Carte come armi Stampa E-mail

Edoardo Boria

Carte come armi
Geopolitica, cartografia, comunicazione
Prefazione di Lucio Caracciolo
159 rappresentazioni cartografiche e bibliografia ragionata


Edizioni Nuova Cultura, pagg.178, € 24,00

 

boria carte  IL LIBRO – Le carte geografiche mostrano le forme del potere sul territorio ma sono anche strumenti di quello stesso potere. Lo rappresentano e allo stesso tempo lo esaltano, consapevolmente o meno.
  Con linguaggio accessibile e l'ausilio di molte immagini a colori, questo libro vuole introdurre a un tema che, pur collocandosi in un campo di studi oggi centrale nelle scienze sociali quale quello della dimensione simbolica del potere, risulta ancora troppo poco analizzato: la spazialità del potere e le sue espressioni cartografiche. Lo fa raccontando storie e tratteggiando personaggi, ma ambisce ad essere molto più di una semplice raccolta aneddotica: vuole infatti ricostruirne l'evoluzione storica, a partire da quei prodotti cartografici a cavallo tra scienza e arte eredi della tradizione rinascimentale fino alle sperimentazioni grafiche delle carte geopolitiche di oggi.
  I protagonisti del libro sono dunque molti: le carte come oggetti in sé, i loro autori, il pubblico che le sfoglia, il potere che le commissiona e vi viene ritratto anche quando non compare direttamente. Ma in realtà il protagonista principale è un altro ancora: l'atto comunicativo che si instaura tra la carta e l'osservatore, momento in cui si esprime tutta la ricchezza e il fascino del linguaggio cartografico.
  "Questo fondamentale lavoro di Edoardo Boria – scrive, nella Prefazione, Lucio Caracciolo - ci apre un mondo ancora poco esplorato: quello della propaganda per immagini geopolitiche nell'età moderna e contemporanea. Regimi di ogni tendenza e radicamento fanno ricorso alle immagini, e in specie alle carte geografiche, per affermare e diffondere le loro ragioni, i loro obiettivi. In special modo lo fanno i regimi autoritari o dittatoriali - si vedano i capitoli Carte per il Führer e Carte per il duce - ma anche le grandi democrazie non disdegnano questo genere di propaganda. È per questo che a suo tempo la rivista italiana di geopolitica ha accolto con entusiasmo la proposta di Edoardo Boria di dedicare una serie di articoli al tema Carte come armi, di cui si offre in questo volume una raccolta ordinata e rivista. Ne valeva davvero la pena, come il lettore vorrà constatare."

  DAL TESTO – "La carta geografica ha costituito [...] uno strumento funzionale al consolidamento del discorso dello stato moderno. Ci si riferisce, ovviamente, non alla carta geografica in senso lato, ma a uno specifico prodotto intellettuale: la carta concepita dal pensiero rinascimentale basata sulla riscoperta della geometria euclidea. Infatti, le esigenze di controllo e sfruttamento del territorio da parte dello stato moderno hanno indotto a elaborare l'idea di uno spazio geometrico, che corrisponde alla concezione più facile per il controllo cognitivo del territorio, lo sfruttamento delle sue risorse e l'esercizio del potere: "la conquista e il controllo dello spazio richiedono in primo luogo che esso sia concepito come un qualcosa di utilizzabile, di malleabile e quindi dominabile per mezzo dell'azione dell'uomo. La prospettiva e la cartografia basata su principi matematici andavano proprio in questa direzione, poiché ritenevano che lo spazio fosse astratto, omogeneo e universale nelle sue qualità, un quadro di riferimento stabile e conoscibile per il pensiero e per l'azione. La geometria euclidea forniva il linguaggio di base per il discorso"."

  L'AUTORE – Edoardo Boria, geografo, insegna presso La Sapienza-Università di Roma. I suoi interessi di ricerca sono prevalentemente rivolti alla storia del pensiero geografico e della cartografia. In quest'ultimo ambito ha approfondito lo studio del valore politico e sociale della carta geografica, su cui ha scritto numerosi saggi e il volume "Cartografia e potere" (UTET, 2007).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Lucio Caracciolo - Ringraziamenti - Introduzione: la geopolitica per immagini – Capitolo I. La carta geografica tra arte e politica (I.1. Una carta per l'indipendenza - I.2. "Unisciti o muori" - I.3. Cartografia satirica) – Capitolo II. Carte per la nazione (II.1. La carta come logo - II.2. Carte dell'odio (antisemitismo e altri 'anti') - II.3. "Italia irredenta" - II.4. Irredentismi altrui) – Capitolo III. Carte per le masse (III.1. Il manifesto di propaganda - III.2. La carta aerea - III.3. La geografia fatta con i se - III.4. Filatelia cartografica) – Capitolo IV. Carte per il Führer (IV.1. "Magic geography" - IV.2. Le carte geopolitiche: finalità e caratteri - IV.3. Le prime carte geopolitiche - IV.4. Protagonisti e prodotti - IV.5. Una cartografia nazista? - IV.6. Innovazioni cartografiche e tensioni sociali) - Capitolo V. Carte per il duce (V.1. Come nasce un genere cartografico - V.2. La rivista Geopolitica - V.3. La produzione della casa editrice Italgeo - V.4. Avanguardie cartografiche - V.5. I controversi rapporti con il potere - V.6. Educare il popolo - V.7. Il ripudio della geopolitica nel secondo dopoguerra) - Capitolo VI. Carte di guerra (VI.1. Carte per fare la guerra - VI.2. Carte per raccontare la guerra - VI.3. Carte per incitare alla guerra) - Capitolo VII. Carte in un mondo bipolare (VII.1. Spionaggio cartografico - VII.2. Cartografare il Piano Marshall - VII.3. Mao e Stalin sulle carte) - Capitolo VIII. L'attualità in carte (VIII.1. La cartografia geopolitica dal ripudio al risveglio - VIII.2. I caratteri della nuova cartografia geopolitica - VIII.3. Le ragioni di una riscoperta) - Conclusioni: rappresentare lo spazio politico del XXI secolo - Bibliografia ragionata e sitografia