Icone e potere. La Madre di Dio a Bisanzio Stampa E-mail

Bissera V. Pentcheva

Icone e potere
La Madre di Dio a Bisanzio


Jaca Book, pagg.337, € 46,00

 

pentcheva icone  IL LIBRO – Nel mondo bizantino la Vergine Maria incarnava il potere piuttosto che la tenerezza materna. Conosciuta come la Madre di Dio, divenne garante della vittoria militare e quindi dell'autorità imperiale. In questo libro pionieristico, Bissera V. Pentcheva collega la fusione di culto mariano e ordinamento imperiale con i poteri attribuiti alle immagini di questa donna Tutta Santa. Attingendo a una gamma di fonti e immagini, da monete e sigilli a mosaici monumentali, Pentcheva dimostra che uno slittamento fondamentale dalle reliquie alle icone nel culto bizantino avvenne verso la fine del X secolo. Inoltre, l'autrice mostra come le processioni attraverso la città di Costantinopoli fornissero il contesto nel quale le icone mariane si presentavano quali colonne portanti delle richieste imperiali di protezione divina. Pentcheva apre nuove strade sostenendo che la devozione alle icone mariane dovrebbe essere considerata uno sviluppo posteriore a quanto generalmente si presume. Questa nuova prospettiva ha importanti implicazioni non solo per la storia del rituale imperiale, ma anche per la comprensione della creazione di una nuova iconografia mariana nel corso del XII e XIII secolo. Centrato su questioni fondamentali di arte, religione e politica, "Icone e potere" fornisce un contributo significativo all'intero campo degli studi medievali. L'opera sarà anche di grande interesse per tutti coloro che si occupano del culto di Maria nelle tradizioni cristiane in Oriente e in Occidente.

  DAL TESTO – "La teoria bizantina dell'immagine si basa sul dogma dell'Incarnazione. Non appena il corpo virginale di Maria ha ricevuto e incarnato la Parola divina, ha sacralizzato in una certa misura la materia, ha convalidato l'autolimitazione del divino in una forma umana e dato legittimità alla produzione e alla venerazione di immagini. Le icone della Madre col Bambino non costituiscono solo una difesa ortodossa di ciò che è visibile e materiale, ma conferiscono alla forma pittorica anche il potere di mediare lo scambio tra la sfera divina e quella umana.
  "Bisanzio è stata tradizionalmente considerata una civiltà di icone che, consolidatasi nel sesto secolo, venne interrotta dall'Iconoclasmo (730-843 d.C.), ma fu in seguito ristabilita dopo la vittoria della cosiddetta Ortodossia nell'843. Questa posizione, ancora prevalente negli studi di Belting, è stata recentemente messa in discussione in una serie di articoli. Nessuna monografia ha tuttavia riconsiderato l'evoluzione dell'identità visuale bizantina centrata sull'icona, né basato la discussione sulla tradizione testuale."

  L'AUTRICE – Bissera V. Pentcheva (Sofia, 1972), storica dell'iconografia bizantina, ha ottenuto il Ph.D. ad Harvard con una tesi sul culto della Vergine a Bisanzio. Ha insegnato alla Columbia University e presso l'Istituto d'Arte del Max Planck Institut di Firenze. Dal 2003 alla Stanford University, ha co-diretto il progetto «Icons and sound». Icone e potere, pubblicato negli Stati Uniti nel 2006, ha ricevuto nel 2010 il «Nicholas Brown Prize» dalla Medieval Academy of America. Tra gli ultimi studi pubblicati ricordiamo "Hagia Sophia: Sound, Space and Spirit in Byzantium" e "Aural Architecture in Byzantium: Music, Acoustics and Ritual" (entrambi 2017).

  INDICE DELL'OPERA – Nota sulla traslitterazione delle lingue slave e del greco – Introduzione - Parte prima. La Theotokos e il potere imperiale - Capitolo 1. Origini del culto civico (Il patrocinio imperiale di santuari mariani a Costantinopoli – L'Akathistos come visione imperiale di Maria – L'erede divina delle divinità civiche - Maria Regina: fra Oriente e Occidente - La Theotokos del Pharos e il potere ereditario - Vittoria militare vs. nascita del Porphyrogennetos) - Capitolo 2. L'assedio degli Avari. Memoria e cambiamento (Il racconto dei testimoni - Gli acheiropoietoi di Cristo: reliquie o icone nel periodo pre-iconoclasta? - Processioni con icone mariane a Costantinopoli prima dell'Iconoclasmo - Le fonti medio-bizantine sull'assedio degli Avari e le icone della Theotokos - Reliquie e icone nel culto della Madre di Dio dopo l'Iconoclasmo - L'icona della Theometor Hodegetria nel ricordo degli assedi degli Avari e degli Arabi) - Capitolo 3. Nel contesto bellico (Le Blacherne - Maternità virginale - Gli Strategikoi Stauroi - Le icone e i loro nomi - Le icone e le loro cornici - Amore disinteressato) - Parte seconda. Le icone in pratica - Capitolo 4. L'icona Hodegetria e la processione del martedì (Iconografia dell'icona Hodegetria - La leggenda della Hodegetria - Il monastero e la sua icona: l'Hodegon e la Hodegetria - La Hodegetria e la leggenda dell'icona dipinta dall'apostolo Luca - La Hodegetria come dono di Pulcheria - La processione del martedì - La processione del martedì e la scena dell'eisodos della Vergine) - Capitolo 5. La risposta delle Blacherne: l'icona del «miracolo consueto» (Le origini e la diffusione di un nuovo tipo di immagine - La metafora della Theometor come sigillo - Empsychos graphe: immagini abitate dallo Spirito Santo - Il Logos carnale, ovvero il corpo visibile di Cristo - L'icona del «miracolo consueto» delle Blacherne nelle fonti scritte – Appendice) - Capitolo 6. Sintesi: riti commemorativi imperiali al Pantokrator (Processioni e intercessione: guadagnarsi un posto in Paradiso - La funzione commemorativa del venerdì - La cerimonia annuale - Immagini dotate di nome: desideri fatti parole – Eleousa - Lo scambio immaginato) – Conclusione – Ringraziamenti - Lista degli imperatori, 324-1204 d.C. – Bibliografia - Elenco delle illustrazioni - Indice analitico