Jazz e fascismo Stampa E-mail

Luca Cerchiari

Jazz e fascismo
Dalla nascita della radio a Gorni Kramer


Mimesis Edizioni, pagg.178, € 15,00

 

cerchiari jazz  IL LIBRO – La musica jazz e il fascismo, in Italia, si sono diffusi quasi simultaneamente. A partire dagli anni Trenta, il regime mussoliniano ha sviluppato nei confronti di questo genere musicale una crescente avversione, al punto da finire a osteggiarlo con norme e divieti: il jazz era visto come una minaccia, una pericolosa moda d'oltreoceano che rischiava di avvelenare la purezza della tradizione italiana. Nonostante censure e incomprensioni, il pubblico (grazie alla sua diffusione radiofonica e discografica e all'attività dei primi importanti jazzmen italiani, tra i quali Gorni Kramer e Natalino Otto) ha invece dimostrato di apprezzarlo particolarmente e di coglierne la portata di indiretta avversione ideologica al regime. Questo saggio di Luca Cerchiari, basato su una vasta documentazione storiografica e musicologica, analizza la contraddittoria ma sorprendente penetrazione del jazz in Italia nel suo periodo di massima repressione. Il volume propone inoltre gli isolati ma acuti scritti sulla musica afro-americana di Filippo Tommaso Marinetti, Massimo Mila e Alfredo Casella ed è arricchito da un'intervista a Romano Mussolini, figlio del Duce, pianista jazz di professione.

  DAL TESTO – "La rapida diffusione della radio intesa come apparato di trasmissione favorisce nei primi anni le riprese di musica dal vivo. I collegamenti con teatri, grandi alberghi, locali alla moda sono all'ordine del giorno e vanto tecnico di questa fase pionieristica, che vede alla guida della società e nel suo assetto proprietario grandi professionisti di area scientifico-tecnologica.
  "Il jazz esordisce in diretta radiofonica in una data storica, quella del 10 febbraio 1926, quando la stazione di Milano (inaugurata poco dopo quella di Roma, varata ufficialmente con l'installazione dell'antenna sul Monte Parioli nel 1924) trasmette dalle ore 16.30 alle ore 18.00 un programma animato dalla Jazz Band del maestro Stefano Ferruzzi, seguita da quella di Roma, che dalle 19.30 alle 20.30 propone l'orchestra del maestro Amedeo Escobar, dall'Albergo di Russia della capitale. In marzo le onde annunciano una Jazz Band dell'URI, mentre altri collegamenti vengono realizzati nel corso dell'anno dalle due prime stazioni. Fino ai primi anni Trenta, stando ai documenti disponibili, si alternano ai microfoni solo complessi italiani, sulla cui "osservanza" jazzistica alcuni studiosi sollevano dubbi, mentre all'inizio del decennio successivo (al 1931, in particolare) risalgono interventi di artisti internazionali, eccezionali perché rari, e poi mai più ripetuti: sono quelli del compositore e direttore di coro Harry T. Burleigh, ospite il 7 giugno di una serata italo-americana che vede il collegamento via filo fra le stazioni di Roma e Milano, mentre l'orchestra Jazz Columbia diretta dal maestro De Risi (con ospiti Peter Packay e David Bee) va in onda dal Giardino Diana di Milano per le stazioni interconnesse di Milano, Torino e Genova, dal 12 luglio. Nel 1929 Radio Napoli ha proposto a sua volta una non meglio identificata Jazz Band del Trocadero, francesizzante o francese a seconda delle ipotesi."

  L'AUTORE – Luca Cerchiari, tra i maggiori esperti europei di jazz, popular music e discografia, è docente di Storia della musica pop e Direttore del Master in Editoria e produzione musicale dell'Università IULM di Milano. Dal 1997 ha insegnato, tenuto lezioni, partecipato a convegni nelle università di Torino, Padova, Genova, Graz, Rutgers-Newark, Houston, Parigi-Sorbona, Lugano, Bratislava. Ha pubblicato un centinaio fra articoli e libri – fra cui "Treemonisha", "Il disco", "Miles Davis", "Intorno al jazz", "Storia del musical" – e ha curato, insieme a Laurent Cugny e Franz Kerschbaumer, il primo e sinora unico volume sul jazz europeo, "Eurojazzland", edito negli Stati Uniti.

  INDICE DELL'OPERA – Ringraziamenti - Introduzione. Tradizione, innovazione, trascrizione: fra "anti-global" e "ante-glocal" - La diffusione del jazz in Italia (Dagli Stati Uniti all'Italia: il jazz nell'era dei nuovi media - Il jazz e la radio: i programmi dell'URI e dell'EIAR - Tournée e concerti negli anni Venti - L'eco del jazz sulla stampa e sui periodici musicali) - Locale vs globale: il jazz fracanzoni e musicologia (Tradizione e difesa dell'italianità musicale - Il jazz come fenomeno "di moda" - La ricezione culturale del jazz: Casella, Mila, Caraceni, Levi e Testoni) – Intolleranze e divieti: dal 1938 al 1943 (Conseguenze delle leggi razziali del 1938 - L'idea e la promozione della "musica fascista" - Contro la musica "giudea" e "negroide") - Gli ultimi anni di guerra (L'azione della censura - Che titoli e nomi siano italiani! - Da Luigi Braccioforte alle Tristezze di San Luigi - Epilogo: dalla RSI alla Liberazione) - Appendice. Una testimonianza di Romano, il Mussolini jazzista – Bibliografia - Indice dei nomi