Ezra Pound e l'arte italiana Stampa E-mail

Andrea Mirabile

Ezra Pound e l'arte italiana
Fra le Avanguardie e D'Annunzio


Casa editrice Leo S. Olschki, pagg.VI-138, € 20,00

 

mirabile pound  IL LIBRO – Ezra Pound (1885-1972), il più grande – e controverso – poeta americano del Novecento, trascorse la maggior parte della sua vita fra Rapallo e Venezia. Non sorprende quindi che la lingua e la cultura italiana punteggino tutto il corpus e, in particolare, il monumentale poema di Pound, i Cantos, una sorta di Divina Commedia per la modernità. Protagonista dell'interesse dell'autore per l'Italia è soprattutto l'arte del Quattrocento: Beato Angelico, Botticelli, Bellini, Carpaccio, Mantegna, e molti altri anche fuori dalla classe dei grandi. Gli artisti, l'architettura, il paesaggio della Serenissima, poi, costituiranno le sorgenti stesse della fase 'paradisiaca' del magnum opus dello statunitense. Qui Pound esibisce, in modo simultaneo, i suoi debiti verso l'estetismo decadente e l'anelito al rinnovamento modernista, ed è D'Annunzio, a sua volta in bilico fra Modernismo e Decadenza, a influenzare profondamente «Uncle Ez» – nonostante la critica abbia finora dedicato poca attenzione al rapporto fra i due scrittori.

  DAL TESTO – "Va detto che lo scrittore dei Cantos apprezza, soprattutto, l'ultima stagione creativa del Vate. Il D'Annunzio poundiano, in altre parole, è principalmente quello maturo e poi terminale del Notturno e dei testi ad esso seguenti o ad esso riconducibili. In una lettera del 1933 a William Shepard , per esempio, Pound scrive: «Gabe at any rate had the "sperit ova man in him" (and incidentally some of his later writings are dam good as writings, laconism, no frills and panatalettes, tho' of course he is likely to drop back into it at any moment». Si tratta appunto della cosiddetta fase "notturna" di Gabriele D'Annunzio, ed in effetti il Notturno è probabilmente l'opera dannunziana più frequentata da Ezra Pound, che non a caso la analizza estesamente in un articolo pubblicato su Dial nel 1923: qui l'americano dichiara di considerare il Vate superiore a Proust; riporta, traducendoli, una serie di passaggi del Notturno; e di nuovo ammette la sua fondamentale simpatia per l'uomo e lo scnttore (chiamato ancora una volta familiarmente con il nome di battesimo): «Gabriele is male, civilized, he 'writes of Dolmetsch, Wm. Lawes, Scriabine, Venice, of the things that make life bearable. He does this instead of presenting a meticulous record of minor annoyances». Il Notturno - che Pound evidentemente e forse affrettatarnente considera privo di qualunque concessione a debolezze e autocommiserazione - si distingue per la capacità del poeta abruzzese di evocare «a certain amount or remembered beauty», e di fissarla «into an unconquered consciousness»."

  L'AUTORE – Andrea Mirabile (Lodi, 1975) è Associate Professor of Italian and Cinema & Media Arts presso la Vanderbilt University di Nashville, Tennessee, USA. Mirabile si occupa principalmente delle relazioni fra testi letterari e arti figurative ed è autore di volumi: sulla teoria della letteratura ("Le strutture e la storia", 2005); Roberto Longhi e il suo circolo ("Scrivere la pittura", 2009); gli scritti in francese di Gabriele D'Annunzio e il concetto di 'Gesamtkunstwerk' ("Multimedia Archaeologies", 2014); la metafora della cecità nella cultura italiana del Novecento ("Piaceri invisibili", 2017). Con Alberto Conte, ha curato l'edizione dell'"Opera critica" di Cesare Segre (Meridiani Mondadori,2014).

  INDICE DELL'OPERA - 1. Inferno. Aporie dell'estetismo decadente - 2. Purgatorio. Fra le Avanguardie e D'Annunzio - 3. Paradiso. Calle Querini, Venezia