Il cardinale Alojzije Stepinac Stampa E-mail

Vincenzo Mercante

Il cardinale Alojzije Stepinac
nella Croazia degli ustascia e nella Jugoslavia di Tito


Luglio Editore, pagg.128, € 12,00

 

mercante Stepinac  IL LIBRO – Si legge nel "Martirologio Romano", libro liturgico alla base dei calendari liturgici che ogni anno determinano le feste religiose, alla data del 10 febbraio: "Nella cittadina di Krašić vicino a Zagabria in Croazia, beato Luigi Stepinac, vescovo di Zagabria, che con coraggio si oppose a dottrine che negavano tanto la fede quanto la dignità umana, finché, messo a lungo in carcere per la sua fedeltà alla Chiesa, colpito dalla malattia e consunto dalle privazioni, portò a termine il suo insigne episcopato."
  Il cardinale Alojzije Stepinac nacque l'8 maggio 1898 a Brezaric, nella parrocchia di Krasic presso una famiglia di contadini benestanti. Entra in seminario nel 1919, venne mandato dal suo vescovo a Roma per compiere gli studi teologici. Qui nel 1930 fu ordinato sacerdote. Nel 1934 fu consacrato suo vescovo coadiutore con diritto di successione e, tre anni dopo, nel 1937, succedette a monsignor. Bauer come arcivescovo di Zagabria. Durante la Seconda guerra mondiale si prodigò nell'aiutare famiglie di ebrei e zingari. Dopo il 1945 Stephinac divenne uno strenuo difensore della libertà religiosa contro il regime di Tito. Il 19 ottobre 1946 fu imprigionato fino al 1951, anno nel quale fu confinato nel villaggio natio di Krasic dalla polizia locale. Il 12 gennaio del 1953 venne creato cardinale da Pio XII. Morì il 10 febbraio 1960 a causa di una malattia,contratta in carcere. Venne beatificato il 3 ottobre 1998 da Giovanni Paolo II.
  Di tutto questo offre un'agile ricostruzione il recente volume dello storico triestino Vincenzo Mercante.

  DAL TESTO – "A più riprese definì fanatici scriteriati quei frati francescani che predicavano contro gli ortodossi obbligandoli a scecegliere tra conversione o morte, ma, rendendosi conto che agivano a briglia sciolta privi di ogni principio umanitario, lui in quanto Primate avrebbe dovuto usare parole di condanna unite a gesti di scomunica dalla Chiesa.
  "A causa di tale silenzio ingiustificato e omissione d'intervento e non per la sua opposizione al regime di Tito, gli storici accusatori considerano quindi la condanna a 16 anni di lavori forzati meritevole e giusta.
  "Eppure la tesi che oggi predomina sembra essere questa: l'arcivescovo ha sì dato all'inizio un sostegno per la formazione dello Stato Indipendente della Croazia, ma senza l'adesione all'ideologia e alla politica di Ante Pavelić più volte riprovate.
  "Però da parte della gerarchia nella sua totalità è mancata una protesta pubblica con una condanna solenne dei massacri degli ustascia."

  L'AUTORE – Vincenzo Mercante vive e opera a Trieste. Laureato in lettere moderne all'Università di Padova, già insegnante di materie letterarie nei licei scientifici statali, si è diplomato in Sacra Scrittura a Roma. Fondatore del Centro Culturale David Maria Turoldo, collabora con il Salotto dei Poeti, I Convegni Maria Cristina, I Maestri del Lavoro e organizza incontri letterari. Il 25 maggio 2008 ha ricevuto una Menzione Speciale da parte dell'Associazione Altamarea nell'ambito del Premio Letterario Internazionale Trieste "Scritture di Frontiera dedicato ad Umberto Saba 2007". Il 28 aprile 2008 gli è stato assegnato il secondo premio internazionale di letteratura Portus Lunae città di La Spezia per il saggio sul popolo ebraico "Il dolore bimillenario". L'Associazione letteraria "Salotto dei Poeti" il 26 ottobre 2008 gli ha conferito il Primo Premio straordinario Golfo di Trieste per il suo impegno nella saggistica e nel 2011 il Premio Speciale per la narrativa socio-religiosa. Nel 2013 è stato insignito dell'onorificenza di cavaliere del sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio, mentre nel 2014 il Comune di Trieste gli ha consegnato la medaglia di bronzo per meriti letterari.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Capitolo 1. I croati e il sentimento nazionale - Capitolo 2. Ante Pavelić il duce degli ustascia - Capitolo 3. La chiesa croata tra sudditanza al dittatore e fedeltà al Vangelo - Capitolo 4. Il patriota Alojzije Stepinac e la politica antimarxista del Vaticano - Capitolo 5. Le motivazioni della beatificazione - Capitolo 6. La criminale programmazione di orrendi massacri - Capitolo 7. Gli ebrei: la soluzione finale - Capitolo 8. Le documentate responsabilità di alcuni ecclesiastici - Capitolo 9. Il famigerato campo di concentramento di Jasenovac - Capitolo 10. L'arresto e la condanna del primate - Capitolo 11. La fuga dei criminali di guerra nelle Americhe – Appendice. Annullato il processo farsa contro Stepinac – Bibliografia – L'Autore - Pubblicazioni