Bandiere rosse e tricolori Stampa E-mail

Ivan Buttignon

Bandiere rosse e tricolori
Il patriottismo di sinistra nella Venezia Giulia 1945-54


Luglio Editore, pagg.218, € 15,00

 

buttignon bandiere  IL LIBRO – In una Venezia Giulia occupata dagli Alleati, azionisti, socialisti e perfino importanti settori comunisti anelano il ritorno in Italia di Trieste e dell'Istria, già nel corso della Guerra di Liberazione e quindi ben prima dello scisma Stalin-Tito del '48.
  In pochi sanno che questi antifascisti di provata fede, spesso ex partigiani del CLN Giuliano o delle Garibaldi, continuano all'ombra del GMA la loro battaglia per la democrazia progressiva e l'italianità delle loro terre.
Usati e gettati da un Governo italiano che li giudica troppo morbidi con i sostenitori della Repubblica jugoslava; odiati dalla destra perché irremovibili sulla pregiudiziale antifascista e responsabili di avere consegnato la Città alle truppe di Tito; ostacolati dal GMA che mal tollera il loro potenziale libertario; avversati dalle forze (filo)jugoslave perché contrari alla politica annessionista della loro nazione; i progressisti tricolore rivendicano democrazia, libertà e socialità per tutta la Venezia Giulia.
  Attraverso particolari organizzazioni e strategie, i patrioti di sinistra operano nel segno della giustizia e dell'equità in una terra troppo a lungo martoriata da odi e crudeltà.
  "In questo saggio molto documentato – scrive, nella Prefazione, Giovanni Fasanella - sulle forze politiche e la questione di Trieste nell'immediato secondo dopoguerra, Ivan Buttignon affronta uno dei nervi scoperti della nostra storia recente. Il tema della "frontiera", la dura esperienza vissuta sul confine del NordEst almeno a partire dalla Resistenza, ha infatti condizionato in modo profondo, più di quanto si immagini, lo stesso sistema politico italiano, la dialettica fra i partiti, il modo di essere e di funzionare degli apparati dello Stato e la collocazione del nostro Paese sulla scena internazionale. Il groviglio di conflitti militari, etnici e ideologici, che  hanno avuto come filo rosso la "paura del vicino" (esterno e interno) hanno contribuito a modellare non solo la politica dello Stato e le politiche dei partiti, ma persino la cultura e la psicologia di noi italiani. Ciononostante, quasi mai il tema della "frontiera" ha avuto una centralità nelle ricostruzioni storiografiche. Se c'è un limite nella storiografia italiana, è proprio la tendenza a relegarlo in una posizione marginale, a considerarlo come parte certamente importante, ma di una vicenda tutto sommato locale. E lo stesso vale per la politica, che ha letteralmente rimosso l'argomento, viste le sue innumerevoli implicazioni imbarazzanti."

  DAL TESTO – "Diverso è il caso del Fronte Comunista Italiano, sorto da una cellula di ferrovieri goriziani e poi diffusosi per imitazione e identificazione a Trieste, Pola, Capodistria, Muggia e altri importanti centri della Zona A e, in veste clandestina, della Zona B. I Fronti, poi fusi in un unico coordinamento, vale a dire il PCIVG, adottano, dopo aver tentato invano di rabbonire i vertici del PCRG, un approccio antagonistico nei confronti di questo e di tutte le sigle schierate apertamente in favore della soluzione jugoslava.
  "Fondati da Partigiani comunisti, spesso con ruoli apicali o di responsabilità nelle strutture garibaldine, i Fronti e il PCIVG puntano alla costituzione di una coalizione progressista filo-italiana, nello specifico social-comunista e azionista, favorevole alla democrazia progressiva inaugurata dalla Svolta di Salerno e alla soluzione italiana di Trieste e della Zona B. Per quanto un'agnizione ufficiale da parte di Togliatti non arrivi mai, i comunisti filo-italiani intessono contatti tanto con i compagni friulani (per esempio Lizzero), quanto, attraverso il trait-d'union Pratolongo, con la Direzione nazionale del PCI."

  L'AUTORE – Ivan Buttignon è dottore di ricerca in Storia, Culture e strutture delle aree di frontiera con una tesi sui rapporti tra il GMA e le organizzazioni filoitaliane nella Zona A del TLT. Ha all'attivo una quarantina di saggi scientifici sulla storia della politica e questo è il suo decimo libro.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Giovanni Fasanella - Preambolo. Tra status quaestionis, stimoli e dilemmi (Sul ruolo dei Ministeri italiani in favore della causa italiana a Trieste – I profili delle diverse organizzazioni filo-italiane progressiste nella Zona A – I rapporti tra il GMA e i gruppi filo-italiani di sinistra) - Parte prima. Il fronte italiano, questo "scomposto". I ritratti restituiti dai ministeri italiani (Roma e il coordinamento filo-italiano nella Zona A - "Più Lega Nazionale, meno CLN". L'imperativo del Ministero dell'Interno – Per la costruzione di un fronte italiano efficace. Il Ministero degli Affari Esteri e la Missione Woditzka - Ossigeno alle organizzazioni italiane. l'Ufficio per le Zone di Confine a Trieste – Il sostegno ai partiti italiani - La stampa giuliana e la longa manus di Roma – Il supporto allo sport nazionale) - Parte seconda. Il patriottismo progressista tra partigiani, mazziniani, socialisti e comunisti nella Zona A (La costellazione dei CLN – L'attività spionistica del CLN della Venezia Giulia - Le convergenze e le divergenze con la Lega Nazionale - Il CLN dell'Istria tra promozione e difesa dei simboli italiani - Il CLN di Pola tra italianità e vocazione al dialogo - Nemici naturali? GMA e CLN dell'Istria tra risoluzioni internazionali e Zona B - Accanto ai CLN: l'Associazione Partigiani Italiani tra Patria e libertà - Associazione Partigiani Italiani. La nascita del Sodalizio – L'API: tra iniziative e fìnanziamenti - Punta di diamante dell'italianità. L'API di Pola - "In Vedetta". Antifascismo e italianità nell'organo dell'API - Tra Patria e libertà. L'API come necessità ontologica? - "Pane e libertà". La Camera Confederale del Lavoro - Contro la Jugoslavia "fascista" - Convergenti e divergenti. La Camera e gli anglo-americani secondo "Il Lavoro" - Un quadro d'insieme del sindacato democratico nella Zona A - "Le bandiere più rosse". Il Partito d'Azione in Terra giuliana - Le origini dell'azionismo giuliano - Le due parrocchie. Il Partito diviso dal Trattato di Pace - Il fronte social-azionista. Il ruolo politico della testata "La Voce Libera" - Contro il nazionalismo e il capitalismo: "L'Emancipazione" - L'azionismo culturale. L'Associazìone Mazziniana Italiana di Trieste - Trieste italiana e socialista. Il Partito Socialista della Venezia Giulia (PSVG) - I socialisti visti dagli Alleati – L'"altro" giornale laico, progressista e riformista: "L'Ora Socialista" - Pro o contro il GMA? – L'estrema sinistra patriottica fra Trieste,•Gorizia e Pola. Il Fronte Comunista Italiano e il PCI della Venezia Giulia - La nascita del PCI - L'espansìone e il coordinamento nella Venezia Giulia: il PCIVG - I rapporti tra il comunismo patriottico giuliano e Botteghe Oscure - Il comunismo tricolore di frontiera: un bilancio - Conclusioni. Cui prodest hoc horribile bellum? - Bibliografìa, sitografìa, iconografìa