla Bolivia, ma riguarda tutti i popoli della Terra, poiché l'unica cosa che dovrebbe orientare gli uomini attraverso le vicende storiche è l'idea della costruzione di una comunità pacifica nella quale ogni uomo abbia il diritto ad una vita dignitosa."
  "Il mio ruolo in questa autobiografia – scrive Ivàn Canelas Alurralde nell'Introduzione - è stato quello di raccogliere quest'insieme di informazioni riguardo ai fatti, in alcuni casi inediti, relativi alla vita e alla storia di uno degli uomini più importanti che la Bolivia abbia creato, fin dalla sua fondazione. Ho raccolto anche altre testimonianze, di persone che lo hanno accompagnato in qualche tappa importante della sua vita - non tutte, naturalmente, dato che sarebbe stato impossibile parlare con tutti coloro che lo hanno conosciuto."

  DAL TESTO – "Dopo la vittoria furono costituite alcune commissioni con l'incarico di raccogliere informazioni dal Governo in tutti i settori, prima della mia entrata in carica come Presidente fissata per il 22 gennaio.
  "Con alcuni compagni andai a Cuba, il 30 dicembre del 2005. Rimanemmo per tutto il giorno a lavorare con Fidel Castro. Arnvammo all'alba e per 24 ore analizzammo e valutammo una serie di aspetti della cooperazione; ritornammo il giorno dopo, sempre all'alba. Ricordo che Fidel mi fece salire sulla sua macchina. Io ho l'abitudine di allungare sempre il braccio sul sedile, dietro il compagno o la compagna che mi sta seduto accanto. Durante quel viaggio, dal Palazzo all'aeroporto, Fidel dormì appoggiato al mio braccio. Fu un'esperienza grandiosa.
"Dopo quella giornata ci fu un giro di visite in vari paesi europei, asiatici e africani e in Brasile. In quell'occasione ci fu un problema con Fidel, perché lui disse che dovevo viaggiare su un aereo cubano ufficiale, mentre dissi che avrei preso un volo commerciale.
  ""Devi prendere questo aereo, non puoi viaggiare con un volo commerciale", mi disse, ma risposi di no. Aveva detto ad altri compagni: "Dovete convincere Evo". L'aereo era un Falcon venezuelano. Il primo gennaio andai a Orinoca, nella mia terra; nel frattempo mi aveva chiamato Hugo Chávez e non era riuscito a trovarmi, ma mentre arrivavo a Oruro parlammo e mi disse: "Per andare in Europa, Asia, Africa e Brasile, devi usare il nostro aereo". Anche a lui risposi di no, dicendogli che avrei preso un volo commerciale. Poi mi chiamò varie volte, e a un certo punto mi disse che non potevo prendere un volo commerciale, dovevo usare un aereo privato. Alla fine aggiunse: "Ho istruzioni precise, da Fidel, devi prendere due aerei". Non sapevo che fare: chiamai Álvaro e se non sbaglio lui mi disse: "Se loro dicono così, sapranno il perché; dàgli ascolto". Noi non avevamo nessuna certezza. Alla fine mi convinsero ad accettare e in quel viaggio utilizzammo due aerei, ma uno dei Falcon ebbe un problema in Cina e così tornò indietro. Andammo in Spagna, in Cina, in Sudafrica e di lì in Brasile, per incontrare i rispettivi Presidenti."

  L'AUTORE – Evo Morales Ayma è nato il 26 ottobre del 1959 nella comunità di Isallavi, in Orinoca, Dipartimento di Oruro. È stato l'ultimo Presidente dello Stato Repubblicano ed è il primo Presidente dello Stato Plurinazionale di Bolivia. Dall'Orinoca, insieme a suo padre Dionisio Morales, emigrò al Tropico di Cochabamba per cercare migliori condizioni di vita rispetto a quelle Dell'Altopiano dì Oruro, dove la siccità e le gelate avevano distrutto in varie occasioni la produzione agricola e gli allevamenti. Evo Morales Ayma ancor prima di essere Presidente dei boliviani è stato il più importante leader dei produttori di coca del Chapare e fondatore insieme ad altri dirigenti contadini e sindacali del Movimiento al Socialismo MAS. Nelle elezioni del 2005 ha ottenuto quasi il 54 per cento dei voti diventando così il primo Presidente di origine indigena della Bolivia e del continente. Ha assunto la presidenza il 22 gennaio del 2006.

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione del Rettore Prof. Eugenio Gaudio – Introduzione, di Iván Canelas Alurralde - I. Da Evaristo a Evo - II. Evito vale una mandria di lama - III. A scuola - IV. Abbandono - V. La politica, Calilegua e il ritorno - VI. I sogni ti parlano - VII. In caserma - VIII. Volevo fare il giornalista - IX. Segretario sportivo - X. Rovinati dalla libertà di importazione - XI. Il ritorno al sindacalismo - XII. Consiglio Andino - XIII. Lottare tutti i giorni - XIV. Il MNR comprava dirigenti - XV. Acqua in cambio dello sradicamento della coca - XVI. Opzione Zero - XVII. «Piano Dignità», il piano della sottomissione - XVIII. «Goni», zero coca - XIX. Mesa: lo sradicamento - XX. Lottando per lo strumento politico - XXI. Viaggiando in bicicletta per costruire lo strumento politico - XXII. Elezioni 1997 - XXIII. Sei troppo «llokalla» per fare il Presidente - XXIV. Il popolo contribuisce di tasca propria - XXV. Lo scontro del febbraio 2003 - XXVI. Con Carlos Mesa non è cambiato niente - XXVII. Ci salvammo la vita - XXVIII. Verso la vittoria – Dottor Honoris Causa della Sapienza, Università di Roma - Prolusione del Rettore Prof. Eugenio Gaudio – Allocuzioni (Prof. Mario Morcellini - Prof. Luciano Vasapollo) – Conferenza Magistrale del Presidente Evo Morales Ayma - A mo' di chiusura: Evo, Presidente campesindio e la scienza del Vivir Bien - Luciano Vasapollo intervistato da Margherita Mariani