Una politeia per un'Europa diversa, più forte e più equa Stampa E-mail

Paolo Savona

Una politeia per un'Europa diversa, più forte e più equa
Prefazione di Giorgio La Malfa e Giulio Sapelli
Con saggi di Jan A. Kregel sulla politica monetaria e fiscale
e di Alberto Heimler sulla concorrenza nell'Unione Europea

Rubbettino Editore, pagg.164, € 12,00

 

savona politeia  IL LIBRO – Rendere l'Unione "più forte e più equa". È questo il fine del documento qui pubblicato che Paolo Savona, Ministro per gli Affari Europei, ha inoltrato alle autorità europee per conto del Governo italiano. Una serie di proposte per completare l'architettura istituzionale europea e correggere le politiche attualmente seguite, aprendo un dialogo intraeuropeo nell'ambito di un Gruppo di lavoro ad alto livello composto dai rappresentanti degli Stati membri e della Commissione per offrire ai cittadini europei maggiori opportunità di crescita economica e di benessere sociale che si affianchino alle istanze di stabilità monetarie e finanziaria la cui soddisfazione, contrariamente ai primi due obiettivi, è dotata di buoni strumenti. Tutto ciò in linea con gli impegni presi nei Trattati che si sono susseguiti da quello di Maastricht in poi. Uno dei punti centrali della proposta è che il governo dell'economia e della società europea non può essere affidato a regole meccaniche tipiche dell'organizzazione privata di governance volta in modo prevalente alla gestione efficiente delle risorse, ma a scelte politiche che partano dalle condizioni strutturali e congiunturali mutevoli dei singoli Stati membri e dell'Unione ispirate da una politeia, ossia i modi in cui si organizza il bene comune che abbracci anche il sociale, in particolare le parti più deboli della popolazione.
  "Il meditato documento del governo italiano – scrive, nella Prefazione, Giorgio La Malfa - presentato alla Commissione dal Ministro per gli Affari Europei Paolo Savona, Una politeia per un'Europa diversa, più forte e più equa, è un contributo molto importante che fornisce preziose indicazioni sulla posizione che l'Italia assumerà nel negoziato sulla riforma delle istituzioni europee, ivi inclusa ovviamente l'Unione Monetaria Europea (UME). Il documento, così come i due eccellenti saggi di Ian Kregel e di Alberto Heimler che lo accompagnano, delinea una visione politica di fondo capace di ridurre il distacco crescente manifestatosi in questi anni fra l'opinione pubblica e le istituzioni europee."
  Secondo Giulio Sapelli, "Questo saggio è di quella inattualità che si disvela quando la verità diviene risorsa rara."

  DAL TESTO – "La crisi finanziaria globale esplosa nel 2008 ha mostrato i limiti delle istituzioni create soprattutto dal 1992 in poi e le conseguenze insoddisfacenti delle politiche seguite. Anche l'accelerazione dei flussi immigratori illeciti ha mostrato analoghi limiti istituzionali nelle scelte e ha creato uno stato di tensione intraeuropeo pericoloso per il futuro dell'Unione.
  "Il governo italiano intende trovare una forma di collaborazione con i 27 Stati membri per studiare e risolvere le debolezze istituzionali e politiche che si riflettono in un saggio di crescita reale permanentemente inferiore al resto del mondo sviluppato, con sacche territoriali elevate di disoccupazione.
  "Nell'ultimo biennio si è registrata una modesta ripresa produttiva, con l'inflazione sempre sotto controllo, ma la crescita reale dell'Unione continua ad essere più bassa del resto del mondo. Essa è il risultato soprattutto dell'iniziativa privata sostenuta da una politica monetaria generosa nelle quantità e nei tassi e dell'attuazione di riforme che hanno migliorato l'efficienza generale dei sistemi economici nazionali, ma non ha inciso in modo significativo sulla disoccupazione, soprattutto nelle aree geografiche in difficoltà, creando malessere sociale e incidendo sugli equilibri politici nazionali. Una diffusa valutazione è che nell'UE vi sia stata e tuttora vi sia una carenza di politica della domanda aggregata, legata alla decisione presa a Maastricht di lasciare la politica fiscale nella piena responsabilità degli Stati membri, sottoponendola però a vincoli parametrici (sul deficit di bilancio e sul rapporto debito pubblico/PIL)."

  L'AUTORE – Paolo Savona è professore emerito di Politica economica. Per oltre mezzo secolo ha fatto esperienza di vertice in istituzioni pubbliche e private guidato dal desiderio di perfezionare le sue conoscenze ed essere utile al prossimo. Ha puntualmente reso conto delle sue esperienze e dei suoi studi in numerosi scritti. Si è dedicato in particolare all'educazione dei giovani e a orientare la pubblica opinione a usare bene la forza della democrazia. Critico del funzionamento dello Stato, ma non contrario, ha sempre considerato il mercato competitivo un lato indispensabile del triangolo istituzionale che regge il sistema delle libertà. Le ultime pubblicazioni tra le numerose edite da Rubbettino sono state: "Dalla fine del laissez-faire alla fine della liberal-democrazia. L'attrazione fatale per la giustizia sociale e la molla di una nuova rivoluzione globale" (2016), "La rivoluzione democratica di Heine e la Costituzione per la pace di Kant, Una seconda lettera agli amici tedeschi" (2017) e "Come un incubo e come un sogno. Memorialia e Moralia di mezzo secolo".

  INDICE DELL'OPERA – Prefazioni - Una proposta meritevole di attenzione, di Giorgio La Malfa - Politica come Beruf, di Giulio Sapelli – Una politeia per un'Europa diversa, più forte e più equa - Allegati - Crescita e moneta unica: il paradosso della politica fiscale, di Jan A. Kregel - Riforma normativa e concorrenza: alcune sfide per l'Unione europea, di Alberto Heimler - Postfazione