Introduzione alla società della disinformazione Stampa E-mail

Mario Caligiuri

Introduzione alla società della disinformazione
Per una pedagogia della comunicazione


Rubbettino Editore, pagg.159, € 16,00

 

caligiuri disinformazione  IL LIBRO – La tendenza dominante del nostro tempo potrebbe essere identificata con la disinformazione, che rappresenta l'emergenza educativa e democratica più drammatica dell'inizio del XXI secolo. L'eccesso di informazioni ha sostituito la censura ma gli effetti sono gli stessi, con persone che non comprendono la realtà, diventando manovrabili consumatori e inconsapevoli elettori. Di fronte ai problemi dell'Occidente, dal fenomeno dell'immigrazione ai rischi ambientali, dall'invadenza della criminalità alla crisi della democrazia, dai pericoli del cyberspazio all'avvento dei robot, la risposta è sempre uguale: c'è bisogno di maggiore istruzione. Ma questa invocazione raramente si traduce in iniziative di profondo respiro. Partendo dall'insufficienza dei sistemi educativi, questo libro prospetta una profonda ricostruzione delle scienze dell'educazione basata sulla pedagogia della comunicazione per individuare le informazioni rilevanti che aiutino a comprendere quanto davvero accade. Come cinquant'anni fa, occorre una rivolta dei giovani per pretendere scuole e università meno facili per resistere alle sfide della società della disinformazione.

  DAL TESTO – "In quest'epoca, le forme di condizionamento sono diventate più estese e sottili. Rileva Yuval Noah Harari: «In passato, la censura operava bloccando il flusso di informazioni. Nel XXI secolo la censura opera inondando la gente di informazioni irrilevanti. Noi proprio non sappiamo a che cosa prestare attenzione, e spesso spendiamo il nostro tempo a indagare e a discutere su questioni marginali. Nei tempi antichi deteneva il potere chi aveva accesso alle informazioni. Oggi avere potere significa sapere cosa ignorare». Ecco la spiegazione evidente della società della disinformazione.
  "E questo mentre le dinamiche democratiche dimostrano insufficienze sempre maggiori.
  "L'attuale debole ruolo degli intellettuali probabilmente incide nelle inefficienze della democrazia che dipende dalla inadeguatezza della rappresentanza: l'evidente risvolto educativo chiama in causa la comunicazione pubblica, come strumento di individuazione e controllo dell'operato delle classi dirigenti da parte dei cittadini.
  "Non a caso, i sistemi pubblici funzionano in base alle capacità delle élite di governare i processi sociali. Nella fase di profonda trasformazione del potere, le élite democratiche sono in evidente affanno, riproponendo la questione decisiva del "governo invisibile" dell'"intelligence".
  "È indispensabile, di conseguenza la comprensione della tendenza dominante di questo tempo, costituita dalla società della disinformazione. In tale quadro, la presenza dei poteri occulti e dell'informazione manipolata si collega con la trasparenza della democrazia e dei processi comunicativi, oltre che con l'ottenimento del consenso necessario per la stabilità dei sistemi sociali.
  "Partendo dall'incertezza dei sistemi educativi, si prospetta una ricostruzione delle scienze dell'educazione basata sulla pedagogia della comunicazione come chiave per fronteggiare la societa della disinformazìone.
  "In questo saggio si cercherà di dimostrare l'ampiezza, la fondatezza e, in un certo senso, la necessità di questa proposta, in quanto l'eccesso di informazioni supera la capacità umana di poterle comprendere."

  L'AUTORE – Mario Caligiuri è professore di prima fascia all'Università della Calabria, dove insegna Pedagogia della comunicazione. Tra i suoi scritti, "Prove tecniche di democrazia. L'esperienza educativa di John Dewey in Turchia" (2007), "La formazione delle élite. Una pedagogia per la democrazia" (2008) e numerosi saggi sulle questioni educative della contemporaneità, tra i quali "Il facilismo amorale. Una riflessione sulla responsabilità educativa del '68" (2018) e "Educazione per popoli superflui" (2018).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Una serata con Socrate - 1. Bioeducazione. Un'ipotesi pedagogica per i "nativi digitali" (1. In principio fu la biopolitica - 2. Bioeducazione: un'ipotesi - 3. Bioeducazione e comunicazione - 4. Un progetto pedagogico per i giovani - 5. Nuove risorse educative - 6. Educazione e visione) - 2. La comunicazione e il potere. Un'interpretazione pedagogica (1. Il potere e i suoi simboli: l'alfabetizzazione indispensabile - 2. Prove tecniche di condizionamento – 3. Il pericoloso svilimento dei chierici – 4. La difficile pratica della democrazia – 5. La crisi della rappresentanza - 6. La scuola e la comunicazione pubblica in Italia - 7. La questione pedagogica della democrazia e i silenzi dell'educazione) - 3. L'emergenza delle élite (1. La causa delle cause - 2. Trasformazioni globali e rifondazione educativa - 3. I fronti planetari del disordine - 4. Élite e leadership - 5. La leadership nella trasformazione del potere - 6. Tra "governo invisibile" e "potere visibile") - 4. La società della disinformazione. L'antidoto pedagogico (1. Conoscenza, informazione e disinformazione - 2. Per una prima definizione della società della disinformazione - 3. Poteri occulti e informazione manipolata - 4. L'enigma del consenso - 5. Le insufficienze dell'istruzione - 6. La dimensione educativa - 7. La proposta della pedagogia della comunicazione) – Conclusioni – Bibliografia – Sitografia - Indice dei nomi