Uno sport per tutti Stampa E-mail

Daniele Serapiglia

Uno sport per tutti
Storia sociale della pallavolo italiana
(1918-1990)


Clueb, pagg.200, € 19,00

 

serapiglia sport  IL LIBRO – Per la semplicità con cui può essere praticato, fin dalla sua creazione il volleyball è considerato "uno sport per tutti", capace di svilupparsi sia in ambito amatoriale che agonistico. Il presente volume racconta come la pallavolo sia entrata in connessione con gli italiani, diventando nel tempo la seconda disciplina di squadra più praticata dopo il calcio, ma soprattutto quella più diffusa tra le donne. Sullo sfondo il nostro "secolo breve": cominciato con la prima guerra mondiale, passato attraverso il fascismo, la prima Repubblica e finito con "tangentopoli", nel momento in cui il volley azzurro completava il suo processo di evoluzione, affermandosi a livello mondiale; quasi ottanta anni durante i quali l'Italia è cresciuta economicamente, mutando i propri costumi e la maniera di vivere la pratica sportiva. In questo senso la pallavolo ci dà il modo di comprendere come lo sport si sia armonizzato negli anni con il tessuto sociale italiano, spesso rappresentandone l'immagine e l'immaginario.
  Il primo capitolo è dedicato al periodo tra la fine degli anni Dieci e la metà degli anni Quaranta. Arrivato a rimorchio delle truppe d'Oltreoceano durante il Primo conflitto mondiale, questo sport mosse i primi passi vicino alle trincee. La connessione con i militari fu immediata visto che a partire dal 1918, l'esercito prese a modello le pratiche sportive adottate dall'esercito americano per la ricreazione e la preparazione atletica dei propri soldati. Fu però con il fascismo che il volley cominciò a diffondersi tra le masse. Esso fu uno dei mezzi utilizzati dal regime per la creazione dell'uomo nuovo fascista, ma anche uno degli strumenti adottati per il controllo del tempo libero degli italiani da parte del Pnf.
  Il secondo capitolo è dedicato alla nascita della Federazione italiana pallavolo, al riconoscimento istituzionale del volley come sport agonistico, all'uso che ne fecero gli enti di promozione sportiva e alla sua affermazione come sport scolastico dalla fine della Seconda guerra mondiale alla fine degli anni Sessanta, periodo in cui il boom economico stava irreversibilmente mutando i costumi del paese con la concessione a una quantità crescente di individui di maggiori opportunità di consumo e di tempo libero. Attraverso interviste, brani tratti da alcuni giornali specializzati e l'analisi di documenti inediti provenienti dall'archivio del Coni, l'Autore ricostruisce il difficile percorso che permise a questo sport di essere accettato tra le discipline agonistiche aderenti al Comitato olimpico. Negli stessi anni, però, la pallavolo avrebbe comunque mantenuto le proprie caratteristiche di sport amatoriale, diventando una delle discipline di punta delle organizzazioni che avevano raccolto l'eredità del dopolavoro fascista: gli enti di propaganda sportiva. Per sviluppare tale discorso vengono approfondite le modalità con cui il volley si è affermato nell'ambito dell'Azione cattolica grazie al Centro sportivo italiano (Csi) e tra le attività dell'Unione italiana sport popolare (Uisp), ente vicino al Partito comunista italiano (Pci). La pallavolo era, infatti, lo sport dei paesi dell'Europa orientale (in Cecoslovacchia era addirittura lo sport nazionale), ma per le sue caratteristiche non violente era molto amato anche "sotto i campanili" e praticato, fin dal suo arrivo in Italia, nelle strutture parrocchiali, come d'altronde nelle scuole. Proprio all'educazione fisica scolastica è dedicato un paragrafo che permette di comprendere perché questa sia diventata una disciplina di pratica di massa, diffusa con significativa intensità anche tra le donne, a cui, però, la cultura cattolica del paese non sempre permetteva di cimentarsi serenamente nell'esercizio fisico.
  Il terzo e ultimo capitolo del volume è dedicato alla definitiva affermazione della pallavolo in Italia, in un periodo che va dai mondiali italiani del 1978 fino a quelli vittoriosi di Rio de Janeiro del 1990. In esso sono ripercorse le vicende di quella che potremmo definire l'epoca d'oro del volley italiano, sviluppatasi a seguito delle vittorie della nazionale maschile e delle squadre di club sia maschili che femminili in ambito continentale e mondiale, che permisero alla pallavolo di radicarsi definitivamente nel nostro paese. Viene raccontato come questo sport si sia fatto largo tra i bambini attraverso i programmi del minivolley, ma anche attraverso la divulgazione dei cartoni animati giapponesi a esso dedicati, spiegando altresì come le kermesse pallavolistiche abbiano stabilmente raggiunto gli schermi televisivi e come, negli anni successivi, alcuni giocatori e alcuni allenatori siano divenuti veri e propri "divi": quella che venne definita "la generazione dei fenomeni" entrò attraverso la televisione nelle case degli italiani, grazie ad atleti e tecnici con un forte carisma mediatico come Andrea Lucchetta, Andrea Zorzi e Julio Velasco.

  DAL TESTO – "L'Opera nazionale Balilla (Onb) e successivamente la Gioventù italiana del littorio (Oil) inserirono la pallavolo tra le discipline utilizzate per la preparazione atletica sia degli uomini che delle donne, facendo nascere quel legame tra giovanissimi e volley che si sarebbe evoluto e consolidato nel secondo dopoguerra. La pallavolo, inoltre, fu inquadrata tra le discipline proposte Dall'Opera nazionale dopolavoro (Ond) e in quest'ambito accrebbe la propria dimensione di sport amatoriale, motivo per cui il volley non entrò mai in piena sintonia con il fascismo."

  L'AUTORE – Daniele Serapiglia è ricercatore integrato dell'Instituto de História Contemporânea dell'Universidade Nova de Lisboa. Nel 2009 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, in regime di co-tutela con l'Universidade de Coimbra, presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell'Università di Bologna, dove è stato assegnista fino al maggio 2016. Autore di diversi saggi sull'Estado Novo portoghese, nel 2011 ha pubblicato una monografia dal titolo "La via portoghese al corporativismo". Negli ultimi anni si è dedicato alla storia sociale dello sport, pubblicando articoli, capitoli di libro e curando il volume "Tempo libero, sport e fascismo" edito nel 2016. È stato visiting scholar presso il Departamento de Motricidad, Rendimiento Humano y Gestión del Deporte dell'Universidad Europea de Madrid e presso l'International Centre for Sports History and Culture della De Montfort University of Leicester. È membro dell'European Committee for Sports History.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione. Uno sguardo innovatore sulla storia d'Italia attraverso la pallavolo, di Juan Antonio Simón Sanjurjo - Lista delle abbreviazioni - Introduzione - Capitolo I. Tra Grande guerra e fascismo (1. Uno sport dal nuovo mondo - 2. L'arrivo degli americani. Il volley sbarca in Italia - 2.1. Una nuova concezione del tempo libero: lo sport come rimedio al logorio psichico del fronte - 2.2. La svolta di Caporetto e le Case del soldato - 3. La palla al volo in epoca fascista - 3.1. Lo sport fascista: educare l'uomo nuovo - 3.2. Le donne e lo sport fascista - 3.3. La mancata connessione con il fascismo - 3.4. Enti fascisti, ricreatori e forze armate) - Capitolo II. Il secondo dopoguerra: la federazione, gli enti di propaganda e la scuola (1. Dalla Fipv alla Fipav: i campionati europei del 1948 e il riconoscimento del Coni – 2. Tra don Camillo e Peppone. Gli enti di promozione sportiva – 2.1. All'ombra dei campanili - 2.2. Falci, martelli e palloni - 3. Verso la pratica di massa – 3.1. La federazione cambia volto – 3.2. La scuola) - Capitolo III. 1978-1990, gli anni della rivoluzione. I successi e gli eccessi dell'epoca d'oro (1. Il 1978 l'anno della svolta - 1.1. La pallavolo questa sconosciuta - 1.2. La sfida di Roma - 1.3. Una nuova dimensione per il volley italiano - 1.4. I commenti finali e l'inizio di una nuova era - 2. Le donne e il volley una rivoluzione sociale - 2.1. Famiglia, lavoro e attività sportiva - 2.2. Strutture, associazioni e diritti: lo sport si tinge di rosa - 2.3. Divertimento e estetica - 2.4. Grandi capitali e lavoro - 2.5. L'eredità degli anni Ottanta - 3. Generazione di fenomeni - 3.1. Un piano per crescere: minivolley e Volley - 3.2. Tra sponsor e Tv - 3.3. Gli anni dei successi) - Indice dei nomi