Ai lati opposti delle barricate Stampa E-mail

Jacob Taubes - Carl Schmitt

Ai lati opposti delle barricate
Corrispondenza e scritti
(1948-1987)
A cura di Herbert Kopp-Oberstebrink, Thorsten Palzhoff, Martin Treml


Adelphi Edizioni, pagg.362, € 42,00

 

taubes barricate  IL LIBRO – Nessuno sa che cosa si dissero Jacob Taubes e Carl Schmitt le poche volte che, a coronamento di un fitto scambio epistolare, si incontrarono di persona in casa di Schmitt a Plettenberg, sul finire degli anni Settanta. Quel che è certo è che quei dialoghi, ricordati dal primo come «veementi» e dal secondo come gli unici ormai in grado di agire in lui con la forza dirompente di un esplosivo, rappresentarono il delicatissimo punto di tangenza tra due visioni del mondo che la storia aveva messo «ai lati opposti delle barricate»: da una parte quella del rabbino apocalittico della rivoluzione, ispiratore occulto della rivolta studentesca del '68; dall'altra quella dell'anziano e del tutto isolato giurista cattolico della controrivoluzione. E dopo anni di esitazioni, in Taubes la volontà di comprendere prevale infine su quella di ergersi a giudice: comprendere, innanzitutto, perché uno dei pensatori «più significativi e intelligenti» del suo tempo, perseguitato dalla «questione ebraica», fosse stato risucchiato dal «guazzabuglio hitleriano». Come testimonia questo libro, che raccoglie tutti i materiali nati da quel confronto, il risultato è sorprendente: più che di nazismo, i due discutono di «teologia politica», di Thomas Hobbes, di san Paolo, di Walter Benjamin, di katechon e messianismo, con il lucido intento di interrogarsi sui presupposti più profondi delle rispettive posizioni – e il lettore scoprirà, pagina dopo pagina, echi e corrispondenze in grado di illuminare alcuni punti nodali del Novecento europeo.
  Lo sviluppo della corrispondenza tra Jacob Taubes e Carl Schmitt raccolta in questo volume abbraccia un arco di tempo che va dal 1955 al 1980 (Schmitt morirà il 7 aprile 1985, prossimo ai novantasette anni), e tuttavia un vero, intenso scambio epistolare tra i due durò solo tre anni, iniziando con la lettera di Taubes del 17 novembre 1977 (Lettera 6) e concludendosi con la sua del 3 dicembre 1980 (Lettera 47), rimasta senza risposta da parte di Schmitt. Questi, infatti, molto malato e in stato di progressivo declino mentale, era ormai impossibilitato a tenere in vita il fittissimo scambio di relazioni che per anni aveva continuato a coltivare, nella ferma volontà di combattere l'isolamento e di non considerarsi un recluso nella propria casa di Plettenberg, in Vestfalia. E di questo approfittò Taubes, recandosi personalmente in visita da Schmitt tre volte: dal 4 al 7 settembre 1978, dal 22 al 23 novembre dello stesso anno, e infine il 3 febbraio 1980. Di quegli incontri, in verità, non si sa molto, anzi: sono un mistero destinato a rimanere tale, visto che sia nelle lettere, sia nei resoconti sui suoi rapporti con Schmitt forniti ex post da Taubes, egli, solitamente loquace e incline all'aneddoto, mantiene in merito una inusitata riservatezza.

  DAL TESTO – "La mia non vuole essere una critica pedante, ma la domanda meditabonda di un giovane che, nonostante l'ampia letteratura sull'argomento, fatica a immaginare gli anni Venti. Per uno che volesse salvare la sostanza metafisica, le strade verso sinistra o verso destra erano ugualmente aperte? Gli spiriti oscillavano tra destra e sinistra solo perché disperavano del programma del liberalismo? Non c'erano al tempo criteri con cui distinguere chiaramente il bene dal male? La lettera inviataLe da Benjamin, che non reca certo il marchio dell'opportunismo, dimostra che egli aveva riconosciuto in Lei una natura affine. E anche all'epoca, intorno al 1930, aveva anche Lei sufficiente libertà per scoprire in Benjamin uno spirito affine? Oppure la drastica contrapposizione amico-nemico nella guerra civile Le impediva di vedere in lui un tale spirito? È sorprendente che Lei, nel libro su Amleto, sia forse il primo a prendere posizione sul Dramma barocco di Benjamin. Ma nel caso dell'Amleto siamo già nel 1956, dunque un decennio dopo il diluvio universale nazista. Come appariva la costellazione, dal Suo punto di vista, nel 1930? Riusciva ancora a scorgere in Benjamin – che preferiva evidentemente la più logora delle banalità comuniste alla profondità borghese – un po' di spirito del Suo spirito?". (Jacob Taubes a Carl Schmitt)

  GLI AUTORI – Di Jacob Taubes (1923-1987) Adelphi ha pubblicato "La teologia politica di san Paolo" (1997); di Carl Schmitt (1888-1985) ha in catalogo un folto gruppo di titoli, fra cui "Stato, grande spazio, nomos" (2015). Questo libro è apparso per la prima volta in Germania nel 2012.

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione del Curatore dell'edizione italiana - Nota dei Curatori tedeschi - Ai lati opposti delle barricate. Corrispondenza e scritti 1948-1987 - Jacob Taubes-Carl Schmitt. Lettere 1955-1980 - Lettere ad altri destinatari. Lettere da altri corrispondenti. 1948-1987 - Scritti di Jacob Taubes su Carl Schmitt e sulla teologia politica - Iscrizioni nel libro degli ospiti della famiglia Mohler. 1958-1977 – Note - Inimicizia paolina. Corrispondenza tra Jacob Taubes e Carl Schmitt, di Martin Treml - Bibliografia di riferimento – Cronologia - Indice delle lettere e degli scritti – Indice dei nomi