Erdoğan, il nuovo sultano Stampa E-mail

Soner Cağaptay

Erdoğan
il nuovo sultano
Postfazione di Daniele Santoro


Edizioni del Capricorno, pagg.271, € 19,00

 

cagaptay erdogan  IL LIBRO – La Turchia è destinata a rivestire un ruolo geopolitico decisivo nella regione mediorientale. Dopo il fallito golpe del luglio 2016, il leader turco Recep Tayyip Erdoğan è tornato protagonista della scena politica esercitando un governo sempre più autoritario che ha contribuito a inasprire le tensioni, sia sul fronte interno sia sul fronte internazionale.
  L'azione repressiva scatenata da Erdoğan è stata brutale e sistematica: centinaia di giornalisti arrestati, esponenti del mondo accademico privati della libertà di movimento, presidi di facoltà costretti alle dimissioni, messa in custodia di quasi la metà degli alti vertici militari. L'opposizione accusa l'AKP (Partito per la Giustizia e lo Sviluppo) di governare il Paese con pugno di ferro, mentre il leader turco promette di ripristinare ordine e stabilità presentandosi come l'uomo forte al comando.
  L'autorevole studioso turco Soner Cağaptay inquadra l'ascesa politica di Erdoğan in una panoramica della storia della Turchia moderna, illustrando come il leader turco abbia consolidato il suo potere e quale sia la sua visione del Paese. Un libro che racconta come Erdoğan ha plasmato una Turchia sempre più islamica e s'interroga sulla stabilità della sua leadership presentando le varie anime del fronte del dissenso, tra cui i giovani liberali, il movimento gülenista, le forze armate e la comunità curda.
  "Recep Tayyip Erdoğan – scrive, nella Postfazione, Daniele Santoro - pensa se stesso in prospettiva storica. È la dimensione storica che il presidente turco attribuisce alla sua missione politica a caratterizzare, prima di ogni altra cosa, la sua leadership. Una missione, quella di Erdoğan, che è mondana solo in parte. Perché «quando compariremo alla presenza del Sultano del Mondo, Mehmet il Conquistatore, vorremmo apparirgli con la testa ben alta. Quando compariremo alla presenza del Sultano del Mondo, Solimano il Magnifico, vorremmo apparire di fronte a tale presenza spirituale con la testa ben alta». Erdoğan incarna nella sua persona il ritorno della geopolitica, oggi «carica di storia, più ancora che di geografia»."

  DAL TESTO – "Per quante critiche gli si possano muovere, il bilancio del suo governo è per numerosi aspetti molto buono, in particolare per il boom economico e il miglioramento degli standard di vita che si sono registrati in Turchia. È il lato positivo di Erdoğan: durante il suo mandato, tanti cittadini sono usciti dalla povertà e si è avuta una più ampia ridistribuzione della ricchezza nazionale. Molti turchi gli saranno grati in eterno per questo. Durante i suoi primi sei anni al governo, il PIL pro capite (misurato ai prezzi correnti) è più che raddoppiato e la Turchia ha attraversato la recessione globale del 2008 quasi senza conseguenze.
  "Quando l'AKP salì al potere nel 2002, prevalevano le classi povere, oggi prevale la classe media. Il tenore di vita, i servizi ai cittadini e le infrastrutture sono migliorati. Nel 2002 il tasso di mortalità materna era paragonabile a quello della Siria prima della guerra civile, ora si avvicina a quello della Spagna. Insomma, un tempo i turchi vivevano come i siriani, ora vivono come gli spagnoli. È per questo che Erdoğan continua a godere di enorme popolarità e a vincere le elezioni, anche se dopo il «miracolo» del 2002-2008 il reddito pro capite turco ha continuato a crescere solo di poco."

  L'AUTORE – Soner Cağaptay è direttore del programma di ricerca dedicato alla Turchia presso Il Washington Institute for Near East Policy. I suoi numerosi studi riguardano soprattutto i rapporti tra Turchia e Stati Uniti e Turchia e Unione Europea, la politica interna turca, la questione curda e il nazionalismo turco. Scrive per riviste specializzate e per i principali quotidiani internazionali, come il "Wall Streat Journal", il "Washington Post", il "New York Times", l'"Atlantic", il "Guardian", "Foreign Affairs" e "cnn.com". È stato una firma dello "Hürriyet Daily News", il più antico e autorevole quotidiano in lingua inglese in Turchia, e ha collaborato con il blog della CNN "Global Public Square". È spesso ospite negli studi di diverse emittenti, tra cui Fox News, CNN, NPR, Voice of America, BBC e CNN Turk. Storico di formazione, ha ottenuto il dottorato nel 2003 presso l'università di Yale con una tesi sul nazionalismo turco. Ha insegnato a Yale, alla Princeton University, alla Georgetown University e allo Smith College, in corsi dedicati al Medio Oriente, al Mediterraneo e all'Europa orientale. Il suo corso sulla storia della Turchia moderna della primavera del 2003 è stato il primo sull'argomento a Yale in trent'anni. Dal 2006 al 2007 è stato Ertegun Professor presso il dipartimento di studi sul Vicino Oriente della Princeton University. Ha ricevuto numerosi premi, borse di studio e cattedre, tra cui la Smith Richardson Fellowship, la Mellon Fellowship, la Rice Fellowship e la Leylan Fellowship.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Chi è Recep Tqyyip Erdoğan - Capitolo 1. Un ragazzo povero e musulmano nella Turchia laica - Capitolo 2. La Turchia dopo Atatürk - Capitolo 3. Le fondamenta dell'Islam politico in Turchia - Capitolo 4. I generali plasmano una nuova Turchia - Capitolo 5. L'ascesa fulminea di Erdoğan a sindaco di Istanbul - Capitolo 6. La tempesta perfetta - Capitolo 7. Erdoğan al potere: gli anni buoni - Capitolo 8. La rivoluzione silenziosa - Capitolo 9. La rivoluzione divora i suoi figli - Capitolo 10. Il futuro dei curdi turchi: pace o guerra? - Capitolo 11. Mosse di politica estera - Capitolo 12. Portare la Turchia fuori dalla crisi - Posifazione, di Daniele Santoro – Bibliografia - Ringraziamenti