L'industria della carità Stampa E-mail

Valentina Furlanetto

L'industria della carità
Il volto nascosto della beneficenza


Chiarelettere, pagg.XVIII-243, € 13,00

 

furlanetto carità  IL LIBRO – Questo libro racconta un mondo, quello della solidarietà, di cui non si sa abbastanza. Tra sms che salvano, adozioni a distanza, partite del cuore, campagne televisive, azalee e arance benefiche, quanti milioni di euro raccolti arrivano a chi ha bisogno? La risposta che viene fuori dalle testimonianze di cooperanti italiani e internazionali e dai più recenti dati di bilancio (quando sono disponibili: in Italia non c'è l'obbligo di pubblicare un vero e proprio bilancio economico-finanziario) è che tra profit e non profit c'è ormai poca differenza. Migliaia di associazioni sono in lotta una contro l'altra per i fondi, quelle più grandi spendono milioni per promuoversi e farsi conoscere, intanto le più piccole sono schiacciate dalla concorrenza.
  Gli stipendi dei manager del settore non profit sono ormai uguali a quelli delle multinazionali (la buonuscita milionaria di Irene Khan, ex segretario generale di Amnesty International, è solo la punta dell'iceberg).
  Ma i soldi non sono che una parte della questione, c'è molto altro da sapere. Che fine fanno i vestiti che lasciamo ai poveri? Come funziona il sistema delle adozioni internazionali? E il commercio equo e solidale?
  La filantropia ha fatto cose importanti, ma è anche il simbolo del fallimento della politica. Gli esseri umani non dovrebbero dipendere dalla generosità di altri. Se poi questa generosità diventa un business è importante raccontarlo per impedire che qualcuno si arricchisca sulla buona fede dei donatori.

  DAL TESTO – "In Italia, oltre a non esserci l'obbligo di bilancio, non esistono neppure questi organi indipendenti, a meno di considerare tale l'Istituto italiano della donazione, il primo, e finora unico, organo che propone una sorta di «certificazìone» delle ong. L'Istituto, operativo dal 2005, ha avuto il merito di creare il marchio «Donare con fiducia», ma la risposta delle ong alla Carta della donazione è ancora timida: a settembre 2012 solo 60 sigle su quasi 250 avevano aderito al marchio. Inoltre alcuni osservatori, sia interni che esterni al mondo non profit, hanno sollevato delle perplessità sull'indipendenza dell'Istituto come authority neutra.
  "Secondo Roberto Salvan dell'Unicef «l'Istituto della donazione ha un grosso problema: l'autoreferenzialità. Servirebbe un'entità esterna che controlli i conti delle organizzazioni». Il fatto che gli enti certificati dall'Istituto siano anche soci e paghino, e che controllante e controllato siano la stessa persona, difficilmente sono sinonimo di trasparenza.
  "Un'altra questione spinosa relativa alle associazioni è il controllo sull'efficacia dei progetti. Nessuno verifica infatti l'operato delle ong, non i donatori privati, che sono troppo lontani e troppo «piccoli» per poter chiedere conto o verificare personalmente, non gli enti finanziatori."

  L'AUTRICE – Valentina Furlanetto è giornalista. Ha lavorato per "Uomini & Business" e "Affari e Finanza". Da più di dieci anni fa parte della redazione di Radio 24 - Il Sole 24 Ore occupandosi prevalentemente di economia e temi sociali. Ha condotto alcune trasmissioni radiofoniche dedicate al non profit come "Senza fine di lucro" (2003-2006), "Ascolto" (2006-2008) e "Figli di un Dio minore" (2008-2010), oltre alla rubrica "Paese sommerso" sull'evasione fiscale. È autrice del libro "Si fa presto a dire madre" (Melampo Editore, 2010), un'inchiesta narrativa sulla maternità in Italia.

  INDICE DELL'OPERA - Premessa alla nuova edizione - L'industria della carità - Questo libro - Prima parte. Il circo umanitario - Le testimonianze dall'interno - Dove finiscono i soldi? - Curriculum e carriere - La buona fede degli italiani - Seconda parte. Questione di marketing - La reputazione è tutto - Profondo rosso - Professione testimonial - Terza parte. Il lato oscuro di Robin Hood - Profit e non profit. La strana coppia - Equo con chi? Storia di un coniglietto pasquale - Quarta parte. Il supermarket di bambini - «Mamma, tu mi hai comprato?» - I bambini Ruc del Vietnam - Gli orfani di carta di Kathmandu - Olga e i due cataloghi - Passate alla cassa – Epilogo – Appendice (Le parole per dirlo) - Ringraziamenti