Invidia Stampa E-mail

Jurij K. Oleša

Invidia

Carbonio Editore, pagg.185, € 14,50

 

olesa invidia  IL LIBRO – "Invidia" è un grande affresco delle illusioni di un'epoca segnata da speranze e tragedie, di una transizione storica, di uomini vecchi e nuovi; un'opera d'arte che non rientrava negli schemi fissati dall'ideologia al potere, e per questo costata cara al suo autore. Un libro unico nel suo genere, una storia a volte grottesca, a volte divertente e spesso patetica: la storia sarcastica di una favolosa lotta di classe e di una non meno favolosa rivoluzione.
  Siamo a Mosca negli anni Venti, subito dopo la Rivoluzione d'Ottobre. È in corso la nuova politica promossa da Lenin nell'economia, la NEP, dopo gli anni di ristrettezze causate dalla carestia e dalla guerra civile. Il "salsicciaio" Babičev, con la sua idea di mensa collettiva, il Četvertak (letteralmente un quarto di rublo), fulcro della socializzazione postrivoluzionaria, incarna l'"uomo nuovo" in contrapposizione al sognatore-poeta fallito e mantenuto Kavalerov, l'invidioso io narrante che non vuole trovare una collocazione nella nuova società e per questo è condannato a restarne ai margini e a non goderne i frutti.

  DAL TESTO – "Di regola fa ginnastica non nella sua camera da letto, bensì in quella stanza dalla funzione imprecisa dove mi sono sistemato io. Qui è tutto più ampio e arioso, più chiaro e luminoso. Dalla porta-finestra aperta del balcone arriva aria fresca. C'è anche un lavandino. Dalla camera da letto si porta dietro una stuoia. Lui, nudo fino alla cintola, indossa mutandoni di maglia chiusi da un bottone al centro della pancia. Il mondo della stanza, azzurro e rosa, vortica tutto intorno all'obiettivo di madreperla del bottone."

  L'AUTORE – Jurij Oleša (1899 Elisavetgrad, odierna Kropyvnyc'kij – 1960 Mosca), dopo una prima esperienza letteraria a Odessa si trasferì a Mosca nel 1920. Nella redazione della rivista dei ferrovieri "Gudok" entro in contatto con scrittori come Bulgakov, Il'f, Kataev. Il suo primo e unico romanzo "Invidia" (Zavist') esce sui numeri 7 e 8 della rivista Krasnaja Nov' (Novale rosso) nel 1927. Accolto inizialmente con entusiasmo, finì osteggiato per la sua non conformità ai canoni letterari del tempo. Fino alla sua morte Oleša continuò a scrivere racconti, saggi critici, sceneggiature cinematografiche, lavori teatrali. Una breve raccolta di note, ricordi e incontri curata da V.B. Šklovskij uscì postuma con il titolo "Non un giorno senza una riga" (Ni dnja bez stročki).

  INDICE DELL'OPERA – Prima parte (Capitolo I – Capitolo II - Capitolo III - Capitolo IV - Capitolo V - Capitolo VI - Capitolo VII - Capitolo VIII - Capitolo IX - Capitolo X - Capitolo XI - Capitolo XII - Capitolo XIII - Capitolo XIV - Capitolo XV) - Seconda parte (Capitolo I - Capitolo II - Capitolo III - Capitolo IV - Capitolo V - Capitolo VI - Capitolo VII - Capitolo VIII - Capitolo IX - Capitolo X - Capitolo XI - Capitolo XII)