Fuga in Europa Stampa E-mail

Stephen Smith

Fuga in Europa
La giovane Africa verso il vecchio continente


Einaudi, pagg.XXVII-164, € 20,00

 

smith fuga  IL LIBRO – L'Europa sta invecchiando e si sta spopolando. L'Africa è piena di giovani e di vita. La migrazione di massa, appena iniziata, è per modalità e dimensioni la sfida piú drammatica del ventunesimo secolo. L'Unione Europea conta oggi 510 milioni di abitanti che invecchiano; l'Africa un miliardo e 250 milioni, il 40% dei quali ha meno di quindici anni. Nel 2050, ci saranno 450 milioni di europei contro 2 miliardi e mezzo di africani. Da qui al 2100, tre persone su quattro del mondo saranno nate a sud del Sahara. L'Africa «sta emergendo» e, uscendo dall'assoluta povertà, si mette in marcia. Se gli africani replicheranno ciò che è sempre avvenuto e avviene nella storia dell'umanità, fra trent'anni l'Europa avrà dai 150 ai 200 milioni di afro-europei, rispetto ai 9 milioni odierni. Una pressione migratoria di questa portata sottoporrà l'Europa a una prova senza precedenti, col rischio di portare al parossismo la spaccatura tra élite cosmopolite e populisti difensori del suolo. Se lo stato sociale senza frontiere è una pia illusione, immaginare di fare del Mediterraneo il fossato di una «fortezza Europa» - erigendo intorno al continente della ricchezza e della sicurezza sociale dei muri per arrestare il flusso - dissolverebbe le basi stesse dell'Europa.

  DAL TESTO – "Nel mondo attuale, l'Africa è un'eccezione demografica. La sua parte subsahariana sarà l'unica zona del mondo la cui popolazione continuerà a crescere tra il 2,5 e il 3% sino al 2050, ossia più rapidamente della popolazione mondiale quando era al massimo della sua espansione. Il numero degli africani è passato da 150 milioni nel 1930 a 300 milioni nel 1960, l'«anno dell'Africa» che vide ben diciassette paesi accedere all'indipendenza. Ulteriore raddoppio per raggiungere i 600 milioni di abitanti alla fine della guerra fredda nel 1989. Il capo del miliardo lo ha doppiato nel 2010, e la sua popolazione sarà nuovamente raddoppiata nel 2050 quando, su un totale mondiale di circa 10 miliardi di abitanti, gli africani saranno il 25%, con il loro continente che, da allora, avrà superato la proporzione che aveva conosciuto intorno al 1650. Nel 2100, infine, questa percentuale sarà nuovamente raddoppiata: su un totale mondiale di poco più di 11 miliardi di abitanti, 40% saranno africani e saranno anche, in sostanza, la gioventù del mondo.
  "Ciò che è raro è prezioso: affermazione che resterà valida anche per i giovani in un mondo di vecchi. Com'è valso del resto in passato in Africa: un continente enorme - 30 milioni di chilometri quadrati, tre volte da Vladivostok a Gibilterra - storicamente sottopopolato. Nel 1650, quando l'Africa contava mediamente 3,3 abitanti per chilometro quadrato, in confronto agli odierni 45 (e il doppio nel 2050), la sua popolazione era il bene collettivo più prezioso, mentre la terra era talmente abbondante che contava a stento come fattore di produzione. Pure il capitale umano tesaurizzato da società fondate sul lignaggio è stato a lungo la forza motrice della storia africana, persino nel suo diniego e nella sua negazione che furono la schiavitù e le tratte, allorché la terra e la sua «tenuta» erano basilari nella storia europea. Ma quest'epoca di lunga durata è tramontata."

  L'AUTORE – Stephen Smith si è occupato di Africa per «Libération» (1988-2000) e poi per «Le Monde» (2000-2005). Ha lavorato come analista per le Nazioni Unite e L'International Crisis Group. Dal 2007 insegna Studi africani alla Duke University. Tra i suoi molti libri ricordiamo "Négrologie: pourquoi l'Afrique se meurt"; "Oufkir, un destin marocain" e, tra quelli scritti insieme con Antoine Glaser, "Ces Messieurs Afrique" e "Comment la France a perdu l'Afrique". Per Einaudi ha pubblicato "Fuga in Europa. La giovane Africa verso il vecchio continente" (2018).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Dall'alto delle piramidi delle età - Fuga in Europa – I. La legge dei grandi numeri (1. L'Africa, gioventù del mondo - 2. La Nigeria: prendere o lasciare - 3. Lagos: mezzo tugurio, mezzo paradiso - 4. Il «modello» cinese - 5. La governance demografica) - II. L'isola-continente di Peter Pan (1. Granai vuoti e terre ambite - 2. La «nascita» della gioventù - 3. Suicidi in redingote blu – 4. Fratelli e sorelle nella fede – 5. Tre colpi di teatro) - III. L'Africa emergente (1. Segreti di fabbricazione - 2. Stato guardiano – 3. «Un miliardo di buone ragioni» - 4. Viaggio sul filo dei registri identitari – 5. Moussa Wo, il bambino terribile) - IV. Una partenza a cascata (1. Il dilemma del cosviluppo - 2. Il prosciugamento del lago Ciad – 3. Vivere la «vita dei bianchi» - 4. I registri del rifiuto – 5. Il punto focale Mare nostrum) - V. L'Europa tra destinazione e destino (1. Non bisogna fare i conti senza l'ospite - 2. Tappare le falle di una diga con valigie di euro - 3. «Giocare a bowling da soli» - 4. Conti attuariali – 5. Attenzione alle «rimesse» - 6. Il rancore acuito dall'inverno) - In guisa di conclusione. Scenari futuri (1. L'ossessione di «scene et tipi» - 2. Va' a vedere dall'altra parte) - Bibliografia