Uscire dal caos Stampa E-mail

Gilles Kepel

Uscire dal caos
Le crisi nel Mediterraneo e nel Medio Oriente


Raffaello Cortina Editore, pagg.416, € 29,00

 

kepel uscire  IL LIBRO – L'orrore del "califfato" dell'Isis nel Levante tra 2014 e 2017 e il terrorismo su scala planetaria sono stati una paradossale conseguenza delle "primavere arabe" del 2011, che pure erano state celebrate in quanto "rivoluzione 2.0". Come ha fatto a instaurarsi il caos e sarà possibile uscirne in seguito all'eliminazione militare dello "Stato islamico"?
  Questo libro inquadra gli eventi nel loro contesto, a partire dalla "guerra del Kippur" del 1973, a cui seguirono l'esplosione dei prezzi del petrolio e la proliferazione del jihad. Viene poi proposto il racconto completo delle sei principali sollevazioni arabe, dalla Tunisia alla Siria. Si descrivono infine le linee di frattura nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, chiarendo quali scelte attendano i capi di Stato, così come i popoli di quelle regioni, ma anche i cittadini d'Europa.
  "Uscire dal caos" è il frutto di quattro decenni di ricerche sul mondo arabo e musulmano e di esperienza sul campo da parte di Kepel.
  Questo mezzo secolo ha coinciso con l'esperienza dell'Autore, che ne è stato testimone sul campo, osservatore e cronista - a tal punto assorbito dal suo oggetto di studio da essere stato condannato a morte dall'Isis. Queste pagine rivendicano un'interpretazione personale nell'esposizione e nell'organizzazione dei fatti, mescolando eventi semplici che risultano illuminanti nei termini della "lunga durata".
  I primi quattro decenni - dalla guerra di ottobre del 1973 fino alle rivolte dette "primavere arabe", scoppiate nell'inverno del 2010-2011 - sono sintetizzati in maniera genealogica nella prima parte del libro. Particolare attenzione è dedicata all'ascesa dell'islamizzazione della politica e la spirale del jihad che ha invaso a poco a poco il pianeta. Nel 1979, la guerra in Afghanistan, sostenuta dagli armamenti americani, è stata la risposta alla rivoluzione iraniana e ha portato dieci anni dopo alla caduta dell'Unione Sovietica.
  Vengono poi analizzate le tre fasi successive di questo jihadismo che passerà per l'11 settembre 2001, colpendo gli Stati Uniti, causando un violento contraccolpo, tanto stupefacente quanto drammatico, e segnando in modo spettacolare l'inizio di un millennio cristiano a cui si sovrappone un improbabile millennio islamista. Questa retrospettiva si nutre della mezza dozzina di opere pubblicate da Kepel sull'argomento, da "Il profeta e il faraone" (1984) fino a "Oltre il terrore e il martirio" (2008).
  Il primo decennio degli anni Duemila è oggetto della seconda parte del volume, mentre nell'ultima viene proposta un'interpretazione dei fatti avvenuti a partire dall'inverno 2017-2018 – periodo che si apre con la caduta dell'Isis e la sconfitta annunciata dell'insurrezione siriana – per comprendere gli sconvolgimenti tellurici di cui si fanno via via più chiari i segni premonitori.

  DAL TESTO – "Il disinteresse per il Medio Oriente-Mediterraneo da parte della superpotenza americana, ormai la principale produttrice di gas e petrolio di scisto, un disinteresse iniziato sotto la presidenza Obama e ribadito in maniera spettacolare dal suo successore Donald Trump, costringe l'Europa ad assumersi in pieno le proprie responsabilità. In questa configurazione, la rinascita del Levante è una sfida cruciale. Essendo stato privato delle sue forze vitali, a causa della migrazione della sua popolazione più intraprendente verso le sponde di un Golfo Persico che dovrebbe subire l'impatto del calo strutturale del prezzo del greggio, e dopo i massacri che hanno sfinito gli avversari in lotta, la rinascita del Levante alla congiuntura fra l'Europa e il Medio Oriente e nella loro continuità reciproca è una delle via da percorrere per evitare uno scontro culturale che perpetui le crisi vissute nei decenni passati. Questo libro vorrebbe, modestamente, contribuire a definire i contorni di tale esigenza al fine di costruire il nostro avvenire - al di là dell'attuale caos."

  L'AUTORE – Gilles Kepel, politologo e arabista francese, specializzato nel Medio Oriente contemporaneo e nelle comunità musulmane in Occidente, è direttore scientifico della Middle East Mediterranean Freethinking Platform dell'Università della Svizzera italiana (www.usi.ch/it/mem), dove è professore aggregato. È direttore della cattedra "Medio Oriente e Mediterraneo" presso l'Université de recherche Paris Sciences et Lettres, con sede all'École Normale Supérieure di Parigi. Kepel si occupa dei movimenti islamisti dal 1983. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue. Tra le sue opere tradotte in italiano, "Il profeta e il faraone" (Laterza, 2006), "Oltre il terrore e il martirio" (Feltrinelli, 2009).

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione: epitaffio per la Siria - Parte prima. Il barile e il Corano - 1. L'islamizzazione dell'ordine politico (1973-1979) (Il crepuscolo del nazionalismo arabo - La guerra del Ramadan dell'ottobre 1973: arma del petrolio e protojihad – L'attuazione graduale dell'islamizzazione delle società - 1979, anno cardine: un crescendo di violenza fra sciiti e sunniti) - 2. L'irruzione del jihad internazionale: contro il "nemico vicino" (1980-1997) (La lotta per il controllo dell'islamizzazione negli anni Ottanta – L'anno 1989: jihad e caduta del comunismo - La prima fase del jihadismo sconfitto: gli anni Novanta - Jihad in Algeria e prima ondata di terrore nell'Esagono (1992-1997) - Il jihad infruttuoso in Egitto (1992-1997) e in Bosnia (1992-1995) - La jihadizzazione del conflitto palestinese) - 3. La seconda fase jihadista: al-Qaida contro il "nemico lontano" (1998-2005) (Osama Bin Laden e al-Qaida - Cavalieri sotto la bandiera del Profeta - Dalla Seconda Intifada all'11 settembre: l'esemplarità dell'attentato suicida - Il cataclisma dell'11 settembre – I "neo-con" allo specchio jihadista: la "guerra al terrore") - 4. La terza generazione jihadista: reti e territori (2005-2017) - Parte seconda. Dalle "primavere arabe" al "califfato" jihadista - Introduzione - 1. Le insurrezioni di primo tipo: dalla caduta dei despoti agli sconvolgimenti delle societa (La democrazia tunisina, tra frattura sociale e pericolo jihadista - La morsa egiziana: Fratelli musulmani contro società militare - La disintegrazione libica: dallo "Stato canaglia" all'anomia tribale-jihadista - Conclusione: democrazia, contenimento o caos) - 2. Le insurrezioni arabe di secondo tipo: frattura tra sciismo e sunnismo e ribellioni fallite (Fallimento sunnita della rivolta in Bahrein - Dal tribalismo yemenita all'esacerbazione identitaria - Dalla rivolta siriana al jihad del Levante – Conclusione) - Parte terza. Dopo l'Isis: disgregazione e ricomposizione - 1. La frattura del "blocco sunnita" (L'ostracismo contro il Qatar - La "rivoluzione del Ritz-Carlton" a Riad - Fallimento sunnita e cogestione dello sciismo in Iraq) - 2. La posta in gioco globale della battaglia del Levante (La sconfitta annunciata dell'insurrezione siriana: l'Occidente in difficoltà - Da Afrin a Kirkuk: ritorno alla "tragedia curda" - Egemonia iraniana o colosso dai piedi di argilla? - Dal "momento russo" al dilemma di Putin tra i suoi alleati locali) - Conclusioni generali: faglie mediorientali e tettonica mondiale - Postfazione all'edizione italiana - Ringraziamenti - Cronologia - Indice analitico