La marcia russa Stampa E-mail

Antonio Badini

La marcia russa
Vladimir Putin e la costruzione del potere mondiale


Luiss University Press, pagg.125, € 12,00

 

badini marciarussa  IL LIBRO – Dalla sua ascesa al Cremlino come "Capo di Stato temporaneo" nel 1999 al suo quarto mandato presidenziale, Vladimir Putin è non solo riuscito a trasferire dall'URSS alla Russia lo status di grande potenza, ma anche a porre il suo paese come modello alternativo alla democrazia liberale in crisi di identità. Il sovranismo, un esecutivo con poteri forti e una magistratura non necessariamente indipendente, si fa largo oggi in Occidente, guidato da una Russia che corre verso la riconfigurazione dell'attuale equilibrio mondiale. Ma come ha fatto un oscuro funzionario dei servizi sovietici a essere oggi tra i candidati al ruolo di "uomo più potente del mondo", come lo ha definito "Forbes"? Antonio Badini, forte della lunga esperienza diplomatica oltre che accademica, ricostruisce in questo breve, bruciante libro le tappe della "marcia russa", che avanza inesorabilmente tra lo stallo in cui è caduto il progetto di una "Casa comune europea" e le tendenze isolazioniste dell'America di Trump.

  DAL TESTO – "Il cammino compiuto da Putin, difficile e spesso ostacolato da intenzioni punitive delle amministrazioni americane, ha i tratti e i ritmi di una possente marcia, la marcia russa che sinora è riuscita a guadagnare strada in una congiuntura di alta tensione, forse la più pericolosa del dopoguerra, dopo la gravissima crisi della Baia dei Porci. Sebbene, infatti, il quadro mondiale sia profondamente mutato da allora, con l'archiviazione del la MAD (Mutual Assured Destruction), il coefficiente di rischio rispetto al precedente periodo storico è senz'altro aumentato, almeno per tre motivi.
  "Il primo è il declino, apparentemente irreversibile, delle istituzioni internazionali create a Bretton Woods e la perdita di ogni credibilità da parte delle Nazioni Unite divenute una tribuna declamatoria. il secondo è lo "scisma d'Occidente" che sembra essersi irrimediabilmente consumato nel G7 del giugno 2018 in Québec, a causa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, confermatosi unilateralista nella visione strategica nonché irriverente e insolente nello stile. Il terzo, infine, è lo sconcertante, inatteso e profondo smarrimento causato in Occidente dal collasso dell'URSS.
  "Non sembra, comunque, che sia la componente militare della sicurezza a dover preoccupare l'Occidente. Agli appelli di Trump ai partner europei, ripetuti in occasione del vertice NATO del luglio 2018, di avvicinare le rispettive quote di partecipazione al bilancio al 2% del PNL, occorrerebbe rispondere che è prioritario un riesame del bilancio dell'organizzazione per rapportarlo ai reali bisogni, attraverso un'analisi sulla sicurezza globale da affidare a una commissione composta da esperti di nomina governativa. Il primo obiettivo comune dell'Alleanza è comunque di astenersi da atti unilaterali, suscettibili di aumentare i rischi d'insicurezza e con ripercussioni finanziarie non solo sul bilancio NATO e su quelli nazionali degli Stati membri, ma anche sulla tenuta stessa della democrazia nei paesi alleati, oggi sfidata da populismi e da tendenze autocratiche."

  L'AUTORE – Antonio Badini insegna Politiche della globalizzazione alla LUISS. Nella sua lunga carriera diplomatica è stato ambasciatore d'Italia in Algeria, Norvegia ed Egitto, oltre che Consigliere Diplomatico per la Presidenza del Consiglio dei Ministri e Direttore generale al Ministero degli Esteri per il Mediterraneo e il Medio Oriente. Scrive di politica estera per riviste e quotidiani italiani.

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione - Introduzione - Capitolo I. Il contesto internazionale: gli Stati Uniti e la marcia di Putin (1.1. Il doppio standard di Washington - 1.2. L'imprevedibilità di Donald Trump - 1.3. I gravi rischi dell'unilateralismo di Trump – 1.4. La politica del pugno di ferro di Trump a vantaggio di Putin e Xi Jinping) - Capitolo 2. Capire le lezioni della storia: i prodromi dell'ascesa di Putin al potere (2.1. Quando il George W.H. Bush voltò le spalle a Gorbaciov - 2.2. Uno sguardo di retrospettiva: il ruolo italiano – 2.3. La rimozione della "Dottrina Breznev" – 2.4. La caduta di un grande statista – 2.5. Gorbaciov e Eltsin: una speranza mal riposta verso l'Occidente - 2.6. Da Gorbaciov a Putin) - Capitolo 3. Chi ha paura di Vladimir Putin? (3.1. La nuova Russia di Putin - 3.2. I primi passi di Putin verso l'Occidente - 3.3. La Russia chiede lo status di grande potenza – 3.4. Le scelte fondanti di Putin - 3.5. Putin e gli USA - 3.6 Consenso interno e nuovo ordine mondiale) - Capitolo 4. Quanto conta Putin in Medioriente (4.1. La Russia e la guerra in Siria - 4.2. L'asse militare russo e la diplomazia di Putin - 4.3. L'impegno di Putin per favorire l'accordo nucleare con l'Iran) - Conclusioni - Postfazione - Note