Jazz e fascismo |
Luca Cerchiari
IL LIBRO – La musica jazz e il fascismo, in Italia, si sono diffusi quasi simultaneamente. A partire dagli anni Trenta, il regime mussoliniano ha sviluppato nei confronti di questo genere musicale una crescente avversione, al punto da finire a osteggiarlo con norme e divieti: il jazz era visto come una minaccia, una pericolosa moda d'oltreoceano che rischiava di avvelenare la purezza della tradizione italiana. Nonostante censure e incomprensioni, il pubblico (grazie alla sua diffusione radiofonica e discografica e all'attività dei primi importanti jazzmen italiani, tra i quali Gorni Kramer e Natalino Otto) ha invece dimostrato di apprezzarlo particolarmente e di coglierne la portata di indiretta avversione ideologica al regime. Questo saggio di Luca Cerchiari, basato su una vasta documentazione storiografica e musicologica, analizza la contraddittoria ma sorprendente penetrazione del jazz in Italia nel suo periodo di massima repressione. Il volume propone inoltre gli isolati ma acuti scritti sulla musica afro-americana di Filippo Tommaso Marinetti, Massimo Mila e Alfredo Casella ed è arricchito da un'intervista a Romano Mussolini, figlio del Duce, pianista jazz di professione. DAL TESTO – "La rapida diffusione della radio intesa come apparato di trasmissione favorisce nei primi anni le riprese di musica dal vivo. I collegamenti con teatri, grandi alberghi, locali alla moda sono all'ordine del giorno e vanto tecnico di questa fase pionieristica, che vede alla guida della società e nel suo assetto proprietario grandi professionisti di area scientifico-tecnologica. L'AUTORE – Luca Cerchiari, tra i maggiori esperti europei di jazz, popular music e discografia, è docente di Storia della musica pop e Direttore del Master in Editoria e produzione musicale dell'Università IULM di Milano. Dal 1997 ha insegnato, tenuto lezioni, partecipato a convegni nelle università di Torino, Padova, Genova, Graz, Rutgers-Newark, Houston, Parigi-Sorbona, Lugano, Bratislava. Ha pubblicato un centinaio fra articoli e libri – fra cui "Treemonisha", "Il disco", "Miles Davis", "Intorno al jazz", "Storia del musical" – e ha curato, insieme a Laurent Cugny e Franz Kerschbaumer, il primo e sinora unico volume sul jazz europeo, "Eurojazzland", edito negli Stati Uniti. INDICE DELL'OPERA – Ringraziamenti - Introduzione. Tradizione, innovazione, trascrizione: fra "anti-global" e "ante-glocal" - La diffusione del jazz in Italia (Dagli Stati Uniti all'Italia: il jazz nell'era dei nuovi media - Il jazz e la radio: i programmi dell'URI e dell'EIAR - Tournée e concerti negli anni Venti - L'eco del jazz sulla stampa e sui periodici musicali) - Locale vs globale: il jazz fracanzoni e musicologia (Tradizione e difesa dell'italianità musicale - Il jazz come fenomeno "di moda" - La ricezione culturale del jazz: Casella, Mila, Caraceni, Levi e Testoni) – Intolleranze e divieti: dal 1938 al 1943 (Conseguenze delle leggi razziali del 1938 - L'idea e la promozione della "musica fascista" - Contro la musica "giudea" e "negroide") - Gli ultimi anni di guerra (L'azione della censura - Che titoli e nomi siano italiani! - Da Luigi Braccioforte alle Tristezze di San Luigi - Epilogo: dalla RSI alla Liberazione) - Appendice. Una testimonianza di Romano, il Mussolini jazzista – Bibliografia - Indice dei nomi |