Francesco Baracca e l'ideale eroico Stampa E-mail

Valeria Roncuzzi - Piero Deggiovanni

Francesco Baracca e l'ideale eroico
Dal mito al logo


Minerva Edizioni, pagg.144, € 16,90

 

deggiovanni baracca  IL LIBRO – Questo volume, sapienternente curato da Piero Deggiovanni e Valeria Roncuzzi, esce in occasione del Centenario della morte di Francesco Baracca, eroe della Prima guerra mondiale e Asso dell'aviazione italiana, assurto a leggenda già in vita, per diventare mito nei decenni a seguire.
  Una figura complessa quella di Baracca, nel quale convivono diversi aspetti e virtù, che il programma di questa storica ricorrenza punta a mettere in valore con un calendario di eventi assai articolato.
  Francesco Baracca è una figura a tutto tondo, un uomo del suo tempo con una sensibilità sospesa tra due poli ideali: l'uno rappresentato dal mito della velocità, della tecnica e del progresso; l'altro da una visione cavalleresca del conflitto, lontana dalla dimensione brutale della guerra combattuta nelle trincee. Fino a divenire un protagonista e un precursore, per la formidabile intuizione che lo condusse a considerare l'aviazione come una delle traiettorie fondamentali di sviluppo del secolo che era appena agli albori, intuizione condensata nella frase: «Ora mi accorgo di avere avuto un'idea meravigliosa, perché l'aviazione ha progredito immensamente e avrà un avvenire strepitoso» (Francesco Baracca, Lettera al padre, Reims, 5 maggio 1912).
  Il libro sviluppa un'indagine sulla divulgazione mediatica dell'immagine di Francesco Baracca, asso del volo, uno dei massimi protagonisti dell'aviazione durante la Grande Guerra, valutandone la popolarità e l'impatto sull'immaginario collettivo.
  Su di lui, che godette sempre di grande fama, sono state scritte, nei decenni, diverse biografie nell'intento di ricostruirne la vita e tramandarne le imprese. La cultura italiana del primo Novecento lo ha dipinto con tratti quasi mitologici, soprattutto negli anni Venti e Trenta, quando l'Aeronautica italiana ha conosciuto un notevole sviluppo, trasfigurandolo nell'ideale classico dell'eroe.
  Dal secondo dopoguerra in poi, la sua figura assume invece sempre più la fisionomia di un eroe civico, esempio di virtù concrete e specifiche, ragion per la quale, nei decenni, ha subito una divulgazione più settoriale, negli ambiti dell'Aviazione militare, in quella civile e da diporto; o di nicchia, nel collezionismo, nell'aeromodellismo, in vari enti sportivi locali, ma soprattutto nell'ambito agonistico, grazie a Enzo Ferrari che adotterà il simbolo del cavallino per la sua scuderia automobilistica.
  La costruzione di un racconto attorno al mito dell'eroe ha visto la confluenza di diverse discipline come la letteratura, l'arte, la fotografia, fra le quali si sono rivelati rapporti, scambi e trasposizioni in un modo fluido e complesso, e dalle quali sono emersi inaspettati collegamenti fra le varie tipologie di memorie storiche e i materiali censiti.
  La nuova ricerca presenta, per la prima volta anche una vasta, e in parte inedita, ricognizione fra oggetti commemorativi e celebrativi, prodotti da vari enti pubblici e privati, offrendo un curioso excursus fra creazioni spesso eccentriche o di fantasia e di capire come la grafica, nelle sue varie forme, influisca sulla percezione di una vicenda eroica, trasferitasi, quasi intatta, dal mito al logo.

  DAL TESTO – "Francesco Baracca e Cesare Battisti sono i due maggiori eroi della Grande Guerra, gli unici che godettero di fama e considerazione al pari di Garibaldi, il grande per eccellenza del Risorgimento, di cui la Grande Guerra era considerata il naturale proseguimento per completare l'unità italiana. L'aviatore Baracca è un pilota-eroe vittorioso che deve misurarsi con sfide sempre nuove, in uno stato di pericolo costante: un novello Garibaldi, e il suo cavallo alato è il nuovo strumento meccanico col quale sorvola le terre nemiche bersagliando le trincee e le postazioni avversarie proteggendo la fanteria. E quando si scatenavano i duelli aerei davanti a migliaia di soldati-spettatori, essi offrivano uno spettacolo diverso rispetto alle disumanizzanti esperienze di trincea: i "paladini del cielo" si contendevano le vittorie in battaglie nell'azzurro, pulite, rapide, dove volteggiavano elegantemente velivoli di legno e di canapa leggeri e agili come uccelli. Anche Francesco Baracca era consapevole che questi scontri erano osservati dalle truppe con curiosità, quasi come uno spettacolo sportivo di massa, sulla scia della tradizione prebellica delle competizioni nei circuiti aerei. Descrivendone alla madre uno nei cieli di Udine, il 12 febbraio 1917 esclamava: «Immagina quale spettacolo hanno veduto da terra tutta Udine e decìme di migliaia di persone»."

  GLI AUTORI – Piero Deggiovanni è docente di Storia dell'Arte contemporanea, Storia e teoria dei nuovi media all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove coordina il corso triennale in Linguaggi del cinema e dell'audiovisivo. È critico e ricercatore nell'ambito dell'Arte contemporanea, con particolare riferimento alla realtà artistica del suo territorio. Ha scritto per diverse riviste di settore tra le quali "Tema Celeste" di cui è stato redattore. È autore di diversi saggi sulle relazioni tra arte e nuove tecnologie digitali dedicate alla comunicazione tra i quali ricordiamo i recenti studi sulle ibridazioni linguistiche audiovisive, pubblicati in diversi ambiti e raccolti sul sito https://ababo.academia.edu/PDeggiovanni. Tra questi segnaliamo: "Tendenze nel documentario italiano tra antropologia e video arte" (2013); "Apocalittico e ibridato. Le avventure del colpo nell'epoca del meta-cinema" (2016); "Teoria critica dell'ibridazione audiovisiva" (2017). Ha curato mostre e cataloghi tra cui, assieme ad altri, la mostra "Cavaliere del cielo. Il mito di Francesco Baracca nel monumento di Rambelli e nei media" (Bologna, 2015).
  Valeria Roncuzzi è stata responsabile della promozione delle attività culturali della Biblioteca dell'Archiginnasio e dell'Istituzione Biblioteche; insegna all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha curato mostre e studi in ambito storico e artistico, fra questi: "Frammenti di un museo disperso. Il collezionista Agostino Sieri Pepoli e la ricostruzione della sua raccolta bolognese di stampe e disegni" (1994); "Delenda Bononia. Immagini dei bombardamenti a Bologna 1943-1945" (1995); "Giacomo Leopardi e Bologna. Libri, immagini e documenti" (2000); "L'Archiginnasio. Un palazzo per gli studi" (2010); "Bologna. Parole e immagini attraverso i secoli" (2010); "Bologna s'è desta! Itinerario risorgimentale nella città" (2011); "Dickens a Bologna" (2012); "Storia di Itala" (2015). Recentemente è stata uno dei curatori della mostra "Cavaliere del cielo. Il mito di Francesco Baracca nel monumento di Rambelli e nei media" (ed. Aska, 2015) e nel 2016 del catalogo "Le regole del corpo. Norma e arbitrio. Dalla tradizione di studio nell'Accademia di Belle Arti di Bologna ai contemporanei linguaggi della video arte e della performance" (Minerva).

  INDICE DELL'OPERA - Francesco Baracca nel centenario della scomparsa, di Daniele Serafini (Direttore del Museo Francesco Baracca, Coordinatore Comitato Eventi per il Centenario) – Prefazione. Per una rilettura del mito, di Piero Deggiovanni e Valeria Roncuzzi – Baracca invitta ala d'Italia. Aspetti di una mitologia famigliare e guerriera, di Valeria Roncuzzi – I monumenti, di Piero Deggiovanni e Valeria Roncuzzi – Dal mito al logo. Iconografia dell'eroe, di Piero Deggiovanni